Nessuna prova dell’autenticità di questo documento che ordina l’insabbiamento dei biolaboratori americani in Ucraina - Facta
TOP

Nessuna prova dell’autenticità di questo documento che ordina l’insabbiamento dei biolaboratori americani in Ucraina

Il 20 giugno 2022 la redazione di Facta ha ricevuto una segnalazione che chiedeva di verificare l’autenticità di un presunto documento protocollato dal ministero della Difesa ucraino, che secondo alcuni siti web in lingua inglese e italiana proverebbe il tentativo del governo di Kiev di nascondere l’esistenza di biolaboratori gestiti dagli Stati Uniti in Ucraina. 

Il documento oggetto della verifica

Il documento è datato 24 febbraio 2022 (data dell’invasione russa in Ucraina) e contiene un testo in ucraino che recita: «Il Ministero della Difesa dell’Ucraina con la partecipazione del Servizio di sicurezza dell’Ucraina, in base a quanto stabilito dalla legge marziale del 24 febbraio 2022 in conformità con il decreto del Presidente dell’Ucraina, ha organizzato la devastante distruzione dei fascicoli personali dei militari, dipendenti e personale dell’istituto statale “Centro per la salute pubblica del Ministero della salute dell’Ucraina”, Istituto di ricerca anti-peste ucraino. I.I. Mechnikov del Ministero della Salute dell’Ucraina, Centro regionale e laboratori Zhytomyr del Ministero della Salute dell’Ucraina”, che ha lavorato insieme agli scienziati Metabiota Inc., Battelle”».

Non esiste alcuna prova dell’autenticità del documento.

Innanzitutto, il presunto documento è stato pubblicato per la prima volta il 14 giugno 2022 da Izvestia, storica testata russa diventata oggi organo di propaganda del Cremlino. Izvestia ha presentato il contenuto come un «documento segreto del Ministero della Difesa dell’Ucraina» con il quale il presidente ucraino Volodymyr Zelensky avrebbe ordinato «la distruzione [dei file] di tutti i dipendenti delle imprese ucraine che hanno collaborato con i laboratori biologici militari statunitensi di Metabiota e il Battelle Memorial Institute». 

La notizia non è stata rilanciata da nessun mezzo d’informazione indipendente e il presunto ordine firmato da Zelensky non è di dominio pubblico. Come hanno evidenziato i colleghi russi di Insider – testata investigativa indipendente premiata nel 2017 dal Consiglio d’Europa – il documento contiene alcuni errori linguistici che ne proverebbero la falsificazione. 

Come spiegato da Insider, il documento contiene un riferimento alla parola ucraina «Особиста», la cui traduzione italiana è «privati» o «personali» (nel caso specifico, la frase completa intende indicare i «fascicoli personali» da distruggere). La lingua ucraina prevede tuttavia che tale parola sia utilizzata per indicare il possesso diretto di qualcosa e che in ambito giuridico i fascicoli personali vengano indicati con una parola molto simile, ovvero «Особовий». Secondo Insider, tale errore sarebbe dovuto a una traduzione automatica dal russo, lingua che indica entrambe le sfumature con la stessa parola. 

La testata investigativa russa riporta un secondo errore contenuto nel documento e, per la precisione, nell’intestazione in alto a destra, dove si legge che l’indirizzo del «servizio di sicurezza ucraino» sarebbe «ул. Володимирська, 33, г. Київ, 01601», ovvero «via Volodymyrska, 33, città di Kiev, 01601». 

In ucraino, però, la via di un indirizzo si traduce con la parola «​​вулиця» e viene abbreviata in «вул» (e non in «ул», come scritto nel documento), mentre la parola «città» viene tradotta con «мicто» (abbreviata come «м» e non con la «г» utilizzata nel documento). Come si legge nell’intestazione realmente utilizzata dalle istituzioni ucraine, l’indirizzo corretto sarebbe dunque «01601, м. Київ, вул. Володимирська, 33». Anche questo particolare sarebbe da imputare a una frettolosa traduzione dal russo. 

Contattata da Insider, una fonte delle forze dell’ordine ucraine ha inoltre spiegato che nei documenti ufficiali il codice di protocollo viene riportato in fondo al documento (e non in alto a destra, come nel contenuto oggetto della nostra verifica). 

Sbagliato è, infine, anche il riferimento legislativo dell’intestazione (sempre in alto a destra), che cita la «clausola 1.1.3» dell’ordinanza adottata nel 2020 dal servizio di sicurezza ucraino. Tale clausola si riferisce tuttavia a «informazioni sul contenuto dei documenti riguardanti il comando e controllo delle truppe, che rivelano questioni di addestramento, organizzazione, condotta delle ostilità, disposizione delle truppe» e non hanno nulla a che fare con la distruzione di fascicoli personali di dipendenti delle autorità mediche. 

Print Friendly, PDF & Email

Ti è piaciuto l'articolo?

Lascia un commento

× WhatsApp