Questo documento non prova l’esistenza di una «invasione di migranti» organizzata da Soros in Europa - Facta
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Questo documento non prova l’esistenza di una «invasione di migranti» organizzata da Soros in Europa

Il 9 luglio 2024 è stato pubblicato su Facebook un video, sottotitolato in italiano, in cui si vede il primo ministro dell’Ungheria Viktor Orbán parlare di un documento che il finanziere e filantropo George Soros avrebbe pubblicato nel 2015. Questo documento, stando a Orbán, proverebbe l’esistenza di un «impero ONG di George Soros che non fa altro che sostenere tutti coloro che trasgrediscono il nostro sistema legale e le nostre regolamentazioni». Secondo chi condivide il video, questa è la dimostrazione che «George Soros è in gran parte dietro l’invasione globale degli immigrati clandestini». 

Si tratta di un contenuto fuorviante, che veicola una notizia infondata. 

Il video mostra un momento del discorso tenuto da Orbán il 16 aprile 2024 al Parlamento europeo in occasione di un dibattito tra il primo ministro ungherese, l’ex primo ministro polacco Mateusz Morawiecki e Fabrice Leggeri, ex capo di Frontex (l’agenzia per il controllo del pattugliamento delle frontiere dell’UE) e attualmente eurodeputato eletto tra le fila del partito di estrema destra francese Rassemblement National (RN). Nel discorso, come si evince dal comunicato stampa pubblicato sul suo sito ufficiale, Orbán ha fatto riferimento a un presunto «Piano di Soros» per la migrazione in Europa, dicendo: «Stiamo combattendo contro un gruppo organizzato chiamato Impero Soros. Contro la rete di Soros che paga organizzazioni non governative per attaccare il nostro sistema legale. Sono impegnati in attività illegali contro la nostra nazione».

Il documento di Soros a cui Orbán fa riferimento è in realtà un articolo di opinione dal titolo “Rebuilding the Asylum System” firmato da George Soros che è stato pubblicato il 26 settembre 2015 su Project Syndicate, un’organizzazione mediatica internazionale che pubblica e diffonde commenti e analisi su una varietà di argomenti globali. Soros ha collaborato con Project Syndicate scrivendo commenti almeno fino al 2023. Nel testo, l’autore scriveva che «L’Unione europea deve assumersi la responsabilità della mancanza di una politica comune in materia di asilo […]. Ogni Stato membro si è concentrato egoisticamente sui propri interessi, agendo spesso contro gli interessi degli altri». Riassumendo, Soros suggeriva un piano per rispondere alla complessità della crisi migratoria, secondo cui l’UE avrebbe dovuto accettare almeno un milione di richiedenti asilo all’anno, stabilendo canali sicuri per i richiedenti asilo, sviluppando standard globali per il trattamento dei migranti e mobilitando il settore privato per sponsorizzare e integrare i rifugiati. 

Nell’articolo scritto da Soros, tuttavia, non compare alcun invito alla «invasione di immigrati» nell’Unione europea, ma si parla piuttosto di come gestire l’arrivo di persone migranti. Da svariati anni circolano teorie del complotto infondate secondo le quali sarebbe in atto un’invasione organizzata dell’Europa attraverso l’incentivazione dell’immigrazione. In realtà, come spiegato da un articolo di Wired del 2023, i dati di Frontex mostrano che non esiste una “invasione” in atto, in quanto i numeri sono di molto inferiori ai picchi di immigrazione passati. Inoltre, sottolinea Wired, tutti i migranti arrivati dal 2017 al 2022 rappresentano lo 0,22 per cento rispetto al totale della popolazione europea.

Infine, è necessario sottolineare che il primo ministro ungherese Viktor Orbán da tempo utilizza Soros come un capro espiatorio e un nemico comune per consolidare il suo potere politico, trasformandolo da rispettato filantropo a figura demonizzata. George Soros è circondato da teorie del complotto già da tempo, come avevano spiegato nel 2018 i colleghi di Pagella Politica in un articolo pubblicato su AGI.

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