L’acqua calda non è un «rimedio universale» per il dolore - Facta
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L’acqua calda non è un «rimedio universale» per il dolore

Il 31 ottobre 2023 la redazione di Facta.news ha ricevuto una segnalazione via WhatsApp che chiedeva di verificare un video pubblicato una settimana prima su TikTok. Nel filmato si vede un uomo mentre spiega che consumare «l’acqua calda bollente è un rimedio universale» per trattare «dolori in qualsiasi parte del corpo». La persona in questione, identificata nel video come «Il dottor Piero Mozzi», aggiunge inoltre che l’acqua calda  consumata con l’aggiunta di «Camomilla romana» o di «Leonorus cardiaca» può essere d’aiuto contro «tachicardie» e «aritmie».

Si tratta di un contenuto fuorviante che veicola una notizia imprecisa.

Innanzitutto specifichiamo che nel caso in cui si avvertono disturbi intestinali, disturbi nella zona del petto o dolori in ogni forma, è sempre importante consultare il proprio medico e non affidarsi a rimedi casalinghi.

Ora passiamo al contenuto oggetto della nostra analisi. Il video è uno spezzone della puntata andata in onda il 13 agosto 2022 su Telecolor, emittente televisiva cremonese, in cui Piero Mozzi illustrava alcune teorie che collegano alimentazione e malattie cardiovascolari. Piero Mozzi è un medico che nel 2015 è stato censurato dall’ordine dei medici di Piacenza per aver diffuso teorie infondate e pericolose per la salute, come la cosiddetta “dieta dei gruppi sanguigni” secondo cui bisognerebbe seguire un’alimentazione in base al proprio gruppo sanguigno.

Le informazioni contenute nel video analizzato sono parzialmente infondate e presentate in maniera incompleta. Il calore infatti viene utilizzato come rimedio casalingo per il mal di pancia o per i dolori muscolari, con l’utilizzo di una borsa per l’acqua calda e non attraverso una bevanda calda. Tramite l’applicazione di calore i tessuti contratti si rilassano, aumenta la vasodilatazione e il conseguente apporto di sangue, e diminuisce così il dolore nella zona interessata.

La regola di usare il calore come rimedio è vera solo per i dolori muscolari o per i dolori del basso ventre. Nel caso di traumi fisici è invece altamente sconsigliato, perché potrebbe addirittura aggravare la sintomatologia. Al contrario, infatti, è consigliato un impacco freddo che riduce l’afflusso di sangue e la sensazione del dolore. Quindi è sempre bene verificare insieme a un medico quale rimedio utilizzare a seconda dei casi. 

Per quanto riguarda poi le piante officinali citate da Mozzi, ovvero la Camomilla romana e la Leonorus cardiaca, queste sono realmente utilizzate per alleviare disturbi del ritmo cardiaco come tachicardie e aritmie, ma in alcuni casi il loro consumo potrebbe interagire con alcune terapie farmacologiche e causare spiacevoli effetti avversi. Nel caso specifico della Camomilla, infatti, chi assume anticoagulanti, sedativi, integratori di ferro, tamoxifene, terapia ormonale sostitutiva o contraccettivi orali contenenti estrogeni dovrebbe consultare il proprio medico, dal momento che ogni bevanda a base di camomilla interferisce con questi farmaci. Invece, nel caso della Leonorus cardiaca, l’Agenzia europea per i medicinali (EMA) ne ha sconsigliato l’uso ai pazienti assuntori di anticoagulanti, in gravidanza e in allattamento poiché potrebbe causare effetti avversi. 

Infine precisiamo che, secondo la Fondazione Airc per la ricerca sul cancro, è sconsigliato consumare bevande troppo calde (oltre 60 gradi centigradi) poiché un eccessivo calore potrebbe danneggiare il tessuto della bocca, della gola e provocare addirittura, nel lungo periodo, il tumore all’esofago.

Quindi, per concludere, non bisogna mai incorrere nel rischio delle terapie “fai da te”, che potrebbero causare pericolose reazioni avverse come quelle elencate precedentemente. Ricordiamo ancora una volta che è sempre consigliato consultare il proprio medico. 

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