Alcune località in Germania e Svezia hanno sospeso le vaccinazioni, ma non c’è motivo di preoccuparsi - Facta
TOP

Alcune località in Germania e Svezia hanno sospeso le vaccinazioni, ma non c’è motivo di preoccuparsi

Il 18 febbraio 2021 la redazione di Facta ha ricevuto la segnalazione di due articoli pubblicati il 17 febbraio 2021, uno de Il Messaggero intitolato «AstraZeneca, malori per il vaccino: ospedali interrompono somministrazioni in Nord Reno-Westfalia», e uno del sito Informa Press, testata online locale di Pomigliano d’Arco, intitolato «AstraZeneca: vaccino sospeso in Germania, un’ondata di effetti collaterali». Gli articoli si riferiscono alla temporanea sospensione della somministrazione del vaccino AstraZeneca in alcune zone della Germania e della Svezia.  Articoli analoghi sul tema sono stati pubblicati tra 17 e 18 febbraio su altre testate e siti, tra cui il Giornale e Libero.

È vero che in alcuni casi ci sono state sospensioni della vaccinazione dovute agli effetti collaterali, ma non è vero che tali effetti sono «più forti» del normale come erroneamente sostenuto da Il Messaggero. In qualsiasi caso, non c’è niente di preoccupante. Inoltre precisiamo che in Germania la sospensione non è avvenuta nella regione tedesca del Nord Reno-Westfalia, ma solo in alcune cliniche della Bassa Sassonia. Vediamo i fatti.

Come riportato da vari media tedeschi (qui, qui, qui, qui, qui, qui) tra il 14 e il 16 febbraio 2021 in alcune località della Bassa Sassonia una percentuale significativa del personale sanitario e delle unità di pronto soccorso non sono riuscite a presentarsi al lavoro nei giorni successivi alla prima dose del vaccino AstraZeneca. In particolare alla clinica Duchessa Elisabetta di Braunschweig ci sono stati 37 casi di effetti collaterali che hanno imposto ai dipendenti di restare a casa, su 88 vaccinati. Alla clinica di Emden 30 lavoratori sono stati a casa su 194 vaccinati. La campagna di vaccinazione è stata quindi temporaneamente sospesa in queste due cliniche, per evitare che rimanessero a corto di personale. 

In seguito al secondo incidente sopra riportato, il vicino circondario di Leer aveva brevemente interrotto la vaccinazione con il vaccino AstraZeneca in quanto aveva probabilmente ricevuto lo stesso lotto di vaccini della clinica di Emden, ma la sera del 16 febbraio ha dato nuovamente il via libera. Analoghi problemi sono stati riscontrati nel circondario di Minden-Lűbbecke, nella regione del Nord Reno-Westfalia, ma non ci sono state sospensioni della vaccinazione. L’Istituto Paul Ehrlich, istituzione federale tedesca su vaccini e biomedicine che si occupa anche della sorveglianza sui vaccini in Germania, sta investigando sui motivi dei numeri di reazioni al vaccino più alti di quanto atteso. 

Una situazione analoga è stata riportati anche in Svezia, dove la regione del Södermanland (che include Stoccolma) il 12 febbraio 2021 ha temporaneamente sospeso la vaccinazione con il vaccino AstraZeneca, a causa di un numero relativamente alto di effetti collaterali dello stesso tipo (100 su 400 vaccinati circa). 

Sia la clinica tedesca di Braunschweig, sia la regione svedese del Södermanland hanno esplicitamente posto l’accento sul fatto che il numero di persone colpite da reazioni collaterali è stato superiore a quanto atteso. È importante notare però che le sospensioni della vaccinazione sono temporanee e dovute esclusivamente alla necessità di avere personale in grado di lavorare o al desiderio di ulteriori indagini, e non alla gravità degli effetti collaterali. Tutti gli effetti collaterali qui discussi sono infatti nella norma di questi vaccini e, sebbene fastidiosi, leggeri: mal di testa, stanchezza e febbre. 

