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Questa foto falsa non mostra «la nuotatrice algerina Samira Buzbab» (che non esiste) 

Questa foto falsa non mostra «la nuotatrice algerina Samira Buzbab» (che non esiste) 

5 agosto 2024
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Il 3 agosto 2024 è stata pubblicata su X la foto di una nuotatrice in costume che rivela una vistosa protuberanza all’altezza degli organi genitali. La foto è stata commentata in questo modo: «La nuotatrice algerina Samira Buzbab esclusa dalle Olimpiadi di Parigi e il motivo è sconosciuto». 

Il commento ironico si riferisce al fatto che la nuotatrice non abbia potuto partecipare alle Olimpiadi in quanto persona transgender, e veicola un messaggio transfobico. Lo stesso contenuto è stato diffuso anche su Threads e su Facebook.

La notizia è falsa. 

Innanzitutto, confrontando la foto su X con quella originale, scattata dal fotografo Hunter Martin il 16 novembre 2019, non si intravede nessuna vistosa protuberanza sotto il costume. La foto condivisa su X è stata dunque alterata digitalmente per veicolare disinformazione transfobica.

Inoltre, la nuotatrice è Lia Thomas, fotografata in occasione di una competizione nel campus dell’Università della Pennsylvania il 16 novembre 2019 a Philadelphia. Come abbiamo potuto verificare con una una ricerca su internet, non esiste invece nessuna nuotatrice con il nome di «Samira Buzbab».

Thomas è una nuotatrice statunitense e prima campionessa transgender nei 500 metri stile libero ai campionati femminili dell’organizzazione sportiva universitaria degli Stati Uniti, la National Collegiate Athletic Association (Ncaa). 

Lia Thomas non può partecipare alle Olimpiadi di Parigi. Infatti, non le è permesso dalla Federazione internazionale di nuoto “World Aquatics”, il cui regolamento sull’idoneità per le categorie di competizione maschile e femminile, approvato nel 2022, stabilisce che chiunque abbia attraversato «qualsiasi momento della pubertà maschile» non può gareggiare nella categoria femminile delle competizioni “d’élite”. In queste competizioni sono inclusi anche i campionati mondiali, come le Olimpiadi. Di conseguenza, secondo il regolamento, chiunque abbia effettuato una transizione di genere dopo i 12 anni non può partecipare a gare di nuoto oltre un certo livello di agonismo, a causa del «divario di prestazioni che emerge al momento della pubertà tra maschi biologici e le femmine biologiche».

Contro la norma di questo regolamento, a gennaio 2024 Lia Thomas aveva intentato una causa contro World Aquatics presso la Corte arbitrale dello sport (CAS), che però ha perso a inizio giugno 2024, cosa che di fatto le ha definitivamente precluso la partecipazione alle Olimpiadi di Parigi.  

A Facta ci siamo occupati di vari casi di disinformazione transfobica durante le Olimpiadi di Parigi. 

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