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No, gli “alimenti bioingegnerizzati” non fanno male

No, gli “alimenti bioingegnerizzati” non fanno male

13 novembre 2024
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  • Un video mostra prodotti del supermercato Aldi con etichette che indicano ingredienti “bioingegnerizzati”. 
  • L’etichetta indica alimenti con organismi geneticamente modificati (OGM), autorizzati nell’Unione europea solo dopo valutazioni di sicurezza dall’Agenzia europea per la sicurezza alimentare (EFSA). 
  • La comunità scientifica ritiene gli OGM sicuri quanto i prodotti tradizionali.

Il 12 novembre 2024 è stato pubblicato su X un video in cui una persona entra in un supermercato Aldi e inizia a controllare e mostrare le etichette di alcuni prodotti sulle quali si legge, in inglese, «contiene ingredienti alimentari bioingegnerizzati». Secondo chi pubblica, bisogna fare attenzione a questi prodotti venduti nei supermercati Aldi. Il sottotesto è che questi siano “tossici” e nocivi per l’essere umano, una narrativa presente nel mondo della disinformazione già da alcuni anni. 

Il contenuto presenta una notizia falsa. 

Il video circola almeno da marzo 2024 ed è stato girato negli Stati Uniti da come si può constatare guardando l’etichetta degli alimenti ripresi, che è stata recentemente introdotta dalla Food and Drug Administration (FDA) a marzo 2024. 

Gli  “alimenti bioingegnerizzati”, come riportano le etichette mostrate nel video, sono alimenti che includono alcuni tipi di organismi geneticamente modificati (OGM), che negli Stati Uniti sono disponibili sul mercato per i consumatori già a partire dagli anni Novanta e in Unione Europea sono regolamentati dal 2001. 

L’Istituto superiore di sanità (ISS) spiega che in generale gli organismi geneticamente modificati «vengono studiati e prodotti per migliorare alcune caratteristiche delle piante, degli animali o dei microorganismi come, ad esempio, la qualità, la resa, la resistenza alle malattie e agli ambienti ostili, la salvaguardia di specie a rischio». Nel settore agricolo per uso alimentare, gli OGM vengono ottenuti ad esempio con il fine di essere tolleranti a uno specifico erbicida: questa caratteristica può aiutare nella gestione di piante infestanti o resistenti agli insetti e ai virus che danneggiano il raccolto.

Nei Paesi dell’Unione europea, gli alimenti e i mangimi ottenuti contenenti OGM possono essere immessi sul mercato solo dopo aver ricevuto l’autorizzazione dell’UE, a seguito di una valutazione del rischio da parte dell’Agenzia europea per la sicurezza alimentare (EFSA). Inoltre, dopo essere stato autorizzato, un OGM riceve di norma una licenza di dieci anni per il mercato europeo. Allo scadere dei dieci anni, deve essere nuovamente valutato prima di venire ri-autorizzato.

Sia negli Stati Uniti sia in Unione europea, il consumatore ha diritto di sapere quali sono gli alimenti che contengono OGM: per questo motivo sull’etichettatura è presente la dicitura di cui parla il video su X. Sul sito della Commissione europea si legge che «nel caso di alimenti/mangimi GM (geneticamente modificati, ndr) preconfezionati, l’elenco degli ingredienti deve indicare “geneticamente modificato” o “prodotto da [nome dell’organismo] geneticamente modificato”». In Unione europea, questo è obbligatorio nel caso in cui il contenuto di OGM sia superiore alla soglia dello 0,9 per cento.

Sottolineiamo comunque, come si legge sul sito della Fondazione Umberto Veronesi, organizzazione che promuove la ricerca scientifica, che la comunità scientifica considera gli OGM prodotti sicuri per il consumo tanto quanto i prodotti tradizionali. 

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