Pfizer non ha somministrato ai suoi dipendenti un vaccino speciale anti-Covid - Facta
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Pfizer non ha somministrato ai suoi dipendenti un vaccino speciale anti-Covid

Il 14 maggio 2024 è stato pubblicato su X un post in cui si legge che un informatore avrebbe fatto trapelare una mail di Pfizer in cui l’azienda farmaceutica statunitense indicherebbe di aver fornito «iniezioni “separate”» del proprio vaccino anti-Covid ai suoi dipendenti. La presunta notizia è accompagnata da un commento, scritto dall’autore del post, che recita: «Era più che scontato».

Il post oggetto di analisi suggerisce quindi che Pfizer avrebbe reso disponibile ai propri dipendenti un vaccino speciale contro la Covid-19 rispetto a quello normalmente fornito ai governi per le campagne di vaccinazione nei propri Paesi.

Si tratta di un contenuto fuorviante, che veicola una notizia infondata.

La notizia in questione è stata pubblicata originariamente il 9 maggio 2024 da Infowars, sito statunitense complottista di estrema destra, fondato nel 1999 da Alex Jones, conduttore televisivo e radiofonico cospirazionista.  

Nell’articolo di Infowars si legge che un presunto «informatore di Pfizer» avrebbe passato in esclusiva al sito web una presunta mail dell’azienda, datata 8 gennaio 2021, in cui si afferma che ad alcuni dipendenti essenziali sarebbe stata offerta una vaccinazione contro la Covid-19 composta da dosi di vaccino «separate e distinte» da quelle «impegnate da Pfizer per governi di tutto il mondo» e che ciò non avrebbe avuto «alcun impatto sulla fornitura ai governi nazionali». Secondo la mail, questa dinamica avrebbe interessato i soli dipendenti collocati presso il sito di Pearl River, a New York – il principale centro di ricerca di Pfizer dove vengono sviluppati e prodotti i vaccini a mRNA anti Covid – ai quali è richiesta la presenza sul posto di lavoro «presso una sede Pfizer per garantire la fornitura dei nostri medicinali e vaccini».

Infowars aggiunge che questa «rivelazione» sarebbe «l’ultima di un crescente numero di prove» che dimostrerebbero «che individui selezionati hanno ricevuto dosi diverse del vaccino anti-Covid o addirittura placebo rispetto alla popolazione generale». Ad agosto 2023, spiega un esempio riportato sul sito di Alex Jones, «durante un’audizione al Senato australiano, un funzionario della Pfizer ha rivelato che i dipendenti dell’azienda avevano ricevuto un “lotto di vaccini specifici per il programma di vaccinazione dei dipendenti”».

Non siamo riusciti a verificare se la mail citata da Infowars sia autentica. Tuttavia, la lettura che il sito complottista statunitense fornisce del testo in questione è fuorviante e totalmente priva di riscontri. 

Partiamo dal contesto in cui si inserisce la presunta mail di Pfizer riportata da Infowars. Negli Stati Uniti la vaccinazione anti-Covid è iniziata verso fine dicembre 2020. Nei primi giorni di gennaio 2021 lo Stato di New York aveva comunicato un programma di vaccinazione, suddiviso in cinque fasi. In base a questo programma, i cosiddetti “lavoratori essenziali” sarebbero stati tra le prime persone ad ottenere un vaccino contro la Covid-19. I “lavoratori essenziali” nello Stato di New York erano quelle persone che durante l’emergenza sanitaria della pandemia di Covid-19 (terminata a maggio 2023) hanno svolto un lavoro essenziale per la produzione di un prodotto o che lavoravano in un servizio essenziale e che non potevano svolgere la loro mansione tramite il telelavoro da casa. Come abbiamo visto, la presunta mail datata 8 gennaio 2021 di Pfizer si rivolgeva proprio ai “lavoratori essenziali” la cui presenza nel sito di Pearl River era richiesta «per garantire la fornitura dei nostri medicinali e vaccini». L’azienda farmaceutica informava a gennaio 2021 queste persone che sarebbero state vaccinate, come prescritto dalla linee guida dello Stato di New York.

Vediamo ora il contenuto nella mail oggetto di analisi. Nel testo non viene mai affermato che il vaccino che sarebbe somministrato ai lavoratori essenziali del sito di Pfizer era stato sviluppato nella sua composizione in maniera differente rispetto a quello somministrato alla popolazione generale. Nella mail si legge invece che le dosi somministrate sarebbero state «separate e distinte» da quelle che Pfizer si era impegnata a fornire ai governi, che le avevano acquistate, e per questo motivo non avrebbero avuto nessun impatto su queste forniture stabilite per la popolazione dei Paesi coinvolti.  

Contattato da Facta, un portavoce di Pfizer ha smentito la notizia secondo cui i vaccini anti-Covid somministrati ai suoi dipendenti fossero differenti nella loro formulazione da quelli utilizzati per la popolazione generale. Inoltre, l’azienda farmaceutica ha condiviso con la redazione di Facta una nota di aprile 2021 in cui informava che l’obiettivo, dopo il programma di vaccinazione per i lavoratori essenziali, sarebbe stato quello di offrire la vaccinazione al maggior numero possibile di dipendenti Pfizer a livello globale. Al termine della nota, compare la stessa formula presente nella presunta mail trapelata e diffusa da Infowars: «È importante sottolineare che la fornitura di vaccini per questo programma per i dipendenti è separata e distinta dalle dosi impegnate da Pfizer e BioNTech per i governi di tutto il mondo e non inciderà in alcun modo sulla fornitura ai Paesi». Il portavoce ha confermato che, con questa formula, l’azienda puntava a specificare che il programma di vaccinazione previsto per i propri dipendenti non avrebbe intaccato in alcun modo le dosi acquistate dai governi e impegnate per la popolazione di questi Paesi.

Come abbiamo visto, poi, Infowars cita come precedente un episodio accaduto ad agosto 2023 in Australia, in cui in un’audizione al Senato australiano un funzionario della Pfizer avrebbe rivelato che i dipendenti dell’azienda avevano ricevuto un lotto di vaccini speciale rispetto a quello dato alla popolazione generale. Si tratta di un caso di disinformazione di cui ci siamo già occupati su Facta. In un’audizione della commissione per l’istruzione e l’occupazione del Senato del Parlamento australiano, svoltasi il 3 agosto 2023, vari senatori avevano posto una serie di domande sulla vaccinazione anti-Covid a Brian Hewitt, responsabile degli affari regolatori per Pfizer in Australia e Nuova Zelanda, e a Krishan Thiru, direttore medico della stessa azienda. Nel corso dell’audizione (qui è possibile leggere anche la trascrizione), Hewitt, a un quesito di un senatore, aveva risposto che Pfizer si era impegnata a importare un lotto di vaccini appositamente per il programma di vaccinazione dei dipendenti in Australia per evitare di ridurre la quantità di vaccini disponibili per i cittadini australiani. 

Il dipartimento della Salute e dell’assistenza agli anziani del governo australiano aveva inoltre spiegato di aver esaminato i lotti di vaccino anti-Covid arrivati nel Paese, compresi quelli forniti ai dipendenti Pfizer in Australia, aggiungendo che «i lotti utilizzati per il programma di vaccinazione dei dipendenti dell’azienda farmaceutica non erano diversi, separati o più sicuri» rispetto ai vaccini somministrati ai cittadini australiani.

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