Come avevamo discusso qui a proposito del vaccino Pfizer, questi effetti collaterali possono indurre certamente a stare a casa dal lavoro per qualche giorno, ma sono del tutto normali e passeggeri. Secondo l’immunologo tedesco Christian Bogdan, interpellato il 18 febbraio 2021 dal quotidiano di Berlino Morgenpost, le reazioni al vaccino riportate a Emden sono «per nulla inattese», e i sintomi dovuti alla reazione immunitaria indotta dal vaccino «corrispondono del tutto a quanto è stato pubblicato negli studi». Sempre secondo Bogdan, ci si può aspettare che tali reazioni siano più intense in soggetti più giovani, in quanto il loro sistema immunitario è più attivo, e quindi – a detta dell’immunologo – bisogna evitare di vaccinare nello stesso giorno tutti gli impiegati di una singola corsia, dipartimento o clinica.
 
In conclusione, è vero che in alcune cliniche o località tedesche e svedesi la vaccinazione con il vaccino AstraZeneca è stata temporaneamente sospesa a causa delle reazioni al vaccino che hanno costretto a casa numerosi operatori sanitari vaccinati. Tali reazioni però, benché fastidiose, sono state leggere, non pericolose e completamente nella norma, anche se in numeri superiori all’atteso. La sospensione è stata necessaria per permettere alle strutture sanitarie di evitare una temporanea carenza di personale o per motivi cautelari. Per saperne di più sui rischi correlati ai vaccini rimandiamo ai nostri approfondimenti qui e qui.

Photo credits: PantheraLeo1359531 via Wikimedia Commons

Print Friendly, PDF & Email

Ti è piaciuto l'articolo?

Comments (8)

  • Alfredo

    Quello che lascia perplessi è la durata dell’immunità, pertanto il dover ripetere il trattamento con tutte le reazioni al vaccino, gli effetti collaterali sconosciuti, e la stessa copertura molto blanda visto che le misure restrittive resteranno, per cui si può pensare che queste sono indipendenti dal virus o che la protezione é blanda.

    reply
    • Facta

      Buongiorno Alfredo, le misure di protezione non verranno rimosse una volta vaccinati perchè le persone a cui è stato somministrato il vaccino possono essere vettori del virus. In parole povere: chi è stato vaccinato non si ammala ma può essere portatore del virus verso chi, magari, non è ancora vaccinato.

      reply
  • Monica

    FATEVELO VOI DI FACTA.

    reply
  • Andrea

    Allora mi domando, visto che teoricamente il vaccino dovrebbe essere fatto per i più deboli, e soprattutto per chi non si può vaccinare, se facendolo si diventa untori qual’è l’utilità?

    reply
    • Facta

      Buongiorno Andrea, il vaccino al momento viene fatto alle categorie a rischio medici e over 80 e poi a scendere con l’età e permetterò alle persone deboli (anziani) di avere le informazioni nel proprio sistema immunitario su come combattere il virus. Inoltre più persone saranno vaccinate, meno il virus potrà circolare proteggendo quindi anche chi il vaccino non lo può fare.

      reply
  • Emanuel Marco Victor Manes

    Una reazione che non mi permetta di andare a lavorare certo non è “leggera”, e 100 su 400 con reazione avversa non è un numero “relativamente piccolo”. Si tratta di un enorme numero di persone cui il vaccino crea problemi. L’uso delle parole influenza la notizia, al punto da snaturarla. Il problema di inoculare un vaccino per cui sono del tutto sconosciuti gli effetti sull’organismo umano nel medio/lungo termine può avere drammatico epilogo. Pensateci bene prima di vaccinarvi.

    reply
    • Facta

      Buongiorno Emanuel, un forte mal di testa (temporaneo) può impedirle di andare al lavoro? Eventuali sintomi influenzali possono richiedere di rimanere a letto?
      Ad oggi non risultano casi di danni gravi o permanenti alle persone a cui è stato somministrato il vaccino, ma persone che hanno avuto reazioni temporanee.

      reply

Lascia un commento

× WhatsApp