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Perché l’acqua stagnante in Romagna richiede una vaccinazione

L’acqua stagnante aumenta il rischio di infezioni, per questo è stata consigliata la vaccinazione

5 giugno 2023
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In seguito alle piogge eccezionali che hanno colpito alcune zone dell’Emilia-Romagna tra il 15 e il 17 maggio 2023 causando vaste alluvioni, molti danni e 15 vittime accertate, le autorità locali hanno organizzato sul territorio alcune giornate straordinarie di vaccinazione contro il tetano.

Questo servizio si è svolto in alcuni dei paesi alluvionati, dove il rischio di infezioni per via dell’acqua stagnante era alto. In particolare le acque alluvionali «possono essere contaminate da reflui provenienti da sistemi fognari o da sostanze chimiche e da rifiuti agricoli o industriali con possibili impatti sulla salute» come spiegato dall’Ausl della Romagna in un vademecum pubblicato il 26 maggio.

Sul tema si sono diffusi alcuni filoni della disinformazione che mettevano in dubbio l’utilità di questa campagna vaccinale. Proviamo a capire allora per quali motivi è stata consigliata la vaccinazione contro il tetano e altre malattie.

L’acqua stagnante e i rischi per la salute
Ad oggi non è stato dichiarato alcun allarme sanitario da parte delle istituzioni regionali dell’Emilia-Romagna. La stessa posizione è stata confermata anche da Raffaella Angelini, responsabile per l’azienda sanitaria della Romagna dell’ufficio di Igiene Pubblica, che ha chiarito: «Non siamo in una situazione di allarme sanitario, non si stanno diffondendo malattie pericolose».

Nonostante questo, però, le infezioni non devono essere sottovalutate. L’Istituto superiore di sanità (ISS) ha dichiarato che nelle aree colpite da alluvioni, come quelle che hanno interessato l’Emilia-Romagna nel maggio 2023, «può aumentare il rischio di alcune infezioni dovute alla presenza di acque stagnanti», quali infezioni gastrointestinali, legionellosi e arbovirosi, come l’infezione da West Nile virus. Inoltre, nelle zone in cui i sistemi fognari sono danneggiati, aumenta il rischio di trasmissione di diversi patogeni, dall’Escherichia coli all’epatite A. O, ancora, come ha riferito Angelini, «in quell’acqua può esserci di tutto, anche residui delle fogne o spore del tetano e basta una piccola escoriazione della pelle per far entrare nel corpo germi o batteri potenzialmente molto nocivi».

Perché i medici hanno consigliato la vaccinazione
Per i motivi elencati sopra, la vaccinazione antitetanica è stata offerta in via precauzionale alla popolazione che non era mai stata vaccinata o che aveva fatto l’ultima dose di richiamo da più di dieci anni. In alcune zone è stata fornita anche la vaccinazione contro l’epatite A. In particolare l’immunizzazione è stata raccomandata a coloro che sono stati coinvolti nelle operazioni di pulizia del fango o di sgombero dei rifiuti dalle zone alluvionate, dove è più facile entrare in contatto con materiali contaminati.

Come spiegato da Paolo Pandolfi, direttore di sanità pubblica dell’Ausl di Bologna, la vaccinazione è volta a «evitare che avvengano delle problematiche di natura sanitaria». Il direttore ha aggiunto che i rischi ci possono essere «in tutti gli ambienti in cui c’è la possibilità di concentrazione di o sostanze tossiche, o comunque sostanze dannose, ovvero microbi e agenti virali».

Secondo quanto riportato dall’ISS, il tetano è una «malattia infettiva acuta non contagiosa causata dal batterio Clostridium tetani». Di norma il batterio è presente nell’intestino animale e umano. Viene eliminato con le feci e per questo le acque reflue sono soggette in modo particolare a rischio di contaminazione. Inoltre, le spore possono sopravvivere nell’ambiente esterno anche per anni e contaminano spesso la polvere e la terra. Possono penetrare nell’organismo umano attraverso ferite, per questo per prevenire l’infezione le istituzioni sanitarie hanno consigliato di utilizzare un abbigliamento adatto, coprire più parti del corpo possibili ed evitare di toccare viso, bocca e occhi con le mani non pulite. Inoltre, sempre Pandolfi, ha chiarito che è proprio per il rischio di «non aver avuto attenzione a pericoli legati a ferite o quant’altro che viene raccomandata la vaccinazione e la vaccinazione antitetanica in modo particolare», perché c’è la possibilità che all’interno della terra ci sia l’agente che causa il tetano.

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