No, The Lancet non ha censurato uno studio che collega i vaccini anti-Covid ai decessi - Facta
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No, The Lancet non ha censurato uno studio che collega i vaccini anti-Covid ai decessi

Il 16 luglio 2023 è stato pubblicato su Facebook un post in cui si legge che la rivista scientifica The Lancet avrebbe censurato una revisione sistematica, basata sull’analisi di «325 autopsie», in cui sarebbero state trovate «prove convincenti» che il  «vaccino anti COVID-19 è il responsabile (nella maggior parte dei casi) di tutti i decessi post vaccinazione!». 

Nel post è presente anche lo screenshot di un presunto studio preprint pubblicato online il 6 luglio 2023 su Zenodo e intitolato “A Systematic Review of Autopsy Findings in Deaths after COVID-19 Vaccination” (in italiano, “Una revisione sistematica dei risultati dell’autopsia nei decessi dopo la vaccinazione COVID-19”). Zenodo è un archivio open access dove ricercatori di ogni disciplina possono caricare liberamente o trovare documenti, dati e altri materiali di ricerca.

Si tratta di un contenuto fuorviante, presentato senza il contesto necessario alla sua comprensione.

La revisione sistematica citata nel post oggetto di analisi non è stata mai pubblicata su The Lancet, ma è apparsa, invece, il 5 luglio 2023 su Preprints with The Lancet, un server associato alla nota rivista scientifica contenente paper preprint, dove cioè i ricercatori possono caricare i propri lavori prima di essere sottoposti a una revisione tra pari (peer review). Su Facta.news abbiamo pubblicato un approfondimento per spiegare come interpretare al meglio le differenze tra le varie pubblicazioni scientifiche e capire come valutare le notizie di studi scientifici.

La revisione sistematica in questione si basa su 44 documenti contenenti in totale 325 casi di autopsia relativi alla vaccinazione anti Covid-19. I ricercatori hanno scritto che secondo tre esperti (Roger Hodkinson, William Makis, Peter A McCullough) i vaccini anti-Covid hanno significativamente contribuito o direttamente provocato il 74 per cento dei decessi (240) del campione analizzato.

Questo lavoro, tuttavia, è stato rimosso da Preprints with The Lancet perché, si legge sullo stesso sito del server, «le conclusioni dello studio non sono supportate dalla metodologia dello studio». Al riguardo, Zhou Xing, professore di immunologia alla McMaster University (Ontario, Canada), contattato dal sito di fact-checking di Agence France-Press (AFP), ha spiegato di aver trovato la metodologia della revisione errata in quanto non sembrava tenere conto delle condizioni mediche e dell’età come possibili ragioni della morte delle persone dopo la vaccinazione.

Preprints with The Lancet specifica inoltre, sempre sul sito, che «si riserva il diritto di rimuovere un documento che è stato pubblicato se viene stabilito che ha violato i nostri criteri di selezione» e precisa che i preprint disponibili nel server «non sono pubblicazioni Lancet o in fase di revisione con una delle riviste del gruppo Lancet. Questi preprint sono documenti di ricerca in fase iniziale che non sono stati sottoposti a revisione tra pari».

Infine, come ricostruito sempre da AFP, i tre medici citati nella revisione sistematica – Hodkinson, Makis e McCullough – hanno diffuso in precedenza disinformazione sui vaccini anti-Covid.

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