Sul conto del ragno violino circola un allarmismo decisamente esagerato - Facta
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Sul conto del ragno violino circola un allarmismo decisamente esagerato

Di Anna Toniolo

L’estate sta ormai finendo e come ogni anno è possibile fare un riepilogo di quali sono stati gli argomenti che hanno animato le discussioni sui social ma anche sotto l’ombrellone e nelle conversazioni con amici e conoscenti. Tra questi nel 2024 c’è sicuramente il ragno violino. Nei mesi scorsi i media si sono riempiti di articoli che diffondevano le storie di persone che, dopo essere state morse da questo ragno, avevano riportato conseguenze più o meno gravi o sono addirittura decedute

Come spesso accade, però, quando un argomento viene coperto frequentemente dai media utilizzando toni allarmistici e diventa l’oggetto di scambi di opinioni informali, rischia di crearsi un circolo di notizie false, non verificate e fuori contesto che alimentano una situazione di panico generalizzato. Lo stesso è accaduto per il ragno violino.  

Sui social media il clima è teso, con vari utenti che esprimono paura e preoccupazione. Ad esempio, c’è chi crede che dopo il morso del ragno si vada incontro a morte certa, o chi se la prende con medici e scienziati che cercano di contenere l’allarmismo. E ancora, altre persone affollano la sezione dedicata ai commenti di vari articoli giornalistici pubblicati sui social, chiedendo perché non esista un antidoto efficace o virando i toni verso l’odio e il razzismo, sostenendo che il ragno è arrivato in Italia con le persone migranti provenienti dal continente africano. 

Narrazioni che portano con sé una serie di imprecisioni e che hanno favorito la diffusione di notizie false create ad hoc. Ad esempio, verso la metà di agosto è è circolata una foto che mostrava una presunta comunicazione su carta intestata dell’Asl di Novara e firmata dal direttore Angelo Penna, con tanto di numero di protocollo e datata 19 agosto 2024, in cui l’azienda sanitaria metteva in guardia i cittadini di due zone periferiche della città rispetto alla massiccia presenza del ragno violino. Il documento si rivolgeva ai residenti affermando che «il morso di questo animale può risultare in alcuni casi anche letale» ed elencando poi una serie di accorgimenti «da adottare per la prevenzione» e tre consigli da seguire in caso di morso. In realtà si trattava di un falso. Poche ore dopo la sua comparsa sui social, l’Asl di Novara ha smentito la notizia dichiarando che non esiste alcuna allerta e di aver segnalato l’accaduto alla Polizia postale per i provvedimenti di competenza. 

Falso documento attributio all’Asl di Novara sulla pericolosità del ragno violino

A fine agosto anche la Direzione centrale salute del Friuli Venezia Giulia ha pubblicato un comunicato in cui scongiurava lo sviluppo di preoccupazioni «indotte da notizie non fondate pubblicate in particolare sui media online e sui social, relativamente alla pericolosità e diffusione del ragno violino», confermando che il ragno violino non è un’emergenza sanitaria per il Friuli Venezia Giulia e neppure per l’Italia.

Quindi come si riconosce un ragno violino?
Il loxosceles rufescens, meglio conosciuto come ragno violino, ha un corpo di circa 8-10 millimetri e raggiunge una dimensione di 4-5 centimetri con le zampe. Si presenta di colore marrone chiaro, ha un addome uniforme e una macchia sul prosoma, cioè quella che in modo inesatto viene solitamente chiamata testa, che può vagamente ricordare la forma di un violino, da qui il nome con cui la maggior parte delle persone lo conosce. 

Diversamente dalla maggior parte degli altri ragni, ha sei occhi anziché otto, disposti in modo peculiare in tre coppie. Le sue zampe sono lunghe e sottili, appiattite lateralmente, il che gli consente di infilarsi in spazi stretti e piccole fessure. È importante evidenziare che non crea ragnatele appariscenti, ma solitamente si limita a intrecciare fili irregolari nelle aree che utilizza come rifugio. 

Non si tratta di un ragno aggressivo, infatti morde solo se si sente in pericolo. Nicola Bressi, naturalista e zoologo del Museo di Storia naturale di Trieste, ha spiegato a Facta che questi ragni «mordono solamente se vengono afferrati o schiacciati, come estrema difesa».  

Il ragno violino c’è sempre stato e continua a vivere con noi
Il suo habitat naturale è l’ambiente mediterraneo, caldo e asciutto, dove vive nascosto tra gli anfratti delle pietre. Si tratta, infatti, di un animale tipico della fauna mediterranea e in Italia è normalmente presente sia in natura, dove il clima è più favorevole, ma soprattutto nell’ambiente urbano e nelle abitazioni. Al contrario di quanto affermato da molti utenti sui social non si tratta di una specie alloctona, cioè portata da fuori, ma la sua presenza sul territorio italiano risulta documentata da oltre cent’anni. 

Nicola Bressi ha chiarito a Facta che si tratta di una specie che nel tempo si è inurbata, «prima viveva nelle fessure delle rocce, ora dai muri esterni delle case è passato a quelli interni». Bressi ha precisato che si tratta di un animale che si è abituato a vivere all’interno delle nostre case, negli anfratti e nelle fessure, «ad esempio dietro i battiscopa o dietro gli armadi, nelle canalette delle tubature e in generale in tutte le fessure in cui possa stare al caldo e all’asciutto». Sempre secondo lo zoologo, sicuramente l’essere umano ha una responsabilità nell’aver consolidato la presenza del ragno violino attraverso l’inquinamento climatico «perché è una specie legata al clima caldo secco» e con i cambiamenti climatici il nostro clima sta diventando sempre più caldo. Inoltre, se diversi anni fa il ragno violino preferiva vivere all’esterno, nei muri o tra le pietre, con l’aumento delle temperature nelle case anche durante l’inverno a causa del riscaldamento, l’animale preferisce vivere nelle abitazioni. 

