Il 2 settembre 2024 su Facebook è stata pubblicata una clip che mostra Bill Gates, a una conferenza, affermare in inglese: «C’è qualcosa di cui preoccuparsi con i farmaci? Potrebbero avere effetti collaterali? Abbiamo bisogno di test di sicurezza? Voglio dire, stiamo prendendo cose che sono, sai, organismi geneticamente modificati e li stiamo iniettando nelle braccia dei bambini piccoli. Li iniettiamo direttamente in vena».
Il video è accompagnato da questo commento, scritto dall’autore del post: «Bill Gates è un pazzo diabolico». Lo stesso contenuto è stato condiviso anche su X.
Si tratta di un video presentato fuori contesto, che veicola una notizia falsa.
Il filmato mostra un momento dell’intervento del co-fondatore di Microsoft a un incontro pubblico, sull’utilizzo o meno di organismi geneticamente modificati (OGM) nelle colture dei Paesi in via di sviluppo, svoltosi il 22 gennaio 2015 a Bruxelles e organizzato da Euractiv, sito di notizie incentrato sull’Unione europea.
Per “organismi geneticamente modificati nelle colture” si intendono quelle piante il cui materiale genetico è stato modificato con tecniche utilizzate principalmente per aumentarne la resistenza agli insetti e la tolleranza agli erbicidi, spiega l’Autorità europea per la sicurezza alimentare dell’Unione europea (Efsa). Bill Gates e l’ex moglie Melinda French Gates, presente anche lei all’incontro, si erano detto favorevoli all’utilizzo degli OGM in agricoltura, spiegando che gli agricoltori africani avevano «un diritto sovrano» di scegliere se utilizzare o meno questo tipo di «tecniche agricole innovative».
La frase che si sente nella clip diffusa sui social viene effettivamente pronunciata da Bill Gates nel corso del dibattito (dal minuto 02:07 del video ufficiale pubblicato nove anni fa su YouTube da Euractiv). Queste parole sui social media sono state tuttavia estrapolate fuori dal loro contesto originario, facendo passare il messaggio che Gates volesse iniettare nei bambini organismi geneticamente modificati.
Gates stava parlando invece di test di sicurezza per le colture geneticamente modificate. La frase integrale dell’imprenditore era stata infatti: «L’analogia più forte è con i medicinali. C’è qualcosa di cui preoccuparsi con i medicinali, che alcuni di essi potrebbero avere effetti collaterali? Abbiamo bisogno di test di sicurezza? Stiamo prendendo cose che sono organismi geneticamente modificati e li stiamo iniettando nelle braccia dei bambini piccoli; li iniettiamo direttamente in vena. Quindi, sì, penso che forse dovremmo avere un sistema di sicurezza in cui facciamo prove e testiamo le cose».
Come si può ascoltare nel video integrale Gates aveva utilizzato nel suo discorso un’analogia per paragonare il potenziale rischio per la sicurezza di tecnologie mediche a quello di mangiare colture geneticamente modificate. Per il filantropo, i nuovi medicinali sono accettati dalla società perché ci sono agenzie di regolamentazione che ne garantiscono la sicurezza tramite attenti test di sicurezza. Allo stesso modo, per Gates, un simile sistema di monitoraggio per le colture geneticamente modificate sarebbe d’aiuto per aumentare l’accettazione di queste nuove tecniche agricole da parte delle persone.
Per quanto riguarda la frase di Gates sulle tecniche di procedura genetica utilizzate per creare vaccini, Science feedback, sito di fact-checking specializzato sulla disinformazione scientifica, spiega che ad esempio «le cellule geneticamente modificate vengono utilizzate per produrre proteine presenti nel virus dell’epatite B e nei papillomavirus umani, che sono gli ingredienti attivi nei rispettivi vaccini che innescano lo sviluppo dell’immunità contro questi virus». Anche alcuni vaccini contro la Covid-19, come quelli prodotti da Astrazeneca e Johnson&Johnson, specifica sempre Science feedback, adoperano la stessa tecnologia: «Questi vaccini utilizzano un vettore virale, in cui un virus esistente chiamato adenovirus che causa il comune raffreddore è stato geneticamente modificato [n.d.r. e non può causare infezioni] per trasportare la sequenza genetica che codifica per la proteina spike del Sars-CoV-2».