Jannik Sinner non è risultato positivo al doping per aver curato la dermatite  - Facta
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Jannik Sinner non è risultato positivo al doping per aver curato la dermatite 

Il 20 agosto è stata pubblicata su X una ricostruzione della vicenda di doping che ha recentemente coinvolto il tennista italiano Jannik Sinner. Secondo questo post, il tennista sarebbe risultato positivo ai test a causa dello spray Trofodermin usato dal fisioterapista per curare la dermatite. «Comunque la si pensi sul caso, nella decisione Itia l’incredibile catena di leggerezze nella gestione del n.1», si legge. 

Si tratta di una ricostruzione errata. 

Il 20 agosto 2024 Jannik Sinner ha pubblicato sui propri account social un comunicato stampa in cui spiega di aver ricevuto, lo scorso aprile, la notifica di essere risultato positivo al clostebol (seppur a bassi livelli), uno steroide anabolizzante, a seguito di due test antidoping effettuati il mese precedente: il 10 marzo, durante il torneo di tennis Indian Wells Open, in California, e il 18 marzo ai Miami Open, in Florida. Il clostebol deriva dal testosterone e, a causa delle sue proprietà anabolizzanti (ovvero favorire la crescita muscolare), l’Agenzia mondiale antidoping (Wada) lo ha incluso nell’elenco delle sostanze proibite a livello sportivo. 

Dopo essere risultato positivo ai due test, si legge nella ricostruzione ufficiale della vicenda redatta dall’Agenzia Internazionale per l’Integrità del Tennis (Itia), Sinner ha ricevuto due sospensioni provvisorie, ma in entrambe le occasioni ha fatto ricorso, vincendo. 

Sulla sua positività al clostebol ha indagato un tribunale indipendente, e dalle indagini è emerso che la sostanza era entrata nel suo organismo a seguito di una contaminazione da parte di un membro della sua squadra. Si tratta del suo fisioterapista, Giacomo Naldi, che aveva utilizzato lo spray trofodermin (contenente il 5 per cento di clostebol acetato) tra il 5 e il 13 marzo, per curare una ferita al mignolo sinistro. Il fisioterapista ha dichiarato di essersi tagliato alcuni giorni prima, il 3 marzo, con un bisturi che solitamente utilizza per trattare i piedi di Sinner. Il fisioterapista ha massaggiato il tennista proprio nei giorni in cui curava il dito con lo spray trofodermin, contaminando così Sinner inconsapevolmente. Nei due campioni prelevati a Sinner sono stati rilevati metaboliti del clostebol per 86pg/ml (picogrammo per millimetro) e 76pg/ml. Si tratta di quantità che, come spiegato nel rapporto delle indagini (al punto 63 e 65) dal professore Jean-François Naud, «possono essere ottenute da una effettiva contaminazione da un altro corpo», e «non avrebbero avuto alcun effetto dopante, non avrebbero aiutato il giocatore a migliorare la sua performance», ha aggiunto il professore David Cowan.

Considerando che Sinner non era a conoscenza del fatto che il suo fisioterapista stesse trattando la ferita al mignolo con un farmaco contenente una sostanza antidoping, il tennista è stato ritenuto innocente, e potrà partecipare alle competizioni. Per questo motivo, Sinner è stato poi accusato da altri sportivi di favoritismo. Il tennista altoatesino dovrà comunque restituire il montepremi vinto agli Indian Wells Open, e perderà anche i 400 punti conquistati al torneo, validi per la classifica generale dei migliori tennisti al mondo, redatta dall’’Association of Tennis Professionals (ATP).

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