Il cambiamento climatico sta aggravando le turbolenze aeree - Facta
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Il cambiamento climatico sta aggravando le turbolenze aeree

Di Antonio Scalari

Lo scorso maggio un Boeing 777, partito da Londra e diretto a Singapore, è stato costretto a compiere un atterraggio di emergenza a Bangkok a causa di una violenta turbolenza. Nell’arco di pochi minuti l’aereo ha subito una perdita di quota tale da far sbalzare molti passeggeri, causando decine di feriti e un morto, forse a causa di un infarto.

La gravità di questo episodio ha contribuito a portare all’attenzione mediatica una domanda: il riscaldamento globale sta intensificando le turbolenze aeree? Di tutti gli effetti del cambiamento climatico forse questo è uno di quelli meno noti e discussi. Eppure, sono state ormai accumulate diverse evidenze scientifiche che permettono di dare una risposta a questa domanda.

Cosa sono le turbolenze aeree
Una turbolenza, in aeronautica, è una deviazione dell’aereo dalla propria traiettoria di volo causata da una variazione rapida della direzione o anche dell’intensità del vento, in particolare lungo l’asse verticale. Esiste una scala di intensità delle turbolenze: da deboli, percepite da chi si trova a bordo con leggere oscillazioni; fino a eventi di grado severo o molto severo, che causano violenti scossoni e sobbalzi. Le turbolenze più violente rappresentano una seria minaccia per la sicurezza del volo. Possono ferire i passeggeri in modo grave, come è accaduto sul volo Londra-Singapore, e persino causare danni strutturali all’aereo. 

Ci sono diversi tipi di turbolenze. Alcune sono associate alla presenza di nubi temporalesche, altre si verificano quando il flusso del vento incontra ostacoli, tipicamente le catene montuose. Ci sono poi turbolenze definite “in aria chiara” (Clear Air Turbulence, CAT) perché si formano in assenza di nubi. Queste turbolenze si originano ad altitudini elevate, superiori ai 5 chilometri. Sono particolarmente temibili, perché non sono associate a oggetti o fenomeni rilevabili. Invisibili agli occhi dei piloti e anche per le strumentazioni di bordo, che non le segnalano.

Il legame tra cambiamento climatico e turbolenze

Le brusche variazioni del vento, alla base delle turbolenze ad alta quota, sono legate alle correnti a getto, una sorta di fiumi d’aria che scorrono da ovest verso est a un’altitudine che va dagli 8 ai 13 chilometri. A generare queste correnti ci sono due fattori: la rotazione della Terra e il riscaldamento. 

Il Sole scalda il pianeta di più all’equatore, rispetto ai poli, e ciò determina una differenza di temperatura tra le due regioni e quindi un flusso d’aria a cui la rotazione del pianeta imprime una deviazione. All’interno di queste dinamiche, che regolano la circolazione atmosferica globale, si inserisce il collegamento tra il cambiamento climatico e la sua influenza sulle turbolenze atmosferiche. 

Uno studio pubblicato nel 2019 sulla rivista scientifica Nature aveva evidenziato che, mentre la differenza di temperatura tra l’equatore e i poli si sta riducendo nella parte bassa dell’atmosfera, a causa del cambiamento climatico, l’opposto si sta verificando ad altitudini più elevate, quelle raggiunte dalle rotte aeree commerciali. Tutto ciò ha diverse conseguenze, tra le quali un aumento di quelle variazioni verticali del vento che possono generare turbolenze anche violente. 

In uno studio recente, che ha rianalizzato i dati atmosferici dal 1980 al 2021, un gruppo di esperti ha scoperto che la turbolenza da moderata a grave è aumentata tra circa il 60 per cento e il 155 per cento su Nord Africa, Asia orientale, Medio Oriente, Nord Atlantico e Nord Pacifico. Applicando modelli climatici per determinare i cambiamenti passati e futuri delle turbolenze, sulla base di diverse scenari di riscaldamento globale, emerge che, come per gli altri suoi impatti, anche le turbolenze si intensificano con il progressivo aumento della temperatura del pianeta nella maggior delle regioni dell’emisfero settentrionale.

Già nel 2023 scienziati dell’Università di Reading e del Meteorological Office britannico avevano trovato che in un punto tipico sul Nord Atlantico, dove si trovano alcune delle principali rotte aeree globali, la durata annuale totale dei fenomeni di turbolenza grave è aumentata del 55 per cento dal 1979 al 2020. «Il nostro studio rappresenta la migliore prova finora che la turbolenza di tipo CAT è aumentata negli ultimi quattro decenni, in linea con gli effetti previsti del cambiamento climatico», avevano affermato gli autori.

L’aumento delle turbolenze appare dunque un’evidenza con cui fare i conti e che impone anche al settore dei trasporti aerei alcune misure per fronteggiarlo, dall’addestramento dei piloti allo sviluppo di nuovi sistemi di rilevamento, grazie al miglioramento di tecnologie in grado di prevedere questi fenomeni.

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