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Le figure più controverse da tenere d’occhio nel nuovo Parlamento europeo

Tra i nuovi eurodeputati ci saranno sequestratori di giornaliste, antisemiti, apologeti delle SS e youtuber che scambiano la politica per un’altra “challenge” da affrontare

14 giugno 2024
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Di Leonardo Bianchi

Aggiornamento del 18/06/2024: dopo una segnalazione nei commenti a questo articolo su Instagram, abbiamo corretto il termine Menorah – che era sbagliato – con Chanukkiyah.

Delle ultime elezioni europee si è parlato soprattutto dell’avanzata delle destre radicali e delle ripercussioni politiche nazionali in certi Paesi – su tutti la Francia, che tornerà alle urne il prossimo 30 giugno dopo che il presidente Emmanuel Macron ha sciolto l’Assemblea nazionale.

Ma questa tornata elettorale ha rappresentato anche il momento culminante di diversi trend politici, mediatici e sociali innescati in questi ultimi anni segnati dalla pandemia, dall’invasione russa dell’Ucraina e dall’aggravarsi della crisi climatica.

Nel prossimo Europarlamento siederanno infatti politici che sdoganano teorie del complotto estremiste e antivacciniste, influencer in fissa con le automobili, e youtuber che hanno preso le elezioni come un’altra challenge (cioè una sfida) da affrontare. Qui di seguito abbiamo raccolto alcune delle figure più controverse.

Diana Șoșoacă – SOS Romania

Avendo ottenuto il 5 per cento dei voti, il partito SOS Romania (fondato appena tre anni fa) è riuscito a eleggere due europarlamentari – tra cui la fondatrice Diana Șoșoacă, una delle figure più divisive e peculiari della politica rumena.  

Șoșoacă, che di mestiere fa l’avvocata ed è anche senatrice (è entrata nel Parlamento con la lista di estrema destra Alleanza per l’Unione dei Romeni, da cui poi è uscita), ha posizioni esplicitamente filorusse, antivacciniste e complottiste.

Oltre a partecipare regolarmente alle iniziative dell’ambasciata russa a Bucarest, la senatrice ha definito l’Ucraina uno stato «erede dell’impero nazista» e ha proposto di annettere dei territori ucraini che prima facevano parte della Romania, come l’Isola dei Serpenti.

Durante la pandemia ha diffuso propaganda antiscientifica a piene mani, bollando la campagna vaccinale anti-Covid (che in Romania ha avuto tassi particolarmente bassi) come una «vera e propria campagna di sterminio di massa».

Nel 2021 si è resa protagonista di un episodio piuttosto grave: ha sequestrato nel suo ufficio la giornalista italiana Lucia Goracci, che le aveva chiesto conto di alcune sue affermazioni antivacciniste.

Più recentemente ha rilanciato la tesi totalmente infondata che il terremoto in Turchia del febbraio 2023 sarebbe stato causato da Haarp, una stazione di ricerca della ionosfera situata in Alaska che da anni è al centro di teorie del complotto climatiche.

Alvise Perez – Se Acabó la Fiesta

Un altro risultato sorprendente delle europee è stato quello di Se Acabó La Fiesta (È finita la festa, Salf), una nuovissima lista spagnola che ha preso il 4,6 per cento riuscendo a eleggere tre deputati. Il leader è Alvise (all’anagrafe Luis) Pérez, un influencer 34enne che può contare su quasi un milione di follower su Instagram e mezzo milione su Telegram.

Similmente a quanto accaduto a Șoșoacă, anche Pérez è diventato famoso grazie alla pandemia. Durante l’emergenza sanitaria ha diffuso teorie infondate sui vaccini e sulle restrizioni, invitando i suoi seguaci – chiamati “scoiattoli” – a passargli informazioni su politici e giornalisti «corrotti». Questa pratica gli è costata svariate denunce per diffamazione, che ora potrebbe schivare grazie all’immunità parlamentare.

Come abbiamo scritto nel nostro approfondimento su Salf, l’ideologia di Pérez è «un pastone populista ultralibertario e ultraliberista ispirato ai leader sudamericani Najib Bukele, in El Salvador, e Javier Milei, in Argentina, tanto da venir considerato, nello spettro politico spagnolo, alla destra del partito di estrema destra Vox».

Grzegorz Braun – Konfederacja

In Polonia, il partito di estrema destra Confederazione della Libertà e dell’Indipendenza (abbreviato in Konfederacja) ha raggiunto il suo massimo storico con il 12,1 per cento dei voti. Si tratta di una formazione politica creata nel 2019 e guidata dal fiscalista 38enne Sławomir Mentzen, che su TikTok ha quasi 900mila follower.

Le posizioni del partito sono decisamente estreme e xenofobe. Nella campagna elettorale per le politiche del 2019, Mentzen aveva annunciato un programma di rivendicazioni chiamato “Confederation Five”: «Non vogliamo gli ebrei, gli omosessuali, l’aborto, le tasse e l’Unione europea». Successivamente ha detto che quelle non erano le sue opinioni, ma un «frammento estrapolato dal contesto» in maniera fuorviante.

Tra i sei eurodeputati di Konfederacja c’è anche Grzegorz Braun, che finora ha ricoperto la carica di parlamentare in Polonia. La sua carriera è costellata da una sfilza di dichiarazioni estremiste, antivacciniste e antisemite.

