Non è vero che tra i pazienti vaccinati i tumori «aumentano di 20 volte» - Facta
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Non è vero che tra i pazienti vaccinati i tumori «aumentano di 20 volte»

Il 30 settembre 2021 la redazione di Facta ha ricevuto la richiesta di verificare un articolo pubblicato il 30 settembre dal sito Eventi avversi e intitolato “Medico statunitense riporta un «aumento di 20 volte» del cancro nei pazienti vaccinati”. L’articolo cita un medico statunitense, Ryan Cole, il quale ha dichiarato in un video pubblicato su Twitter il 25 agosto 2021 che «dal 1 gennaio, in laboratorio, vedo un aumento di 20 volte dei tumori dell’endometrio rispetto a quello che vedo su base annuale». Secondo Cole questo sarebbe correlato a un effetto dei vaccini contro la Covid-19 sul sistema immunitario, in particolare un calo dei cosiddetti linfociti T killer. Ryan Cole è un medico dell’Idaho già noto per affermazioni pseudoscientifiche sui vaccini e sulle mascherine.

Si tratta di una notizia priva di riscontro scientifico. Andiamo con ordine.

Come hanno verificato i nostri colleghi fact-checker di Health Feedback e di Usa Today, non esiste alcun dato a supporto di un aumento massiccio di casi di tumore tra le persone vaccinate. Vari medici, secondo Usa Today, hanno previsto un possibile aumento futuro di casi di tumore, in quanto la saturazione delle strutture sanitarie e le chiusure durante la pandemia possono aver ritardato o annullato numerosi esami diagnostici. Un aumento immediato dei casi di tumore correlato al vaccino però non solo non è stato riscontrato, ma sarebbe in totale contrasto con i tempi in cui si sviluppano i tumori stessi, in cui passano anni tra l’esposizione a un agente cancerogeno e lo sviluppo della malattia.

Per quanto riguarda i linfociti T, i medici interpellati da Usa Today e Health Feedback concordano sul fatto che non esiste alcun dato che mostri che il sistema immunitario, e in particolare i linfociti T killer, vengano indeboliti dai vaccini. Secondo E. John Wherry, direttore dell’Istituto di Immunologia dell’Università della Pennsylvania, «ci sono dozzine di studi che mostrano come questi vaccini inducano potenti cellule T specifiche per il virus e lascino il resto delle scorte di cellule T essenzialmente normali, essenzialmente intatte» e anzi, secondo uno studio pubblicato sulla rivista accademica Immunity il 12 agosto 2021, dopo la seconda dose di vaccino il numero di linfociti T killer potrebbe aumentare.

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