Il 12 luglio 2021 la redazione di Facta ha ricevuto la richiesta di verificare un post pubblicato su Facebook il 9 luglio 2021 e intitolato “Vi stanno sotterrando e li ringraziate pure?”. Il post riporta alcune informazioni contenute nel quinto rapporto di sorveglianza dei vaccini contro la Covid-19 stilato dell’Agenzia italiana del farmaco (Aifa) e pubblicato il 10 giugno 2021. In particolare, fa riferimento alle pagine 25 e 26 affermando che, per esempio, «per la prima dose di vaccino si aspettavano 2.034 morti nella fascia 30-69 anni e 13.511 morti nella fascia 70+ solo nella PRIMA SETTIMANA» o che «nella seconda settimana dopo il vaccino si aspettavano 1.319 morti nella fascia 30-69 anni e 20.255 morti nella fascia 70+». Il contenuto oggetto di analisi sembra quindi intendere che l’Aifa avrebbe già calcolato migliaia di decessi indotti dai vaccini contro la Covid-19.
I dati citati sono reali, ma la loro interpretazione è del tutto fuorviante. Quei numeri non rappresentano i decessi che ci si aspetta siano causati dai vaccini. Vediamo di che cosa si tratta.
Il significato delle tabelle riportate a pagina 25 e 26 è spiegato a pagina 24 dello stesso documento. Si tratta di un confronto tra i decessi osservati (ovvero le segnalazioni di sorveglianza vaccinate con esito fatale) e i decessi attesi nella popolazione in quel periodo. Come sostenuto dal rapporto Aifa, «per il calcolo dei decessi attesi, è stata applicata la probabilità di decesso della popolazione maggiore di 30 anni, riportata nelle tavole di mortalità ISTAT del 2019 specifiche per sesso e classi di età quinquennali, alla popolazione vaccinata al 26 maggio 2021». In parole povere, si tratta del numero di decessi che, statisticamente, ci si aspetta accadano normalmente in Italia in quel periodo di tempo e in quella fascia d’età.
Salta subito all’occhio che il numero di decessi osservati è assai inferiore a quello atteso (per esempio, 162 decessi osservati contro 27.022 decessi attesi negli ultra-70enni). Questo perché, come ricordato dall’Aifa nel suo documento, la sorveglianza vaccinale non raccoglie sistematicamente tutti i decessi ma solo le segnalazioni spontanee di eventi in cui «un segnalatore ritiene che ci possa essere un sospetto di relazione da approfondire tra vaccinazione ed evento avverso». Su Facta abbiamo approfondito come funziona la sorveglianza vaccinale e come interpretarne correttamente i dati.
Infine, il rapporto Aifa discute anche i decessi che, dopo le analisi, risultano correlabili ai vaccini: al 26 maggio 2021 erano quattro su circa 32.640.000 dosi di vaccino somministrate.