Il 22 aprile 2024 è stato pubblicato su Facebook lo screenshot di un messaggio WhatsApp che avverte di non aprire la porta di casa a due donne «con tesserino dell’Asl» che starebbero «girando per appartamenti con la scusa di misurare le polveri sottili». Le donne in questione, si legge ancora, sarebbero armate. La notizia è accompagnata anche dalla foto di un presunto tesserino della «ASL di Brescia» di una delle due donne.
Si tratta di una notizia falsa, che circola online, in versioni differenti, da almeno 7 anni.
In un precedente articolo avevamo spiegato che una prima versione di questa notizia senza riscontri era stata diffusa sui social media il 5 aprile 2017, come ricostruito dal sito di fact-checking Bufale.net. In questo caso, il messaggio allarmistico parlava di tre ragazze che, con la scusa di una raccolta firme, cercavano di entrare nelle case altrui. All’epoca questa prima versione era stata smentita dalle forze di polizia.
Il 10 maggio 2017, dopo che cinque giorni prima a Pomezia, nel Lazio,si era verificato un incendio in un sito di stoccaggio di rifiuti, si era iniziato a diffondere un nuovo messaggio allarmistico in cui si leggeva che qualcuno stava girando «per appartamenti con la scusa di misurare le polveri sottili e controlli vari per via dell’incendio di Pomezia». Il testo invitava a non aprire agli estranei perché erano persone armate. Anche in questo caso, le forze dell’ordine locali, contattate dal sito di fact-checking Butac, avevano smentito di aver ricevuto segnalazioni di episodi simili.
Il 18 maggio 2017 era poi apparso un nuovo messaggio virale a cui era stato aggiunto un nuovo particolare: a girare per le abitazioni sarebbero state due donne in possesso di un tesserino dell’ASL. In un’ulteriore versione databile a giugno dello stesso anno, veniva poi eliminato il riferimento territoriale a Pomezia.
Nel 2018, poi, al messaggio di allarme era stata aggiunta anche la foto di una dipendente della ASL di Brescia (la foto che si vede nell’immagine oggetto di analisi), che tuttavia non c’entrava nulla. La stessa ASL di Brescia, in un comunicato ufficiale, aveva annunciato di non aver alcun funzionario addetto alla verifica porta a porta delle polveri sottili. Inoltre, visto che la notizia inventata era «corredata da una foto che riproduce un tesserino in uso nell’allora ASL di Brescia», si riservava di tutelare la propria immagine nelle sedi competenti, invitando inoltre «i cittadini a non incentivare la diffusione di tale falsa notizia». Probabilmente questo vecchio contenuto falso è tornato a circolare perché collegato alla notizia che Brescia, secondo un report pubblicato il 22 aprile 2024 da Legambiente, è tra le 8 città più inquinate d’Italia, con 36 giorni di sforamento delle polveri sottili nei primi tre mesi dell’anno.