I decessi registrati a Bari nel luglio 2023 non sono dovuti ai vaccini ma alle ondate di calore - Facta
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I decessi registrati a Bari nel luglio 2023 non sono dovuti ai vaccini ma alle ondate di calore

Il 30 agosto 2023 la redazione di Facta.news ha ricevuto una segnalazione via WhatsApp che chiedeva di verificare un video pubblicato su YouTube lo stesso giorno. Nel filmato, della durata di 8 minuti, si vede un uomo che riporta la notizia secondo cui il ministero della Salute avrebbe registrato nella zona di Bari un aumento dei «decessi per malori» pari al 42 per cento causato dal forte caldo. 

La fonte di questa informazione, spiega l’autore del video, è l’articolo intitolato “Caldo killer, record di morti a Bari: +42% tra luglio e agosto e il capoluogo pugliese è al terzo posto in Italia” e pubblicato il 20 agosto dal Quotidiano di Puglia. L’uomo, basandosi su questo articolo, ha spiegato che «stando ai dati nel report, nella sola città di Bari si registra un +42% di morti rispetto ai dati attesi, cioè la media ponderata degli ultimi cinque anni». Quindi, continua l’uomo, «questo dato parla di questo anno, di questo ultimo mese e mezzo, e parla di un dato in relazione ai cinque anni precedenti, quindi già pre-pandemia».

Alla fine del video l’uomo mette in discussione la reale causa di queste morti («ci hanno raccontato per il caldo, e noi rispondiamo che ogni dubbio è lecito»), chiedendosi infine se non ci sia «correlazione». Le espressioni «senza alcuna correlazione» e «nessuna correlazione» sono utilizzate nella narrativa antivaccinista per diffondere disinformazione sui vaccini anti-Covid.

Si tratta di un contenuto fuorviante, che veicola una notizia falsa.

Innanzitutto, i dati citati nel filmato sono reali e sono riportati nel documento intitolato “Piano operativo nazionale per la prevenzione degli effetti delle ondate di calore”, redatto dal ministero della Salute e basato sul periodo che va dal 1 luglio al 4 agosto 2023. Nella città di Bari, dunque, sono stati osservati 311 decessi di persone over 65, a fronte di 219 decessi attesi. Questi ultimi, come spiegato nel documento, sono «calcolati come media per giorno della settimana e numero della settimana dell’anno nel periodo 2015-2019». A Bari, si legge nel report del ministero, sono stati osservati diversi giorni di incremento della mortalità associati ai giorni di ondate di calore, che sono state molto intense e prolungate. I bollettini settimanali validi per il mese di luglio, redatti dall’Agenzia regionale attività irrigue e forestali della Regione Puglia (Arif) mostrano come a Bari la temperatura massima non sia scesa al di sotto dei 28°C, con picchi che arrivavano ai 40°C. 

Per verificare che il numero di decessi sia realmente dovuto alle ondate di calore – e non a possibili effetti avversi dei vaccini, come fa intendere l’autore del video – abbiamo compariamo i dati dei decessi di persone over 65 del 2023 con quelli dell’estate 2020, quando i vaccini non erano ancora stati somministrati.

Stando al report del ministero della Salute, a Bari nel mese di luglio 2020 sono stati osservati 186 decessi di persone over 65, mentre quelli attesi erano 197. Gli incrementi o picchi nella mortalità giornaliera sono stati registrati in concomitanza con le giornate in cui le temperature erano più elevate. 

Nel complesso, i dati relativi ai decessi sono leggermente inferiori rispetto a quelli del 2023 poiché, come si legge nel relativo documento, nel mese di luglio 2020 le temperature sono state in linea o al di sotto dei valori di riferimento, e non si sono registrate ondate di calore estremo. In quel periodo, infatti, il livello di rischio per la salute della popolazione a causa delle condizioni meteorologiche era nullo. A luglio 2023, invece, il livello di rischio è stato  molto più alto, vale a dire che le condizioni meteorologiche hanno causato effetti negativi non solo sulla salute dei sottogruppi a rischio, come le persone anziane, ma anche delle persone sane e attive. 

L’aumento dei decessi a causa delle ondate di calore non è una novità, come dimostrano diversi studi. Nell’estate del 2003, ad esempio, l’Europa fu colpita da una forte ondata di calore che causò più di 70mila morti in 16 Paesi. Nello specifico, in quel periodo a Bari le temperature toccarono i 38 gradi e, dal 1° giugno al 31 agosto 2003, l’Istituto superiore di sanità (ISS) contò 675 decessi totali (455 dei quali erano persone over 75), ovvero un aumento del 26,2 per cento rispetto al 2002. Nel solo mese di luglio, invece, i decessi totali registrati erano pari a 230, cioè un aumento del 22,3 per cento rispetto all’anno precedente.

Per un’ulteriore verifica, la redazione di Facta.news ha chiesto al ministero della Salute i dati relativi ai decessi nelle persone over 65 per gli anni 2019 e antecedenti, non presenti sul sito del ministero. Ogni eventuale risposta sarà pubblicata come aggiornamento a questo articolo.

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