Non ci sono prove che questo video mostri soldati ucraini - Facta
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Non ci sono prove che questo video mostri soldati ucraini

Il 16 maggio 2023 la redazione di Facta.news ha ricevuto una segnalazione riguardo a un contenuto diffuso su TikTok. 

Si tratta di un video (pubblicato anche su Facebook e Twitter) registrato dalla dashcam di un’auto, cioè una videocamera da cruscotto. Nel filmato si vede un fuoristrada, con i colori della bandiera ucraina sul retro, superare una vettura e fermarla lungo una strada di campagna. In base all’audio del video, nell’automobile fermata ci sarebbero una donna e una bambina. Dal fuoristrada si vedono scendere due soldati. Uno di questi va dalla conducente e i due iniziano a parlare in russo.

Per comprendere il dialogo tra i due abbiamo utilizzato uno strumento online di traduzione. L’uomo insulta la donna, le chiede con insistenza i documenti per aver superato un convoglio militare e aver infranto il codice stradale. Il soldato le dice poi di non parlare in russo, ma di utilizzare l’ucraino e la insulta di nuovo. Intanto la bambina inizia a piangere. Il soldato poi si allontana e, prima di risalire sul fuoristrada, spara colpi di arma da fuoco poco più in là dell’auto, spaventando ulteriormente la conducente e la bambina. Il fuoristrada con i due soldati fa infine un’inversione e riparte in senso contrario. Nel video compare in sovraimpressione le presunte data e ora della sua registrazione, ovvero il 24 marzo del 2023 poco dopo mezzogiorno.

Sui social questo video è accompagnato da un commento in cui si afferma che la scena mostrerebbe dei «soldati ucraini» fermare «un’auto su cui viaggiano una madre e i suoi figli», insultare la donna e sparare «per intimidire i bambini».  

Si tratta di un contenuto che veicola una notizia infondata.

Come ha ricostruito il sito investigativo Bellingcat, la versione secondo cui il video mostrerebbe dei soldati ucraini in azione è stato diffusa originariamente il 27 marzo 2023 da un account Telegram russo che condivide regolarmente filmati dal fronte della guerra in Ucraina. Il contenuto è stato poi rilanciato lo stesso giorno su Twitter dall’account ufficiale del ministero degli Esteri russo (Mfa) (il tweet non è più disponibile). 

La tesi in base alla quale si tratterebbe di soldati ucraini presenta però diversi elementi critici, come hanno riportato vari siti di fact-checking internazionali. Ad esempio, risulta improbabile il fatto che in un territorio controllato dalle forze militari ucraine sia stato possibile registrare un filmato con una dashcam. L’utilizzo di questi dispositivi, infatti, è stato vietato dalle autorità ucraine a marzo 2022, dopo l’invasione russa, per evitare la circolazione di informazioni sul movimento delle forze militari ucraine. Per questo motivo risulta inverosimile che soldati ucraini abbiano ignorato la presenza del dispositivo nell’auto.

La geolocalizzazione del luogo dove la scena si è verificata è un ulteriore elemento che conferma l’improbabilità che i due soldati nel video fossero ucraini. Il 27 marzo 2023, GeoConfirmed, un profilo Twitter che si occupa della guerra in Ucraina e curato da analisti Osint, tramite l’analisi di immagini satellitari e mappe online ha ricostruito la posizione esatta dove è stato registrato il video: a Makiivka. La città si trova nella regione ucraina di Donetsk, un territorio occupato e controllato dalle truppe russe dal 2014, anno in cui la regione è stata proclamata unilateralmente indipendente dalle autorità separatiste filo-russe e denominata «Repubblica popolare di Donetsk». 

Si tratta di una posizione situata a circa 30 chilometri dalla linea del fronte, ha spiegato in un’analisi del video in questione Meduza, giornale online di inchieste con sede in Lettonia, diretto da Galina Timchenko, ex direttrice del sito giornalistico russo Lenta. Risulta quindi difficile immaginare che due soldati delle forze armate ucraine abbiano guidato il proprio fuoristrada con la bandiera ucraina in bella vista per decine di chilometri nel territorio controllato dalle truppe russe e si siano anche fermati lungo la strada per chiedere documenti a una donna che aveva infranto le regole del codice stradale.

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