- Su Facebook è stato pubblicato un presunto messaggio del pontefice in cui si fa un elogio degli ospedali definiti luoghi dove le persone si tolgono la maschera, mostrandosi per quelli che sono.
- Un simile messaggio non compare nel sito ufficiale della santa sede, dove sono presenti tutti i discorsi e i messaggi del papa.
- Si tratta infatti di un testo che circola online da anni e non sempre attribuito a Francesco. Inoltre, alcune parti di esso risultano esistere sui social media anche prima che Bergoglio venisse eletto Papa Francesco.
Il 23 marzo 2025 è stato pubblicato su Facebook un post in cui viene riportato un presunto messaggio scritto da papa Francesco che inizia con questa frase: «Le pareti degli ospedali hanno ascoltato più preghiere sincere di molte chiese». Il resto del testo è un elogio agli ospedali perché, si legge, sono i luoghi «in cui gli esseri umani si tolgono la maschera e si mostrano per quello che sono, nella loro vera essenza».
Il messaggio continua affermando che, siccome «questa vita passerà in fretta», è bene non compiere una serie di azioni come ad esempio litigare, lamentarsi troppo ed essere amareggiati. Il testo si conclude con questa frase: «Amate di più, perdonate di più, abbracciate di più, vivete più intensamente… e lasciate il resto nelle mani del Creatore!».
La notizia è falsa.
Il pontefice, che il 23 marzo 2025 è tornato in Vaticano dopo essere stato ricoverato per quasi quaranta giorni al Policlinico Gemelli di Roma a causa di una polmonite bilaterale, non risulta aver mai scritto un simile messaggio, come si può verificare consultando il sito ufficiale della Santa Sede, dove sono contenuti tutti i discorsi, le omelie e gli interventi del Papa.
Come hanno scoperto diversi siti di fact-checking in precedenza, parti di questo messaggio (in spagnolo e in inglese) circolano online da anni e non sempre sono state attribuite a papa Francesco. Inoltre, la prima frase del testo – «Le pareti degli ospedali hanno ascoltato più preghiere sincere di molte chiese» – era già comparsa sui social media prima ancora che Bergoglio venisse eletto papa nel 2013.
Nel 2015, dopo la diffusione di un altro falso messaggio attribuito al Papa, la Santa Sede, aveva pubblicato un post su Facebook in cui spiegava che «questi tipi di testi che circolano online, attribuiti a Papa Francesco, in genere non dicono la data o l’occasione in cui ha pronunciato quelle parole. Altrimenti, sarebbe facile per chiunque andare sul sito ufficiale della Santa Sede e verificare se sono state davvero le parole del Papa».
La nota ufficiale si concludeva con questo invito: «Se vedete una notizia o un testo che si riferisce a Papa Francesco e che vi sembra strano, andate alle fonti vaticane per vedere se compare anche lì. Se le parole attribuite al Papa non compaiono sui media ufficiali del Vaticano, in particolare sul sito ufficiale della Santa Sede, molto probabilmente sono false».
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