No, mangiare pollo non danneggia i reni - Facta
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No, mangiare pollo non danneggia i reni

Il 24 agosto 2023 la redazione di Facta.news ha ricevuto una segnalazione via WhatsApp che chiedeva di verificare un video pubblicato il giorno prima su TikTok. Nel video è presente un uomo con un camice bianco che sembra spiegare a quali problemi andrebbero incontro le persone che consumano carne di pollo ogni giorno. In particolare viene sottolineato che le proteine del pollo potrebbero causare disturbi renali e che questo tipo di carne, se non cotta correttamente, potrebbe esporre il consumatore a batteri pericolosi quali Salmonella o Campylobacter

Nello stesso filmato viene affermato anche che negli allevamenti intensivi i polli verrebbero allevati con l’ausilio di antibiotici e ormoni della crescita. Per questo motivo il consumo quotidiano di questi animali non sarebbe sicuro per la nostra salute. Infine, il presunto medico conclude che consumare solamente pollo potrebbe causare la perdita di nutrienti essenziali provenienti da altre fonti alimentari.

Si tratta di un contenuto che veicola una serie di notizie false prive di fondamento scientifico. 

Le informazioni contenute nel video in analisi vengono divulgate apparentemente da un medico, il cui nome però non viene mai esplicitato. Dopo una ricerca inversa per immagini, non è stato possibile trovare alcun riscontro sull’identità della persona ritratta nel filmato. La postura così rigida, la voce, e lo strano movimento labiale del presunto medico suggeriscono che sia stato creato digitalmente tramite un programma di intelligenza artificiale (IA). Nulla di quello che viene detto inoltre, è supportato da materiale scientifico. 

L’Istituto superiore di sanità (ISS) informa che per non incorrere in rischi per la salute è necessario mantenere una dieta varia e bilanciata. Consumare solo pollo, dunque, è considerato un eccesso a causa dell’elevata assunzione di proteine che ne deriverebbe. Lo studio intitolato “The Effects of High-Protein Diets on Kidney Health and Longevity” (in italiano, “Gli effetti delle diete ad alto consumo di proteine sulla salute dei reni”), e pubblicato a luglio 2020 su Journal of the American Society of Nephrology (Jasn), rivista scientifica della Società americana di nefrologia, mette in guardia persone con preesistenti disturbi renali dal consumo eccessivo di proteine, che potrebbe aggravare la loro situazione. Quindi le persone con disturbi renali conclamati dovrebbero attenersi alle indicazioni fornite dal proprio medico.

Il pollo che troviamo in commercio è il pollo da carne (Gallus gallus domesticus) che viene allevato, appunto, a scopo alimentare. La vita di questi animali va dai 5 ai 10 anni, ma nel caso degli allevamenti intensivi vengono solitamente macellati tra le 5 e le 7 settimane di vita. Secondo il ministero della Salute, gli allevamenti di animali destinati al consumo umano devono essere regolarmente controllati al fine di garantire la salute del consumatore e del benessere animale. Quindi, contrariamente a quanto affermato nel filmato in analisi, esistono dei controlli pensati per garantire la sicurezza della filiera.

Il dipartimento di medicina veterinaria dell’Università di Napoli ha spiegato in un articolo che il pollo da allevamento non contiene ormoni, essendo  vietati per legge negli Stati membri della comunità europea, Italia inclusa. Anche la fondazione Airc per la ricerca contro il cancro ha confermato che la carne di pollo è sicura per il consumo umano, e che proviene da allevamenti controllati che non utilizzano ormoni per legge. Questo non esclude la possibilità che alcuni allevatori utilizzino farmaci non autorizzati al fine di aumentare le dimensioni del pollo, ma tale fattispecie è illegale e rappresenta un’eccezione.

Per quanto riguarda invece l’utilizzo di antibiotici, l’Unione nazionale filiera agroalimentare carni e uova (Unaitalia) non nega il loro utilizzo al fine di contenere l’infezione di Salmonella o di Campylobacter, ma ha rassicurato i consumatori affermando che l’utilizzo di antibiotici per gli allevamenti di polli sta via via diminuendo grazie alle nuove tecnologie in campo zootecnico. Inoltre l’ISS ha raccolto in un manuale le norme di sicurezza alimentare, in cui viene spiegato che il pollame andrebbe consumato sempre post cottura al fine di scongiurare tossinfezioni alimentari. 

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