Questo articolo su Patrick Zaki e il «proprietario di casa» non esiste - Facta
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Questo articolo su Patrick Zaki e il «proprietario di casa» non esiste

Il 23 luglio 2023 è stato pubblicato un tweet contenente lo screenshot di un presunto articolo intitolato “Zaki torna a Bologna. Il proprietario di casa: «Nessun preavviso e subentro mai fatto, mi deve 23.800€»”. 

Il riferimento è a Patrick Zaki, attivista e ricercatore egiziano. Zaki è stato arrestato il 7 febbraio 2020 a Il Cairo, in Egitto, poco dopo essere atterrato con un volo proveniente dall’Italia, dove frequentava il Master europeo in studi di genere “Gemma” dell’università di Bologna. Le accuse nei suoi confronti erano di sedizione e diffusione di notizie false online per un articolo del 2019, in cui aveva raccontato la discriminazione contro i cristiani copti in Egitto. 

Dopo essere stato condannato il 18 luglio 2023 dal tribunale di Mansoura a tre anni di detenzione, Zaki è tornato in libertà per la grazia presidenziale concessagli il giorno successivo dal presidente egiziano, Abd al-Fattāḥ al-Sīsī. Il 24 luglio Zaki è tornato a Bologna. Nel frattempo, lo scorso 5 luglio, ancora bloccato in Egitto, il ricercatore aveva concluso il suo percorso di studi a Bologna laureandosi, in videoconferenza, con 110 e lode. 

Si tratta di un contenuto nato con intento ironico, che è stato poi ripreso fuori dal suo contesto originario e creduto reale. 

Innanzitutto, nell’immagine oggetto di analisi non compare la testata o il sito internet che avrebbe diffuso questa presunta notizia, né la data della sua pubblicazione. Chi ha pubblicato il tweet in questione ha aggiunto, in un secondo tweet, di non sapere se la notizia fosse vera o falsa. Inoltre, una ricerca online non ha dato alcun esito: non c’è traccia in Rete di un articolo intitolato “Zaki torna a Bologna. Il proprietario di casa: «Nessun preavviso e subentro mai fatto, mi deve 23.800€»”. 

L’immagine in questione, infatti, è stata originariamente pubblicata il 23 luglio 2023 alle ore 20:45 (il tweet oggetto di analisi è successivo) da una pagina Facebook e Instagram che pubblica contenuti ironici. Si tratta quindi di una notizia inventata.

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