Sconfiggere il raffreddore: fatti e miti autunnali - Facta
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Sconfiggere il raffreddore: fatti e miti autunnali

di Valerio Uni

L’estate ci ha salutati ormai da diverse settimane, lasciando spazio all’autunno. L’arrivo di questa nuova stagione, oltre a un abbassamento generale delle temperature, porta normalmente con sé anche falsi miti duri a morire sul raffreddore. Secondo una diffusa credenza popolare, il freddo sarebbe la causa del raffreddore, proprio come lascia intendere il suo nome. Contrariamente a quanto si pensi, però, il meteo stagionale non ha alcuna correlazione con il raffreddore.

Come si prende il raffreddore
Il raffreddore è la malattia più comune al mondo e anche per questo motivo è al centro di una serie di credenze e di rimedi popolari sbagliati per affrontarla. Si tratta di una lieve infezione virale delle prime vie aeree, in particolare del naso e della gola, causata da oltre 200 differenti virus.

Vale la pena premettere che, nonostante nel linguaggio comune siano spesso utilizzati come sinonimi, raffreddore ed influenza non sono sinonimi. Il secondo termine, infatti, si riferisce ad una malattia causata da un virus specifico, quello dell’influenza, che comporta sintomi più gravi come febbre alta e malessere generale.

A differenza di quanto si pensa, dunque, le basse temperature non sono direttamente responsabili dell’insorgenza della malattia ed è possibile contrarre il raffreddore anche in estate. In inverno ci si ammala di più perché si tende a restare al caldo in ambienti chiusi, generalmente con più persone, in cui c’è poco ricambio di aria, ambiente ideale per la proliferazione dei virus.

I virus in grado di provocare il raffreddore, per garantirsi la sopravvivenza, si diffondono tramite il muco nasale e tramite la saliva, in piccole goccioline chiamate “droplets”. Quando ci soffiamo il naso, tossiamo e starnutiamo stiamo diffondendo il virus nell’ambiente circostante e potenzialmente verso altre persone. È importante infatti coprire i colpi di tosse e gli starnuti con un fazzoletto o all’interno del gomito. Successivamente è sempre consigliato igienizzarsi le mani, dato che il muco e la saliva (infetti) sono vettori della malattia.

Tossire e starnutire contribuiscono alla diffusione dei virus.

I virus, data la loro natura, sono definiti “parassiti endocellulari obbligati”, cioè per continuare a vivere devono necessariamente infettare un ospite. Una volta all’interno della cellula, il virus inizia a sfruttare i meccanismi cellulari a suo favore per creare tante copie di se stesso, dando il via a una infezione vera e propria. 

Quando il nostro sistema immunitario riconosce un organismo estraneo, definito “non-self”, mette in moto una serie di strategie per sbarazzarsi del problema e garantire la nostra sopravvivenza. Tra le tante strategie, la prima messa in atto dal sistema immunitario è l’infiammazione. Questa modalità può essere definita come una “chiamata a raccolta” delle difese dell’organismo nei confronti di un obiettivo comune. Per questo motivo a volte sentiamo male alla gola e bruciore al naso, perché proprio in quelle aree è raccolto il virus. La durata dei sintomi del raffreddore può variare da persona a persona, ma in generale va da alcuni giorni fino a qualche settimana. La malattia di solito scompare da sola, senza la necessità di trattamenti specifici.

Vediamo ora insieme quali sono i principali falsi miti sulla cura per il raffreddore.

Devo prendere antibiotici per curare il raffreddore? 
I sintomi causati dal virus, tra cui congestione nasale, mal di gola, starnuti e tosse sono una normale conseguenza dell’infezione. Come già anticipato, i sintomi tendono a scomparire normalmente in pochi giorni senza dover ricorrere all’uso di farmaci. Nel caso di complicazioni è consigliato consultare il proprio medico, che saprà indicare la terapia più efficace a seconda della situazione. È invece sconsigliato utilizzare farmaci in autonomia. Gli antibiotici sono stati studiati per combattere le infezioni batteriche, di conseguenza non hanno nessun effetto nel combattere i virus. 

Esiste il vaccino per il raffreddore?
No, non esiste un vaccino in grado di prevenire per sempre questa malattia. Secondo l’Istituto superiore di sanità (ISS) i virus che causano il raffreddore tendono a mutare velocemente e in continuazione, di conseguenza non è possibile creare un vaccino specifico. Ad oggi è possibile soltanto alleviare i sintomi.

La vitamina C è utile per combattere il raffreddore? 
L’acido ascorbico, ovvero la vitamina C, è un nutriente fondamentale per la nostra salute e la troviamo principalmente nella frutta: kiwi, arance e limoni. In questo caso è importante sottolineare che assumere gli integratori di vitamina C non riduce il rischio di contrarre il raffreddore e non accelera i tempi di guarigione. 

Le vitamine e gli integratori alimentari non riducono il rischio di contrarre il raffreddore.

Sudare aiuta a combattere il raffreddore? 
Sicuramente fare attività fisica è un ottimo modo per rafforzare il proprio sistema immunitario, ma la situazione cambia di molto quando siamo malati. In quel momento ci sentiamo affaticati proprio perché dovremmo riposarci, così da non stressare ulteriormente il nostro organismo. Sudare attraverso l’attività fisica intensa oppure tramite una sauna non ha alcun potere terapeutico certificato.

In conclusione
Il raffreddore è causato da virus molto contagiosi, ed è nostra responsabilità prevenire la diffusione tramite delle strategie individuali come: il lavaggio frequente delle mani, evitare di starnutire o di tossire nella direzione di altre persone e restare a riposo.

 Inoltre, il ricambio frequente di aria nei locali è sicuramente un ottimo strumento di prevenzione efficace nella diffusione del virus. In generale i sintomi passano nel giro di pochi giorni e nel caso di complicazioni è importante avvertire il proprio medico. 

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