L’ONU non ha rivisto al ribasso il numero di donne e bambini uccisi a Gaza - Facta
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L’ONU non ha rivisto al ribasso il numero di donne e bambini uccisi a Gaza

Il 14 maggio 2024 è stato pubblicato su X un post in cui si legge che i numeri rivisti dalle Nazioni unite mostrerebbero «che circa il 50% dei morti dichiarato da #Hamas a #Gaza era una #fakenews per suscitare la pietà dell’Occidente contro #Israele. La notizia arriva all’indomani del voto positivo delle #UN per includere la #Palestina». 

La notizia di un presunto ridimensionamento del numero di donne e bambini uccisi nella Striscia di Gaza è ampiamente circolata sui social media ed è stata riportata da testate giornalistiche italiane e internazionali.

Si tratta di un contenuto fuorviante, che veicola una notizia falsa.

La presunta notizia oggetto di analisi è stata pubblicata originariamente l’11 maggio 2024 dalla testata israeliana di lingua inglese The Jerusalem Post. L’articolo spiega che «le Nazioni Unite hanno apparentemente dimezzato il numero stimato di donne e bambini uccisi a Gaza, secondo i dati ONU pubblicati il 6 e l’8 maggio». In particolare, si legge ancora, «il 6 maggio, le Nazioni Unite hanno pubblicato dati che mostrano che 34.735 persone sarebbero state uccise a Gaza, tra cui più di 9.500 donne e più di 14.500 bambini». L’8 maggio, invece, prosegue JP, «le Nazioni Unite hanno pubblicato dati che indicano che 34.844 persone sono state uccise, tra cui 4.959 donne e 7.797 bambini». 

Questi dati effettivamente sono stati pubblicati sul sito web dell’Ufficio delle Nazioni unite per gli affari umanitari (Ocha), e fanno riferimento al periodo che va dal 7 ottobre 2023 (giorno in cui il gruppo estremista palestinese Hamas ha attacco Israele) al, rispettivamente, 6 e 8 maggio 2024. Finora, viene specificato sul sito, le Nazioni unite non sono state in grado di produrre cifre indipendenti, complete e verificate sulle vittime, per questo i dati dell’ONU si basano sulle informazioni fornite dal Ministero della Sanità o dall’Ufficio stampa governativo di Gaza e dalle autorità israeliane.

Nei grafici in questione, però, non viene riportata una drastica diminuzione di donne e bambini tra le vittime palestinesi, ma viene semplicemente precisato il numero delle vittime identificate.

Nel primo grafico, pubblicato il 6 maggio 2024, si parla di “reported fatalities” (in italiano, “vittime segnalate”), e tra queste compaiono 9.500 donne e 14.500 bambini. Nel grafico pubblicato l’8 maggio (34.844 “reported fatalities”) viene aggiunto che fino al 30 aprile sono state identificate (“identified”) 24.686 vittime, di cui 4.959 donne e 7.797 bambini. 

Questo non significa che l’Ufficio delle Nazioni Unite per gli affari umanitari abbia rivisto e ridimensionato il numero di donne e bambini palestinesi vittime del conflitto nella Striscia di Gaza. Come spiegato il 13 maggio in conferenza stampa da Farhan Haq, portavoce dell’ONU, il numero totale delle vittime (che attualmente ha superato le 35 mila unità) resta invariato. Ciò che è cambiato, spiega Haq, «è che il ministero della Salute di Gaza ha aggiornato la ripartizione delle vittime per le quali sono stati documentati tutti i dettagli». Il ministero infatti, aggiunge Haq, al momento è riuscito a identificare la maggior parte delle vittime e ha pubblicato i dati relativi a 24.686 vittime sul totale dei decessi registrati a Gaza. Di questi, aggiunge Haq, cioè «di quel sottoinsieme di corpi identificati, ci sono 7.797 bambini, 4.959 donne, 1.924 anziani e 10.006 uomini».

Riassumendo: il dato riportato dall’Ocha nel documento del 6 maggio 2024 è più alto rispetto a quello pubblicato due giorni dopo, ma semplicemente perché si tratta di due informazioni diverse. Nel primo caso, infatti, l’agenzia dell’ONU faceva riferimento al numero totale delle donne e dei bambini uccisi, mentre il secondo numero riguarda le donne e i bambini deceduti completamente identificati. Tra le due pubblicazioni non c’è stata alcuna revisione o ridimensionamento.

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