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La foto delle nuotatrici con la scritta «non sono un ragazzo» sul costume è falsa

La foto delle nuotatrici con la scritta «non sono un ragazzo» sul costume è falsa

29 luglio 2024
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Il 28 luglio 2024 è stata pubblicata su Facebook la foto di alcune atlete in piedi a bordo piscina con indosso un costume da bagno con la scritta in inglese, all’altezza dell’inguine, «not a dude» (in italiano, “non sono un ragazzo”). Il commento dell’autore recita: «Semplice: se sei uomo gareggi con gli uomini!! #NotADude #Olimpiadi2024 #DonnaUomo».

Il post suggerisce che, alle attuali Olimpiadi in Francia in corso dal 26 luglio all’11 agosto 2024, diverse atlete di sport acquatici avrebbero inscenato una protesta per far sì che le atlete transgender e transessuali non possano gareggiare. 

L’immagine è modificata e veicola una notizia falsa. 

Almeno dal 2015 circola online la foto dove non compare la scritta «not a dude». Questo significa che è stata aggiunta digitalmente in seguito per veicolare disinformazione transfobica. Non siamo riusciti a risalire alla data e al contesto reali della foto originale.

Come si può vedere dalla scritta «UC Davis» presente sul costume, le atlete presenti nello scatto indossano la divisa dell’Università della California (UC Davis, per l’appunto). Confrontando i volti delle atlete nell’immagine con quelli delle nuotatrici presenti nell’archivio storico della squadra dell’Università, si ritrovano alcune sportive che hanno fatto parte del team nel 2010 e nel 2011. Per avere ulteriori informazioni in merito alla data e al luogo dello scatto, la redazione di Facta ha contattato l’Università e, in caso di risposta, aggiornerà l’articolo. Sul sito dell’Università, comunque, non compaiono foto del costume da bagno con la scritta «not a dude». 

Precisiamo inoltre che alle attuali Olimpiadi non risulta esserci alcuna atleta transgender o transessuale che gareggia in una competizione di nuoto. Sebbene la partecipazione alle competizioni da parte delle atlete transgender sia contestata da diverse persone e sportive, come è stato per il caso della nuotatrice Lia Thomas, non ci sono notizie ufficiali di nuotatrici che abbiano indossato costumi da bagno con frasi contro atlete transgender e transessuali.

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