Il 7 settembre 2023 la redazione di Facta.news ha ricevuto una segnalazione via WhatsApp che chiedeva di verificare un articolo pubblicato dal quotidiano La Verità il giorno precedente e intitolato “In Inghilterra boom di morti nella fascia 18-39 anni tra chi ha fatto quattro dosi”.
Nel testo si legge che l’ultimo aggiornamento sulla mortalità in Inghilterra per stato vaccinale tra il 1° aprile 2021 e il 31 maggio 2023 pubblicato dall’Office for National Statistics (ONS), cioè l’ufficio nazionale statistico del Regno Unito, rivelerebbe «un numero di morti estremamente preoccupante tra coloro che hanno offerto il braccio per ben quattro dosi di anti Covid». L’articolo ha preso una parte di questi dati, ovvero quelli che si riferiscono alle persone tra i 18 e i 39 anni a partire da agosto 2022, cioè «quando gli inglesi certificano che diventano statisticamente significativi i numeri relativi a quarta dose/booster», fino a maggio 2023. In base all’analisi di questi dati, il quotidiano scrive che in quel lasso di tempo risulta esserci stata «una mortalità sorprendemente alta» non legata alla Covid-19 tra i «quadrivaccinati» rispetto alla stessa fascia di età di persone non vaccinate. Secondo La Verità, questi risultati dovrebbero far scattare «qualche campanello d’allarme» «prima di raccomandare nuove campagne vaccinali».
Si tratta di un contenuto fuorviante, che veicola una notizia infondata.
Innanzitutto, l’articolo fa riferimento ai dati contenuti nel documento intitolato “Deaths by vaccination status, England” (in italiano “Decessi per stato di vaccinazione, Inghilterra) e pubblicato il 25 agosto 2023 dall’Office for National Statistics. Nel report in questione sono contenuti i dati sul tasso di mortalità mensile per ogni 100mila abitanti standardizzato per età, tra il 1° aprile 2021 e il 31 maggio 2023, dei decessi in Inghilterra dovuti alla Covid-19, di quelli non legati al nuovo coronavirus Sars-CoV-2 e dei decessi per tutte le cause suddivisi per stato di vaccinazione. Il tasso di mortalità standardizzato per età è un valore che indica quante persone sono decedute ogni mese in base all’età in una popolazione di riferimento (non vaccinati e vaccinati) composta da 100mila individui.
L’analisi del quotidiano si concentra principalmente sulla tabella 2 presente nel report dell’ONS che riguarda i tassi di mortalità mensile per ogni 100mila abitanti standardizzati per età e suddivisi per fasce di età. L’articolo confronta i dati sulla mortalità non legata alla Covid-19 da agosto 2022 a maggio 2023 delle persone tra i 18 e 39 anni non vaccinate e di quelle della stessa fascia di età che hanno ricevuto la quarta dose di vaccino anti-Covid o un’ulteriore dose di richiamo da almeno 21 giorni. Verificando questi numeri, si vede che effettivamente i tassi di mortalità in questi mesi risultano essere più alti tra le persone che hanno ricevuto la quarta dose di vaccino rispetto ai non vaccinati [1]. Questo dato tuttavia non risulta essere preoccupante, come sostiene La Verità, e non suggerisce che il vaccino anti-Covid possa essere la causa dei decessi delle persone vaccinate più di una volta.
Per comprendere e contestualizzare nel modo corretto il dato sulla mortalità riportato da La Verità, Facta.news ha contattato l’Office for National Statistics, l’ente che ha prodotto il dataset da cui il quotidiano ha preso spunto per il suo articolo. L’ufficio nazionale statistico del Regno Unito ha affermato che la maggior parte della popolazione nel Regno Unito è vaccinata contro la Covid-19, specificando che l’adesione alla vaccinazione «è stata molto più alta nelle fasce d’età più avanzate e anche tra le persone più giovani che erano già gravemente malate (ad esempio i malati di cancro)». Per questo motivo, continua l’ONS, un alto numero di queste persone aveva purtroppo una probabilità maggiore di morire prima di quelle sane, ad esempio nelle fasce di età tra i 20 e i 50 anni.
È utile ricordare che a febbraio 2022 il Regno Unito aveva consigliato la quarta dose di vaccino anti-Covid non a tutta la popolazione, ma alle persone di età pari o superiore a 75 anni, ai residenti nelle case di cura per anziani e appunto alle persone vulnerabili dai 12 anni in su.
L’ONS ha concluso, inoltre, che non è stato individuato nulla che suggerisca che la vaccinazione contro la Covid-19 sia collegata a un aumento dei decessi nella popolazione del Regno Unito.
Precisiamo infine che, in base agli stessi dati dell’ufficio nazionale statistico britannico contenuti nella tabella 1 del documento pubblicato il 25 agosto 2023, in Inghilterra il tasso di mortalità mensile suddiviso per stato vaccinale, da agosto 2022 a maggio 2023, è più alto nella popolazione non vaccinata rispetto a quella che ha ricevuto almeno una dose di vaccino anti-Covid sia per i decessi dovuti alla Covid-19, per quelli non legati al nuovo coronavirus Sars-CoV-2 e anche per i decessi per tutte le cause [2].
In conclusione, è quindi fuorviante prendere esclusivamente la mortalità non legata alla Covid-19 delle persone che hanno tra i 18 e 39 anni vaccinati con quattro dosi e confrontarla con quella dei non vaccinati della stessa fascia di età. Questo confronto, infatti, non tiene conto del fatto che nel Regno Unito la quarta dose era stata consigliata alle persone fragili, cioè con gravi patologie, e che quindi la loro morte era molto più probabile rispetto ad esempio alle persone sane e non vaccinate.
[1] Per leggere questi dati, aprire la Tabella 2, scorrere fino a “Non-COVID-19 deaths” e confrontare le voci sotto “Age-standardised mortality rate / 100,000 person-years” tra “Unvaccinated” e “Fourth dose or booster, at least 21 days ago” dal mese di agosto 2022 a maggio 2023.
[2] Per leggere questi dati, aprire la Tabella 1 presente nel file precedente e confrontare le voci sotto “Age-standardised mortality rate / 100,000 person-years” tra “Unvaccinated”, “Even vaccinated” e dal mese di agosto 2022 a maggio 2023.