La Covid-19 non è provocata da un batterio e non può essere curata con l'aspirina - Facta
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La Covid-19 non è provocata da un batterio e non può essere curata con l’aspirina

Lunedì 31 agosto 2020 la redazione di Facta ha ricevuto una segnalazione via WhatsApp che chiedeva di verificare le informazioni contenute in un lungo messaggio che, stando alle nostre ricerche, è circolato anche su Facebook ma risulta ora rimosso. Il messaggio riporta il testo di una presunta notizia d’agenzia dal titolo «Ultima ora internazionale Italia – In Italia, il rimedio contro il Coronavirus è stato finalmente trovato».

Secondo il testo del messaggio, i medici italiani avrebbero «disobbedito alla legge sanitaria mondiale dell’Oms di non praticare autopsia sui morti del Coronavirus» e scoperto che la malattia da Covid-19 non sarebbe provocata da un virus ma da «un batterio che causa la morte». Il messaggio continua: «L’Italia batte il cosiddetto Covid-19, che non è altro che una “coagulazione intravascolare sparsa” (trombosi). E il modo di combatterla o guarirla è con “antibiotici, antinfiammatori e anticoagulanti” come la semplice Aspirina… Il che indica che questa malattia è stata trattata male». Sempre secondo il messaggio, «i respiratori non sono mai stati necessari né l’unità di terapia intensiva».

La fonte del messaggio, specificata in chiusura, sarebbe il «ministero della Sanità dell’Italia». Il messaggio contiene anche un’appendice, con dei presunti consigli su come curare la Covid: «Prenderai 100 mg di aspirina e Apronax (un antinfiammatorio non steroidei (FANS) che lotta contro l’infiammazione e il dolore, riduce la febbre e fluidifica il sangue) o paracetamolo» si legge nell’ultima parte del messaggio, «perché è stato dimostrato che il Covid-19 provoca la coagulazione del sangue, il che provoca trombosi e il sangue non circola e non ossigeno cuore e polmoni, motivo per cui la persona muore rapidamente per non poter respirare». 

Questo protocollo sarebbe già stato adottato dal ministero della Sanità italiano per il «trattamento di Covid-19» e come risultato «i pazienti hanno iniziato a riprendersi e a mostrare un miglioramento e il Ministero della sanità ha rimandato oltre 14 pazienti a casa in un solo giorno». Tra le prime conseguenze di tale scoperta ci sarebbe inoltre la messa in stato d’accusa dell’Organizzazione mondiale della sanità, che «sarà perseguita in tutto il mondo per aver coperto così tanti morti e il crollo delle economie di molti paesi nel mondo».

Si tratta di una notizia falsa che contiene informazioni prive di fondamento medico. 

Il post oggetto di verifica, pubblicato su Facebook e ora rimosso

Andiamo con ordine e partiamo dalla presunta fonte citata.

Il ministero della Sanità (che dal 2009 ha assunto il nome di ministero della Salute) non ha diffuso alcuna comunicazione circa l’adozione di nuovi protocolli anti-Covid, né sul suo sito ufficiale, né sui canali social.  La notizia della scoperta descritta nel post non trova inoltre riscontro su alcuna testata, nazionale o internazionale. 

Veniamo ora alle autopsie sui pazienti morti di Covid-19, che secondo il post oggetto di verifica sarebbero vietate a causa di una «legge sanitaria mondiale dell’Oms».
Come riportato nella circolare del ministero della Salute n.15280 del 2 maggio 2020, «non si dovrebbe» procedere ad autopsie «nei casi conclamati di Covid-19». Ma tale formula, al condizionale, non implica un divieto (come avevamo verificato qui) ma la semplice constatazione che non è necessario intraprendere un’autopsia qualora la causa del decesso sia già nota. L’autorizzazione degli esami autoptici spetta come sempre alle autorità giudiziarie e alle direzioni sanitarie, che possono decidere di limitarne o meno l’esecuzione. Non esiste invece alcuna indicazione di questo tipo emanata dall’Oms, che il 24 marzo 2020 ha anzi pubblicato un vademecum per il corretto trattamento dei corpi affetti da Covid-19, in cui si parla della possibilità di fare autopsie e di «consistenti misure di sicurezza» da applicare nell’approccio ai deceduti per tale malattia.

Quanto al presunto collegamento tra Covid-19 e trombosi, la redazione di Facta ha già avuto modo di verificare tale affermazione (qui e qui). Studi approvati dalla comunità scientifica concordano nell’affermare che fenomeni trombotici o problemi nella coagulazione del sangue sono stati osservati in pazienti affetti da Covid-19, ma non ci sono prove che queste rappresentino la principale causa di morte. 

In ogni caso è poi certamente da escludere la natura batterica della malattia da Covid-19, come spiega l’Organizzazione mondiale della sanità, che sul suo sito ufficiale ha smentito tale affermazione, sottolineando come l’infezione sia dovuta a un virus della famiglia delle coronaviridae.

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