Questi dati su presunte patologie legate ai vaccini anti-Covid sono infondati - Facta
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Questi dati su presunte patologie legate ai vaccini anti-Covid sono infondati

Il 29 giugno 2023 la redazione di Facta.news ha ricevuto una segnalazione via WhatsApp che chiedeva di verificare un post pubblicato su Facebook in cui si legge «Ce l’abbiamo fatta! Finalmente abbiamo sconfitto il Covid!». 

Il post in questione contiene anche uno screenshot di un contenuto social, tradotto in italiano, diffuso dal profilo «Dott.ssa Anastasia Maria Loupis» con presunti dati di incrementi nella diagnosi di varie patologie: «Picco del 279% negli aborti spontanei. Picco del 487% nel cancro al seno. Picco del 551% nella sindrome di Guillain-Barre. Picco del 269% nell’infarto del miocardio. Picco del 468% nell’embolia polmonare. Picco del 291% nella paralisi di Bell. Picco del 437% nella disfunzione ovarica. Picco del 680% nella sclerosi multipla». Lo stesso contenuto è stato pubblicato anche su TikTok.

Si tratta di un contenuto fuorviante che veicola una notizia infondata.

Il 22 luglio 2022 l’account Twitter «Dr. Anastasia Maria Loupis» ha pubblicato in inglese i  dati citati nel post oggetto di analisi. Nel tweet è linkato un articolo dove si legge che queste percentuali proverebbero dal database di epidemiologia medica della difesa statunitense (Dmed) e che sarebbero stati divulgati pubblicamente dall’«avvocato Tom Renz». Il Dmed è un database dove sono contenuti i dati su malattie ed eventi medici (come ricoveri, visite mediche, ecc) delle forze armate statunitensi. È importante specificare che Anastasia Maria è una medica danese che con il suo account Twitter ha diffuso disinformazione su svariati argomenti.

Passiamo ai dati in questione. Durante una tavola rotonda del 24 gennaio 2022 moderata dal senatore conservatore Ron Johnson, Thomas Renz, un avvocato dell’Ohio che ha condiviso teorie infondate sulla pandemia di Covid-19, aveva presentato le percentuali in questione. Renz, citando i dati del Dmed, aveva affermato che le percentuali di patologie avevano registrato un picco tra il personale militare nel 2021, dopo la vaccinazione contro la Covid-19, rispetto alla media dei cinque anni precedenti (2016-2020).

I dati citati da Renz erano tuttavia non corretti, rendendo quindi sbagliato il confronto tra il 2021 e la media dei cinque anni precedenti. Contattato dai fact-checker statunitensi di PolitiFact, Peter Graves, portavoce della divisione di sorveglianza delle forze armate dell’Agenzia per la salute della difesa (Afhsd), a gennaio 2022 aveva dichiarato che la divisione aveva esaminato i dati presenti nel database indicato, scoprendo che i numeri «non erano corretti per gli anni 2016- 2020» perché rappresentavano «solo una piccola frazione delle diagnosi mediche effettive». I numeri del 2021, invece, erano aggiornati e questo, aveva spiegato Graves, aveva dato «l’apparenza di un aumento significativo di tutte le diagnosi mediche nel 2021 a causa dei dati sottostimati per il 2016-2020». 

Precisiamo infine che, in base agli ultimi dati disponibili revisionati dai Centers for disease control and prevention (Cdc) – l’agenzia di salute pubblica statunitense –, i vaccini anti Covid-19 risultano «sicuri ed efficaci» e le reazioni avverse gravi dopo la loro somministrazione «rare». Inoltre, non esistono prove che suggeriscano che i vaccini contro la Covid-19 aumentino il rischio di sviluppare tumori.

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