Il 9 dicembre 2021 su Facebook è stato pubblicato uno screenshot di un messaggio condiviso su un’app di messaggistica in cui compare la foto di Uğur Şahin, medico, amministratore delegato e co-fondatore di BioNTech, azienda tedesca di biotecnologia che insieme alla casa farmaceutica statunitense Pfizer ha prodotto uno dei vaccini contro la Covid-19. L’immagine è accompagnata da un testo in cui si afferma che Şahin avrebbe dichiarato che né lui, né i suoi collaboratori, sarebbero vaccinati contro il nuovo coronavirus Sars-CoV-2 «perché dobbiamo mantenere intatto il nostro personale».

Si tratta di una notizia falsa. Andiamo con ordine.

La foto di Şahin che compare nel post oggetto di verifica è un fermo immagine di un’intervista del Ceo di BioNTech all’emittente pubblica tedesca Deutsche Welle (Dw) che risale al 22 dicembre 2020, come si può verificare qui. Durante l’intervista, al minuto 6:25, il giornalista domanda a Şahin perché non si è ancora vaccinato contro la Covid-19 e il medico risponde di non essere autorizzato legalmente a ricevere una somministrazione del vaccino. Al momento dell’intervista in Germania non era stata infatti ancora avviata la campagna di vaccinazione sulla popolazione generale e quindi il Ceo di Pfizer non poteva ricevere il vaccino. Il 21 dicembre 2020, cioè il giorno prima delle dichiarazioni di Şahin, la Commissione europea aveva autorizzato l’immissione in commercio condizionata (Cma) del vaccino Pfizer/BioNTech per gli individui di età pari e superiore a 16 anni e il 27 dicembre 2020 è poi partita la campagna di vaccinazione a livello nazionale in Germania. 

Lo scorso luglio, in una email spedita ai colleghi di Afp, un portavoce di BioNTech ha comunicato che Uğur Şahin e tutti i membri della direzione dell’azienda sono stati vaccinati tra gennaio e febbraio del 2021 con entrambi le due dosi del vaccino Pfizer/BioNTech. Lo stesso Şahin e sua moglie – Özlem Türeci, dottoressa e co-fondatrice della BioNTech – in un’intervista pubblicata dal Times il 14 settembre 2021, hanno dichiarato di essere stati vaccinati a inizio 2021 con la prima dose come «parte della nostra campagna per immunizzare tutti i nostri dipendenti».

Questo caso di disinformazione è stato trattato da diversi siti di fact-checking (qui, qui, qui e qui).