La storia dell’omicidio che sta ossessionando gli utenti di TikTok è per gran parte falsa - Facta
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La storia dell’omicidio che sta ossessionando gli utenti di TikTok è per gran parte falsa

Nei giorni a cavallo tra la fine di febbraio e l’inizio di marzo 2021, l’attenzione di molti utenti di TikTok in tutto il mondo si è concentrata su un caso di omicidio molto particolare che ha avuto ampia risonanza sul social network a causa dell’efferatezza del gesto e per la giovane età delle persone coinvolte, ma anche e soprattutto perché la principale sospettata gestiva un profilo molto attivo su TikTok. 

Il fatto di cronaca in questione ha avuto luogo nella città di Lancaster, in Pennsylvania (Stati Uniti) dove nella notte tra il 21 e il 22 febbraio 2021 ha perso la vita Helen Miller, una ragazza di 19 anni affetta da paralisi cerebrale infantile e costretta a vivere su una sedia a rotelle. La dinamica dell’omicidio è apparsa molto chiara fin dai primi istanti, anche grazie alla confessione di Claire Miller, la sorella minore della vittima che per prima ha chiamato i soccorsi. Secondo la prima ricostruzione della polizia di Lancaster, Claire Miller avrebbe ucciso la sorella nelle ore notturne, quando i genitori erano già a letto. Dato che l’accusa è quella di omicidio, Claire Miller verrà processata come un’adulta, seguendo le leggi statali della Pennsylvania.

Fin qui i fatti esposti dalle autorità inquirenti. Nelle ore immediatamente successive alla tragedia, la notizia dell’omicidio ha però iniziato a circolare insistentemente sui social network e in particolare su TikTok, dove – come vedremo – la ragazza gestiva un account piuttosto attivo e seguito da 22 mila persone. In breve tempo, Claire Miller è diventata protagonista di numerosi video, la maggior parte dei quali incentrati su due particolari non rivelati dalle indagini e inventati dagli utenti di TikTok: la quattordicenne avrebbe ucciso la sorella per ottenere viralità sul social network e avrebbe inserito gli organi della vittima all’interno di una giraffa peluche. 

Si tratta di due notizie false, ma che alla data dell’11 marzo 2021 hanno contribuito a generare un traffico complessivo di 14 milioni di visualizzazioni per l’hashtag #ClaireMiller su TikTok e che hanno avuto ampia risonanza anche tra i TikToker in lingua italiana.

Lo screenshot di un TikTok italiano dedicato al caso di cronaca

Andiamo a vedere com’è nata la disinformazione sul caso di cronaca.

La ricostruzione dei social

In un primo momento l’omicidio di Lancaster è rimasto confinato alla cronaca locale, con diversi articoli non raggiungibili dall’Italia per ragioni legali collegate alla normativa sulla privacy europea (che non è rispettata da molti siti d’informazione americani). La prima testata nazionale a occuparsi del caso negli Stati Uniti è stata Fox News, con un articolo del 23 febbraio 2021 che raccontava come gli ufficiali di polizia giunti sul luogo del delitto avessero trovato Claire Miller ad aspettarli fuori dalla porta, tra la neve macchiata di sangue.

Il 25 febbraio sono iniziati a comparire i primi video pubblicati dagli utenti americani di TikTok (ad esempio qui, qui e qui) concentrati sulla scoperta di un profilo sul social network riconducibile a Claire Miller. La ragazza gestiva un account, ora non più attivo, chiamato @spiritsandsuchconsulting (un riferimento all’anime giapponese Mob Psycho 100, di cui Miller è appassionata), che al momento della cancellazione contava circa 41 mila follower, quasi 20 mila in più rispetto a quelli registrati prima dei fatti. Claire Miller utilizzava assiduamente TikTok e l’ultimo video caricato sulla piattaforma – una semplice inquadratura del suo volto accompagnata da una voce elettronica che recita la frase «Mio padre deve smetterla di aprire le conversazioni dicendo “è come essere in un gay bar giapponese”» – risale al giorno prima dell’omicidio.