Infine, sempre secondo Bressi, poiché l’animale ama viaggiare con i carichi di merci ed essendo presente nella maggior parte dei Paesi dell’area mediterranea, è possibile che la specie italiana si sia «per così dire “mescolata” con altre specie presenti ad esempio in Grecia e Spagna», irrobustendosi. 

È bene chiarire che esiste un altro ragno che viene comunemente chiamato ragno violino, cioè il loxosceles laeta che ha un veleno potenzialmente mortale. Questo, però, non vive nell’area mediterranea, ma si può trovare in vari Paesi del continente americano e non rappresenta una minaccia per chi vive nel sud Europa.   

Cosa succede se il ragno morde?
Il morso del ragno violino è indolore e i sintomi compaiono alcune ore più tardi principalmente con prurito, gonfiore e arrossamento nella zona interessata e, nella maggior parte dei casi, diminuiscono rapidamente. 

Come ha spiegato a Facta Lucia Bernasconi, medica specializzata in farmacologia e tossicologia clinica del Centro antiveleni Maugeri di Pavia, in alcune occasioni potrebbe comparire quella che è «la lesione tipica di questo morso» e cioè «una necrosi limitata cutanea, che si presenta come una sorta di crosta molto scura a livello cutaneo». Sotto questa crosta si trova effettivamente una necrosi che va in profondità, ha continuato Bernasconi, aggiungendo che la problematica principale è che il tempo di guarigione della necrosi è lento «perciò noi suggeriamo una valutazione chirurgica per pulire la lesione e facilitarne la guarigione». Tra il nulla e la necrosi chiaramente c’è un ampio spettro di possibili lesioni cutanee, che vanno a un piccolo pomfo nella zona del morso fino al massimo della necrosi. 

Come hanno sottolineato varie strutture sanitarie tra cui l’Ospedale Niguarda di Milano, non bisogna mai sottovalutare il morso di un ragno violino, ma nemmeno altre punture o morsi di insetti o di aracnide che provochino sintomi importanti. In caso di dubbi è importante consultare prima di tutto il proprio medico di medicina generale che, se lo riterrà necessario, prescriverà una terapia antibiotica. In casi più gravi, invece, si può chiamare un Centro anti veleni per un consulto. 

Poiché il morso è indolore e per aiutare gli specialisti a impostare una cura più efficace, se si vede il ragno mordere sarebbe importante fotografarlo o catturarlo. Questo perché, come ha spiegato Lucia Bernasconi, «dalla sola lesione cutanea è impossibile capire con certezza che si sia trattato di un morso del ragno violino».  

Il veleno non è letale
Un punto importante, forse il più importante, riguarda la letalità del morso e del veleno del ragno violino. Molti media e post circolati sui social media hanno aumentato il livello di ansia generalizzata descrivendo il morso di questo animale come qualcosa di potenzialmente mortale. 

Sempre Lucia Bernasconi ha chiarito a Facta che «ogni qualvolta che c’è una lesione che va a ledere la normale protezione cutanea si forma una porta d’entrata che può far sì che batteri e virus entrino e creino una infezione cutanea che, in alcuni casi, può comportare anche conseguenze più severe». Questo è indipendente dal veleno del ragno, ma potrebbe succedere ogni qualvolta ci sia una lesione che lede l’integrità cutanea. C’è quindi una distinzione netta tra l’aspetto tossico, cioè quello dipendente dal veleno – che ha un effetto locale e ha come rischio la necrosi cutanea che non avviene, comunque, in tutti i casi – e quello che può succedere in associazione al morso. In quest’ultimo caso possono sorgere una serie di complicazioni – che potrebbero concretizzarsi anche per un morso di un altro animale – dovute al fatto che il morso non è sterile e quindi potrebbe dare origine a delle infezioni che per la maggior parte dei casi rimangono localizzate a livello del morso, ma in alcuni più rari casi può evolvere in situazioni più severe. 

Lucia Bernasconi ha messo in chiaro che secondo la casistica relativa al Centro antiveleni Maugeri di Pavia, cioè i casi che sono stati concretamente gestiti presso il Centro, «nessuno è andato incontro a decesso». Non è, infatti, il veleno del ragno violino a causare eventualmente la morte del paziente, ma si tratta di una condizione legata ad altre complicazioni insorte: «è chiaro che se si infetta la lesione si può morire» ha precisato Bernasconi, «ma esattamente allo stesso modo in cui una persona si taglia un dito e quella lesione si infetta, non è una condizione tipica del morso di questo ragno». 

Si tratta, quindi, di una situazione in cui il panico generalizzato, alimentato dai media e dai post che circolano sui social, ha aumentato anche il numero di richieste di consulenza e la paura di essere morsi. In realtà, come hanno sottolineato gli esperti e le esperte, il ragno violino morde raramente e il suo veleno non è letale. È comunque importante contattare il medico di medicina generale o il Centro antiveleni se una puntura o un morso sono doloranti, caldi e hanno un aspetto strano, o se si notano i segni di un’infezione. 

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