La disinformazione su Valentina Petrillo, atleta trans paralimpica - Facta
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La disinformazione su Valentina Petrillo, atleta trans paralimpica

Di Anna Toniolo

La questione della partecipazione delle donne trans nelle competizioni sportive è, da tempo, oggetto di una vasta e crescente disinformazione, che prova a inquinare il dibattito attraverso informazioni errate che portano avanti discriminazioni nei confronti delle singole persone e della comunità trans in generale. 

In particolare, negli ultimi giorni, sui social network è circolata la notizia secondo cui Valentina Petrillo, atleta italiana transgender, avrebbe «scippato il primo posto alle donne biologiche in gara alle Paralimpiadi». Si tratta di un contenuto falso (l’atleta è arrivata terza) e fuorviante, in quanto induce a pensare ci sia stata una violazione delle regole nei fatti del tutto inesistente. 

La partecipazione di Petrillo ai mondiali di atletica paralimpica
Valentina Petrillo è la prima atleta italiana trans che ha partecipato a una gara internazionale. Nel 2021, infatti, aveva fatto parte della squadra azzurra  in gara ai Campionati europei paralimpici di atletica leggera di Bydgoszcz, in Polonia. La velocista ipovedente aveva partecipato alla finale dei 400 metri nella categoria T13, ovvero ipovedenti senza guida al fianco, piazzandosi al quinto posto e registrando un nuovo record italiano.  

Petrillo è tornata al centro delle conversazioni per la sua partecipazione alla decima edizione dei campionati del mondo di atletica leggera paralimpica, svoltisi a Parigi dall’8 al 17 luglio 2023. L’atleta, infatti, ha ottenuto la medaglia di bronzo, classificandosi quindi come terza, nella specialità dei 400 metri. Al momento in cui scriviamo il campionato deve ancora terminare e Petrillo si è qualificata alla finale dei 200 metri T12 (cioè con la possibilità di affiancare un atleta-guida allo sportivo ipovedente), dove potrebbe vincere la seconda medaglia ai campionati di Parigi.  

Le donne trans nello sport paralimpico
Molta della disinformazione che circola sulle persone trans e la loro partecipazione alle competizioni sportive è data da una scarsa conoscenza del quadro regolamentare. Le critiche che hanno circondato la partecipazione di Petrillo ai campionati mondiali di Parigi alludevano anche al fatto che all’atleta non fosse realmente permesso gareggiare insieme alle donne. Petrillo, però, ha il diritto di partecipare alle competizioni nazionali e internazionali nella categoria femminile, in quanto la regolamentazione sportiva lo permette. Proviamo a fare chiarezza.

Nel 2023 la World athletics, cioè la federazione internazionale dell’atletica leggera che si occupa di monitorare le federazioni nazionali e di organizzare le competizioni internazionali, ha preso posizione su questa materia. In un comunicato stampa diffuso il 23 marzo, il Consiglio della federazione ha reso nota la sua decisione di escludere, dal 31 marzo 2023, tutte le atlete trans che hanno vissuto uno sviluppo sessuale, cioè la pubertà, come maschi, lasciando la possibilità di partecipare alle competizioni sportive, invece, alle atlete che hanno cominciato la transizione in età infantile. 

L’atletica mondiale, però, non ha giurisdizione sull’atletica paralimpica mondiale, che è invece sotto il controllo del Comitato paralimpico internazionale (IPC), il cui presidente Andrew Parsons ha sostenuto la necessità di regole specifiche per ogni sport. Parsons, infatti, ha dichiarato alla BBC che, avendo l’IPC permesso ai singoli sport di stabilire le proprie regole quando si tratta di persone trans, «queste regole possono essere diverse da sport a sport».  

Stando alle norme dei campionati del mondo di atletica leggera paralimpica, dunque, Petrillo ha tutto il diritto di partecipare alle competizioni nelle categorie femminili.

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