Il 27 marzo 2024 è stato condiviso un video su X, diffuso in origine su TikTok, in cui una ragazza si riprende in primo piano mentre parla. Il video è sottotitolato in inglese, e la ragazza afferma che, essendo lesbica, è ricorsa all’inseminazione artificiale. Grazie a un’amica che lavora presso la banca del seme a cui si è rivolta, sarebbe riuscita a risalire alle informazioni sul donatore di sperma. Il tutto, come sostenuto dalla protagonista del filmato, è parte di un’operazione pianificata per portare il donatore in tribunale, e ottenere il supporto finanziario a seguito del riconoscimento della paternità. La ragazza, inoltre, afferma di poter contare sul supporto dei giudici che la seguono perché è famosa.
Il video è accompagnato da questo commento, scritto dal’autore del post in analisi: «Una lesbica che non vuole lavorare ricorre alla banca del seme per fare un figlio e grazie a un amico all’interno riesce ad avere i dati del donatore. Comincia così la sua battaglia per farsi mantenere finanziariamente. Frode premeditata confessata sui social» .
Si tratta di un contenuto nato con intento satirico, ma che è stato poi ripreso fuori dal suo contesto originario e creduto reale.
Il video originale è stato infatti pubblicato circa una settimana fa da Kass Theaz, proprietaria di un account TikTok contrassegnato nella bio come satirico. Come già spiegato su Facta per un altro video della stessa autrice rilanciato come reale da alcune testate italiane, il contenuto satirico in questione è stato ripreso da altri utenti che lo hanno condiviso senza il contesto necessario alla sua comprensione e utilizzato più o meno volontariamente per scopi ideologici. Questo fenomeno viene definito “stolen satire” (satira rubata).
Contattata dal sito statunitense di fact-checking Snopes, Theaz ha dichiarato di portare avanti un «esperimento sociale» con i suoi filmati per capire «quali sono le fasce d’età che hanno maggiori probabilità di diffondere false informazioni su Internet». «Realizzo video satirici, metto #satira nella didascalia e ho scritto “account satirico” nella mia biografia! È stato interessante vedere quanto poco le persone fanno ricerche» prima di condividere un video ironico come se fosse reale, ha aggiunto la donna.