In un’intervista, Braun ha definito gli ebrei «nemici della Polonia che vogliono impossessarsi del nostro territorio». Nel maggio del 2023 ha fatto irruzione in un convegno a Varsavia sull’Olocausto, impendendo di parlare allo storico polacco-canadese Jan Grabowski – una persona invisa all’estrema destra polacca per le sue ricerche sui crimini compiuti dai polacchi nei confronti degli ebrei durante la Seconda guerra mondiale.

Nel dicembre dello stesso anno, con un gesto che ha destato scalpore in tutto il mondo, Braun ha spento con un estintore una Chanukkiyah (ossia il candelabro ebraico a nove bracci) che era stata accesa nel Parlamento di Varsavia in occasione della festa di Hanukkah. Il politico ha poi aggiunto che «chi prende parte ai rituali del culto satanico [l’ebraismo] dovrebbe vergognarsi».

Filip Turek – Přísaha a Motoristé

In Repubblica Ceca, il secondo candidato a ottenere più preferenze in assoluto – ben 152.196 – non è stato un politico, ma un ex pilota e influencer di nome Filip Turek. Il 38enne si è presentato come il capolista di Přísaha a Motoristé (Giuramento e automobilisti), un cartello elettorale formato da due liste di destra che ha raggiunto il 10,3 per cento dei voti.

La piattaforma di Turek è incentrata in larghissima parte sulla difesa delle auto con il motore termico e sulla conseguente ostilità al Green Deal europeo, una serie di proposte formulate dalle istituzioni dell’Unione europea per contrastare la crisi climatica in atto. Il neoeletto ha promesso di arrivare alla prima sessione dell’Europarlamento a Strasburgo con «un’auto ad alto impatto ambientale».

Turek è stato anche accusato di avere simpatie estremiste. Durante la campagna elettorale sono infatti circolate alcune sue vecchie foto in cui si vede Turek fare il saluto fascista oppure esibire il simbolo di Alba Dorata, il partito neonazista greco messo fuorilegge dalle autorità nel 2020 dopo le condanne per l’omicidio del rapper antifascista Pavlos Fyssas avvenuto nel 2013.

Maximilian Krah – Indipendente

Quella dell’europarlamentare tedesco Maximiliam Krah è una delle riconferme più particolari e controverse delle intere europee.

Fino a qualche settimana fa, infatti, il politico 47enne era il capolista – nonché candidato di punta – del partito di estrema destra tedesco Alternative für Deutschland (AfD). La sua reputazione, tuttavia, è stata seriamente compromessa da una serie di scandali che l’hanno reso troppo estremo persino per AfD.

Nell’aprile del 2024 un suo assistente parlamentare è stato arrestato per spionaggio a favore della Cina. Secondo la testata t-online, lo stesso Krah manteneva stretti rapporti con persone «incaricate di espandere l’influenza cinese in Europa». In precedenza, l’eurodeputato era stato accusato di aver ricevuto soldi da una rete di propaganda russa – un’accusa da lui respinta.

Alla fine di maggio del 2024, parlando con Repubblica, Krah aveva detto che non tutti membri delle SS naziste devono essere considerati dei criminali di guerra. «Bisogna valutare individualmente le colpe. Non dirò mai che chi aveva una uniforme delle SS era automaticamente un criminale», aveva detto alla giornalista Tonia Mastrobuoni.

L’intervista aveva causato uno scandalo tale per cui Krah si è dovuto dimettere dal consiglio direttivo del partito, mentre AfD è stata addirittura espulsa dal gruppo europarlamentare di destra Identità e Democrazia, di cui fanno parte – tra gli altri – Lega e Rassemblement National.

Pur essendo stato eletto nelle file del partito – la legge elettorale tedesca prevede il meccanismo delle liste bloccate – Krah è stato immediatamente escluso dalla delegazione di AfD. Al momento figura dunque nel gruppo dei Non iscritti.

Fidias Panayiotou – Indipendente

Per finire, un risultato davvero inaspettato e clamoroso è quello di Fidias Panayiotou – uno youtuber cipriota di 24 anni che da solo ha preso il 19,4 per cento dei voti. Stando agli exit poll, nella fascia d’età tra i 18 e i 24 anni ha addirittura raggiunto il 40 per cento, e il 28 per cento in quella tra 25 e 34 anni.

Panayiotou, che per sua stessa ammissione non ha mai votato in vita sua né si interessa di politica, ha detto che la sua elezione è stata «un miracolo» e che i partiti «devono ammodernarsi e dare retta alle persone».

Lo youtuber ha un canale seguito da oltre due milioni e mezzo di persone. I suoi video hanno titoli di questo genere: “Ho vissuto gratis in aeroporto per 10 giorni”; “Ho ammanettato 100 sconosciuti insieme a me”; “Ho provato i 5 lavori più pericolosi del mondo”; e così via. Lo stile è palesemente influenzato da quello di Mr. Beast (pseudonimo dello statunitense Jimmy Donaldson), che attualmente è lo youtuber con più iscritti al mondo.Nell’ottobre del 2023, un video di Panayiotou era diventato un caso nazionale in Giappone. La sfida consisteva nel viaggiare gratis nel Paese – il titolo originale, per l’appunto, era “Ho viaggiato gratis per il Giappone” – ingannando i controllori del treno e chiedendo soldi alla gente. Lo youtuber si era anche vantato di non aver pagato la colazione in un hotel di lusso. Di fronte alle numerosissime critiche degli utenti giapponesi (e non solo), Panayiotou si era scusato pubblicamente. Il video era stato rimosso dalla piattaforma per la violazione dei termini di servizio.

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