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Non è vero che i sanitari ucraini non vaccinati potranno esercitare in Italia

Non è vero che i sanitari ucraini non vaccinati potranno esercitare in Italia

8 giugno 2022
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L’8 giugno 2022 la redazione di Facta ha ricevuto una segnalazione che chiedeva di verificare le informazioni riportate in un post pubblicato il 6 giugno su Facebook, contenente lo screenshot di un documento della Regione Lombardia intitolato “Avviso pubblico per il conferimento di incarichi a sanitari cittadini ucraini” e il commento: «Direi proprio la decisione più scientifica possibile. Se sei italiano, medico e non ti vaccini NON lavori. Se sei medico ucraino e non vaccinato, puoi lavorare … ma tutto è fatto per tutelare la salute pubblica ovviamente, no?».

Si tratta di una notizia falsa.

Il documento della Regione Lombardia è reale e fa riferimento all’articolo 34 del decreto-legge n. 21 del 21 marzo 2022, convertito in legge lo scorso 20 maggio. Tale articolo prevede che i medici, gli infermieri e tutti gli operatori sanitari ucraini giunti in Italia dopo il 24 febbraio 2022 (data dell’invasione russa dell’Ucraina) e dotati del passaporto europeo per le qualifiche dei rifugiati, possano lavorare nelle strutture italiane fino al 4 marzo 2023 «in deroga al riconoscimento dei titoli». Ciò significa che lauree e diplomi conseguiti in Ucraina, normalmente non riconosciute dalla pubblica amministrazione italiana, saranno temporaneamente ritenuti validi per l’esercizio della professione.

La deroga si applica tuttavia ai soli titoli di studio e a quelli professionali, dal momento che la legge non contempla alcuna sospensione delle norme anti-Covid contenute nella legge 172 del 26 novembre 2021, che prescrive l’obbligo vaccinale per gli operatori sanitari. 

A sottolinearlo è stato il presidente della Federazione nazionale degli ordini dei medici chirurghi e degli odontoiatri (Fnomceo), Filippo Anelli, che ai colleghi di Ansa ha spiegato come l’obbligo di vaccinazione sia «un requisito fondamentale per l’esercizio della professione medica stessa» e pertanto «anche i medici ucraini nel momento in cui esercitano la professione in Italia dovranno vaccinarsi». Tale approccio è stato confermato dal sottosegretario alla Salute Andrea Costa, che al Corriere del Veneto ha dichiarato: «È scontato che i sanitari ucraini debbano essere vaccinati contro il Covid per lavorare».

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