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Questi grafici non smentiscono l’innalzamento dei mari causato dalla crisi climatica

Questi grafici non smentiscono l’innalzamento dei mari causato dalla crisi climatica

24 maggio 2024
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Il 22 maggio 2024 la pagina Facebook “Attività Solare – Solar Activity” ha pubblicato un post che riporta gli screenshot di due grafici, tratti dal sito della National Oceanic and Atmospheric Administration (NOAA), l’agenzia scientifica federale americana che si occupa del monitoraggio degli oceani e dell’atmosfera.

L’autore del post, commentando i due grafici, sostiene che le immagini mostrerebbero che «non c’è alcuna “accelerazione dell’innalzamento del livello del mare”» e che il livello del mare sta aumentando allo stesso ritmo di 180 anni fa, dunque non ci sarebbe alcuna crisi climatica.

Si tratta di un contenuto fuorviante, che veicola una notizia falsa.

Innanzitutto, è necessario precisare che “Attività Solare” è un sito che, come spiegato nella loro presentazione, sostiene la tesi, priva di fondamento scientifico, secondo cui l’attuale cambiamento climatico sarebbe causato dal Sole e non, come stabilito da decenni di studi e da un consenso scientifico di fatto unanime, dalle emissioni di gas serra prodotte dalle attività umane in massima parte legate all’uso dei combustibili fossili. Il sito ha pubblicato articoli che negano l’origine antropica del cambiamento climatico in atto, definiscono una «truffa» il rapporto tra CO2 e riscaldamento globale e annunciano un «imminente» raffreddamento globale. Su Facta ci siamo già occupati di un post ingannevole e privo di fondamento pubblicato sulla pagina Facebook di “Attività Solare”.

Il primo grafico riportato nel post oggetto di analisi rappresenta la tendenza del livello del mare, dal 1840 a oggi, in una singola località, la città tedesca di Cuxhaven, sulla costa del Mare del Nord. Posto che non è corretto dedurre la tendenza del livello dei mari su tutto il pianeta da una singola località, il grafico mostra con chiarezza che il livello del mare è aumentato anche in questo luogo.

Il secondo grafico mostra, invece, la tendenza lineare relativa del livello del mare espressa in incrementi sovrapposti per periodi di 50 anni.

Come spiega la NOAA, la tendenza del livello globale dei mari e quella relativa sono due misure differenti. Mentre la seconda riflette cambiamenti locali del livello della superficie marina, la prima si riferisce all’aumento dei mari e degli oceani a livello globale. Il riscaldamento globale sta causando questo aumento attraverso il contributo di due fattori: l’espansione termica dell’acqua, determinata dal calore accumulato degli oceani, e la fusione dei ghiacci continentali, come i ghiacciai e la calotta che ricopre la Groenlandia, che riversa acqua dolce negli oceani.

Il livello della superficie del mare non sta cambiando alla stessa velocità in tutti i punti del globo, come si può vedere in questa mappa. Ciò avviene perché la superficie degli oceani non è piatta, come non lo è quella della Terra. Inoltre, l’innalzamento del livello del mare in determinati luoghi può essere maggiore o minore della media globale a causa di molti fattori locali. Tra questi: le correnti oceaniche, i venti e vari cambiamenti del livello del terreno, come avviene con il fenomeno della subsidenza, cioè l’abbassamento del suolo dovuto ad attività umane come l’estrazione di acque da falde sotterranee o di idrocarburi.

Al contrario di quanto affermato dal post oggetto di analisi, la tendenza all’aumento del livello degli oceani a livello globale è un fenomeno evidente e nei decenni recenti sta accelerando, come afferma la stessa NOAA. La NASA riporta che solo dal 1993 a oggi il il livello dei mari è aumentato di più di 10 centimetri. Secondo Copernicus, il programma europeo di osservazione satellitare, l’innalzamento del livello medio globale del mare è raddoppiato nell’ultimo trentennio, passando da 2.1 millimetri all’anno nel periodo 1993-2003 a 4.3 nel periodo 2013-2023. 

Il sesto rapporto dell’Intergovernmental Panel on Climate Change (IPCC) afferma che dal 1900 il livello medio globale del mare è aumentato più velocemente che in qualsiasi secolo precedente almeno negli ultimi 3000 anni. Il livello del mare, secondo il rapporto dell’IPCC, è destinato ad aumentare per secoli o millenni a causa del continuo riscaldamento delle acque profonde oceaniche e della fusione dei ghiacci delle terre emerse. Gli scenari futuri di aumento del livello dei mari appaiono tanto più severi con l’aumentare delle emissioni di gas serra.

L’aumento del livello dei mari rappresenta un pericolo per molte aree costiere del pianeta, sia per le popolazioni umane che per gli ecosistemi, aggravando la loro vulnerabilità ed esposizione a diversi fenomeni, come l’erosione, le inondazioni causate dai cicloni tropicali o l’intrusione di acqua salata nelle falde acquifere. Gli Stati insulari sono tra quelli più minacciati. È il caso delle Fiji, un arcipelago composto da due isole maggiori e centinaia di piccole isole. Il suo governo ha già predisposto piani per il trasferimento verso l’interno delle popolazioni dei centri costieri. Il villaggio di Vunidogoloa è stato abbandonato già nel 2014.

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