Questa foto non mostra una bambina costretta a sposarsi - Facta
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Questa foto non mostra una bambina costretta a sposarsi

L’8 agosto 2024 è stata pubblicata su X la foto di una bambina bionda, in lacrime, che viene abbracciata da un uomo con un microfono in mano. Sullo sfondo si vede la bandiera del cosiddetto “Stato islamico” (o Isis, organizzazione terroristica di stampo islamista) e altri striscioni con scritte in arabo. 

Secondo chi l’ha condivisa, la «bambina terrorizzata ha 9 anni ed è stata costretta a sposare un terrorista islamico, Mawayiah Abu-Alqahtani, dopo che lui ha ucciso la sua famiglia». Questo perchè, si legge ancora, «l’Iraq ha ufficialmente abbassato l’età del consenso e del matrimonio da 15 a 9 anni».

Il riferimento è alla recente proposta di modifica della legge irachena numero 188 del 1959 che regola lo status personale presentata al Parlamento iracheno. Sebbene la questione del matrimonio infantile non sia affrontata direttamente, diversi esperti e analisti hanno spiegato che, in caso passasse l’emendamento, potrebbe essere consentito.

Il contenuto social veicola una notizia falsa che circola online da anni.

Come smentito in passato da altri siti di fact-checking, la foto in questione è lo screenshot del video (non più disponibile) di una gara per bambini di recitazione del Corano che si è tenuta ad Aleppo, in Siria, a settembre 2013. Lo sgomento sul volto della bambina, spiegano i vari articoli, sarebbe stato dovuto al fatto che aveva commesso un errore nella recitazione del Corano. Nel video e nella didascalia non si fa mai riferimento a un matrimonio.

Screenshot del video della gara di recitazione fatto dai fact-checker di Snopes

Per quanto riguarda l’identità dell’uomo che abbraccia la bambina, non si tratta di «Mawayiah Abu-Alqahtani» (su Internet non esistono risultati di ricerca utili), bensì di Abu Waqas, membro dell’Isis, che fino al 2017 controllava i territori di Aleppo. 

Precisiamo infine che attualmente in Iraq l’età minima per sposarsi è fissata a 18 anni, anche se il Fondo delle Nazioni Unite per l’infanzia (Unicef) denuncia che il 28 per cento delle ragazze in Iraq siano spostate prima dell’età minima. Tra queste, il 7 per cento addirittura prima dei 15 anni. 

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