La Corte Suprema canadese non sta valutando una causa per crimini contro l’umanità per le misure anti-Covid - Facta
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La Corte Suprema canadese non sta valutando una causa per crimini contro l’umanità per le misure anti-Covid

Il 18 maggio 2021 è stata pubblicata su Facebook un’immagine che mostra un documento di un tribunale canadese accompagnato dal commento (in francese) «La Corte Suprema del Canada ha accettato la causa per crimini contro l’umanità presentata dal Dr Reiner Fuellmich, RF Kennedy jnr e Dalores Cahill». Il documento intero è disponibile online e si tratta di una class action per i supposti danni dovuti, secondo la causa, alla «adozione delle linee guida internazionali e raccomandazioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità» relative al contenimento della pandemia da Covid-19. La lista di persone e enti contro cui è rivolta la causa legale, visibile nell’immagine, include tra gli altri Papa Francesco, la regina del Regno Unito Elisabetta II, l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms), la Fondazione Bill e Melinda Gates e il primo ministro canadese Justin Trudeau. Fuellmich, Kennedy e Cahill sono stati tutti coinvolti, in passato, nella diffusione di disinformazione relativa alla pandemia. 

Si tratta di una notizia falsa. 

Per prima cosa, come evidente anche dall’immagine postata su Facebook, il documento, datato 11 gennaio 2021, è relativo alla «Ontario Superior Court of Justice», ovvero la Corte Superiore di Giustizia dell’Ontario (uno degli Stati che compongono il Canada), non della Corte Suprema del Canada. I nostri colleghi fact-checker di Afp hanno contattato la Corte Suprema che ha confermato che presso di loro non esiste alcuna causa legale in corso relativa a questo documento. 

La Corte Superiore di Giustizia dell’Ontario ha invece comunicato a Afp di aver rigettato la causa sulla base dell’articolo 2.1 del regolamento di procedura civile, secondo cui «la Corte può, di sua iniziativa, fermare o rifiutare un procedimento se questo appare evidentemente frivolo, vessatorio o comunque un abuso». I querelanti hanno annunciato di voler portare il caso di fronte alla Corte d’Appello, il secondo grado di giudizio: la richiesta dovrebbe essere stata perfezionata entro il 18 maggio 2021. La redazione di Facta aggiornerà l’articolo se ci saranno ulteriori sviluppi. 

Photo credit: Dig deeper

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