La presenza social di Miller ha immediatamente scatenato le fantasie degli utenti di TikTok e così dal 26 febbraio 2021 sul social network è diventata virale la teoria secondo cui la quattordicenne americana avrebbe ucciso la sorella e nascosto i suoi organi all’interno di una giraffa peluche, solo per ottenere visibilità su TikTok. Lo spunto è stato involontariamente fornito quando un utente chiamato @hubbyhurbbrrd (profilo ora disattivato) ha caricato su TikTok un breve video (ora disponibile solo su YouTube) che mostrava un guanto di lattice insanguinato e gettato nella neve, seguito pochi istanti dopo dall’inquadratura di una giraffa peluche apparentemente coperta di sangue. 

Il dettaglio della neve insanguinata (già riportato da Fox News) e l’improvvisa sparizione dell’account della ragazza ha spinto diversi utenti social a immaginare che @hubbyhurbbrrd fosse in realtà il profilo secondario di Miller, contenente la prova inconfutabile del delitto. 

Il cortocircuito mediatico

A partire dal 26 febbraio, il dettaglio del guanto e della giraffa insanguinata è diventato uno dei contenuti più visualizzati su TikTok e, sull’onda del successo social, il 27 febbraio l’informazione è stata acriticamente riportata dal Daily Mail – testata inglese considerata «generalmente inaffidabile» dai redattori dell’enciclopedia online Wikipedia – e da altre pubblicazioni minori, che hanno ripreso la storia parlando di «un video che si ritiene sia stato pubblicato da Claire Miller su TikTok». 

Uno screenshot tratto dall’articolo del Daily Mail

Per chiarire l’equivoco è intervenuta il 3 marzo scorso un’utente chiamata @alaynaasmr, che sempre su TikTok ha mostrato la presunta giraffa insanguinata, spiegando che quello descritto come sangue altro non è che colorante alimentare utilizzato da sua sorella – identificata come l’autrice del filmato virale – per «girare un cortometraggio horror».

Il profilo che aveva originariamente pubblicato il contenuto era riconducibile a una giovane regista ed è stato rimosso dopo le numerose segnalazioni degli utenti, convinti che quello fosse il profilo di riserva di Claire Miller.

Mentre scriviamo, l’articolo del Daily Mail è ancora online, privo di rettifica. Viene utilizzato dagli utenti di TikTok come prova principale della teoria secondo cui Miller avrebbe orchestrato l’omicidio per ottenere viralità online. Il contenuto ha raggiunto una notevole popolarità anche tra gli utenti italiani della piattaforma e, alla data dell’11 marzo, il filmato tratto dal presunto account secondario di Miller continua ad essere pubblicato come reale su TikTok. 

In conclusione

Nella notte tra il 21 e il 22 febbraio 2021 una ragazza di 19 anni è stata uccisa nella sua casa di Lancaster, in Pennsylvania. L’unica persona sospettata per l’omicidio è al momento Claire Miller, la sorella quattordicenne della vittima, che ha confessato il delitto alla polizia locale.

Il tragico fatto di cronaca ha avuto ampia diffusione sui social network e in particolare su TikTok, piattaforma sulla quale Miller gestiva un account prolifico e piuttosto seguito. Questo particolare ha stimolato la creazione di una versione parallela – e inventata –dei fatti, secondo cui la quattordicenne avrebbe ucciso la sorella e nascosto i suoi organi in una giraffa peluche per ottenere visibilità online. La teoria è diventata immediatamente virale su TikTok ed è stata rilanciata dalla testata inglese Daily Mail, insieme a un video che ne testimonierebbe la dinamica. 

Il video in questione si è però rivelato un cortometraggio horror, ma la disinformazione era a quel punto più popolare delle reale versione dei fatti. Ad oggi, i video con l’hashtag #ClaireMiller hanno ricevuto oltre 14 milioni di visualizzazioni su TikTok e i riferimenti alla giraffa peluche continuano ad essere pubblicati sulla piattaforma come reali anche in Italia. All’11 marzo 2021, l’articolo del Daily Mail è ancora online e privo di rettifica. 

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