No, non esistono i «cibi magnetici al grafene» - Facta
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No, non esistono i «cibi magnetici al grafene»

Il 24 agosto 2021 la redazione di Facta ha ricevuto la richiesta di verificare un articolo pubblicato il 5 agosto 2021 dal sito Her Own Destiny e intitolato “Cibi magnetici al grafene, altre prove inconfutabili”. L’articolo afferma che l’ossido di grafene non solo sarebbe responsabile del «magnetismo post vaccinazione» ma che tale composto renderebbe magnetico gran parte del cibo che mangiamo. A supporto, l’articolo contiene alcuni video che mostrano delle persone attrarre particelle magnetiche apparentemente presenti in cibi o farmaci. 

Si tratta di un documento fuorviante che veicola una notizia falsa.

Per prima cosa, come abbiamo approfondito in precedenza, non c’è motivo di credere che l’ossido di grafene sia presente nei vaccini contro la Covid-19. 

In secondo luogo, l’ossido di grafene normalmente è solo molto debolmente ferromagnetico, ovvero non viene attratto dai comuni magneti, a meno di trattamenti particolari (ma solo a temperature sotto i -170 gradi). Emmanuel Flahaut, ricercatore francese che si occupa di nanotubi di carbonio e grafene all’Università Paul Sabatier di Tolosa, ha confermato ai nostri colleghi fact-checker di France24 che «l’ossido di grafene sembra avere qualche tipo di proprietà magnetica ma non può magnetizzare nient’altro. L’ossido di grafene in polvere non è attratto da un magnete e, se ci fosse un po’ di ossido di grafene in un prodotto, questo non introdurrebbe nessuna proprietà magnetica significativa».

Veniamo ora ai video contenuti nell’articolo. I cibi visualizzati sono due comuni tipi di corn flakes, té nero, camomilla e una confezione di salmone affumicato; a questa si aggiunge il contenuto di una pillola di melatonina. Nel caso dei cereali questi vengono sbriciolati e la polvere sottoposta a un magnete, che sembra attrarre alcune particelle e lo stesso accade per le tisane. Nel caso della confezione di salmone, questa sembrerebbe attrarre o venire attratta direttamente da un magnete. 

Si tratta di fenomeni del tutto normali che non hanno a che fare con presunte contaminazioni da grafene. I cereali per la colazione sono spesso fortificati con vitamine e minerali, tra cui il ferro (si vedano ad esempio i cereali Nestlé e quelli Kellogg’s), una aggiunta innocua e che anzi sembra poter avere conseguenze positive per la salute. 

Come tali una volta sbriciolati rilasciano piccole particelle che possono essere attratte da un magnete: è un esperimento casalingo consigliato ai bambini. Té e tisane invece contengono normalmente, a causa della lavorazione, piccole quantità di limatura di ferro; per lo stesso motivo particelle metalliche sono un contaminante comune nei farmaci. Per quanto riguarda la confezione di salmone, è plausibile che i magneti semplicemente restino attaccati a causa dell’umidità e delle proprietà della plastica della confezione; post molto simili, in cui si denuncia come magneti restino attaccati a confezioni di carne, era stato discusso dai nostri colleghi fact-checker di Afp

In conclusione, non esiste nessun «cibo magnetico al grafene»: il grafene non forma particelle magnetiche e i granuli magnetici visibili nei video sono con ogni probabilità impurità di polvere di ferro.

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