Il 26 ottobre 2021 è stato pubblicato un tweet contenente una foto del narcotrafficante colombiano Pablo Escobar accanto ad alcuni ippopotami. L’immagine è accompagnata da un testo, scritto dall’autore, in cui si legge: «I discendenti degli ippopotami appartenuti un tempo al re della droga Pablo Escobar e che vivono in #Colombia sono da considerarsi legalmente “persone” con propri diritti negli Stati Uniti. È quanto emerge dall’ordinanza di un tribunale federale Usa».
Si tratta di una notizia vera.
I cosiddetti “cocaine hippos” (ippopotami della cocaina) sono i discendenti diretti dei quattro esemplari (tre femmine e un maschio) che Pablo Escobar importò illegalmente in Colombia negli anni Ottanta e che ospitò nella sua Hacienda Napoles a Doradal, nel dipartimento di Antioquia. In seguito alla morte del narcotrafficante avvenuta nel 1993, tuttavia, gli ippopotami furono abbandonati e, al sicuro da predatori naturali, il loro numero crebbe fino ad arrivare all’attuale centinaio di esemplari. I “cocaine hippos” rappresentano oggi la comunità di ippopotami più nutrita al di fuori dell’Africa.
La crescita incontrollata di questi mammiferi porta con sé anche diversi problemi, in particolar modo per la biodiversità e per la sicurezza degli abitanti della zona. Per questo motivo, alcuni scienziati colombiani avevano presentato alle autorità del Paese la richiesta di sterilizzare la mandria attraverso un contraccettivo chimico chiamato GonaCon, sviluppato dal Dipartimento dell’Agricoltura degli Stati Uniti.
Ad opporsi alla decisione ci aveva pensato qualche mese fa la Animal Legal Defense Fund, un’organizzazione americana di difesa del diritto animale che aveva chiesto al tribunale federale di Cincinnati (Ohio) di concedere lo status legale di “persone portatrici di interessi” ai discendenti degli ippopotami di Escobar. La sentenza è stata ufficializzata il 20 ottobre 2021 e, sebbene potrebbe non sortire alcun effetto nella decisione delle autorità colombiane, si tratta comunque di un successo. Secondo la Animal Legal Defense Fund si tratta infatti del primo caso negli Stati Uniti di animali ai quali è stato concesso lo status di persone giuridiche.