Gli emendamenti per aumentare gli oneri in bolletta e aiutare i cittadini più colpiti dalla pandemia esistono, ma sono stati ritirati - Facta
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Gli emendamenti per aumentare gli oneri in bolletta e aiutare i cittadini più colpiti dalla pandemia esistono, ma sono stati ritirati

Martedì 9 giugno la redazione di Facta ha ricevuto una segnalazione via WhatsApp che chiedeva di verificare una notizia, pubblicata il 7 giugno 2020 dal giornale online Qui Finanza, dal titolo: «Bollette, “tassa Covid” in arrivo: l’emendamento Pd e M5s al Dl Rilancio».

L’articolo riferisce di uno «tra i numerosi emendamenti proposti in queste ore al decreto Rilancio» che starebbe facendo particolarmente discutere perché «chiede di introdurre un incremento degli oneri di sistema sulle bollette di luce e gas» con l’obiettivo di «reperire risorse da destinare agli utenti in maggiore difficoltà economica».

Si tratta di una notizia vera, ma superata.

Gli emendamenti in questione sono due e sono stati presentati dai deputati Fausto Raciti (Partito Democratico) e Teresa Manzo (Movimento 5 Stelle). Secondo quanto riporta il quotidiano economico Milano Finanza, gli emendamenti – pubblicati rispettivamente con i numeri progressivi 28.012  e 28.031 – andavano a modificare l’articolo 28 del decreto, introducendo una sezione 28-bis che permetteva «a chi è in difficoltà con il pagamento delle bollette di luce e gas» di usufruire di una detrazione «finanziata con la previsione di una nuova componente degli oneri di sistema».

I due emendamenti, tuttavia, non compaiono più nella lista delle proposte di modifica presentate in commissione Bilancio. A sverlane il motivo è intervenuto il deputato del Movimento 5 Stelle Davide Zanichelli che su Facebook ha comunicato: «No. Non ci sarà alcun aumento delle bollette. L’emendamento Raciti di cui si parla in queste ore, seppure abbia scopi condivisibili, non ci convince, ed il Movimento 5 Stelle ha già ritirato la propria firma e disposto il ritiro dell’emendamento e in ogni caso non verrà approvato».

Gli emendamenti oggetto di verifica sono insomma stati ritirati, a causa della volontà del Movimento 5 Stelle di non procedere con la proposta, decisione che avrebbe fatto mancare i numeri per la maggioranza in caso di voto alla Camera.

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