Di Leonardo Bianchi
Dopo L’amour toujours, un’altra celebre canzone del dj italiano Gigi D’Agostino è diventata – suo malgrado – un inno dell’estrema destra tedesca: si tratta di Bla Bla Bla, uscita nel 1999.
Nelle ultime settimane, infatti, è circolato moltissimo un remix (originariamente pubblicato su YouTube) con il ritornello storpiato a supporto del partito Alternative für Deutschland, che recita così: «AfD Deutschland braucht die AfD. Nur die AfD», ossia «La Germania ha bisogno di AfD, solo di AfD».
Su TikTok, in particolare, è partito un trend virale a cui hanno partecipato decine di utenti – in larga parte giovani donne – che consiste nel ballare sopra le note del brano. Alcuni di questi video hanno raggiunto decine di migliaia di like e centinaia di migliaia di visualizzazioni.
Oltre a essere l’ennesimo esempio di come l’estrema destra riesca a utilizzare la cultura pop e l’ironia per veicolare i suoi messaggi, la popolarità di questo remix è anche la riprova della crescente attrattività di Alternative für Deutschland per le fasce più giovani della popolazione tedesca.
Lo testimoniano, ormai da tempo, svariati sondaggi ed exit poll. Alle elezioni europee dello scorso giugno, come ha riportato DW, il 16 per cento degli under 25 ha votato AfD – un incremento di ben 11 punti percentuali rispetto alle europee del 2019, dove il partito si era fermato al 5 per cento (sempre presso gli under 25).
Alle elezioni statali in Turingia tenutesi il primo settembre del 2024, dove AfD è stato il primo partito in assoluto per consensi, il 36 per cento degli under 30 ha votato AfD secondo un sondaggio fatto per l’emittente pubblico ZDF. In Sassonia, un altro Land nella Germania orientale dove si sono svolte le elezioni, AfD è stato votato dal 31 per cento dei giovani under 30. Numeri simili sono stati registrati anche nei sondaggi elettorali nel Land del Brandeburgo, che andrà al voto il prossimo 22 settembre.
L’AfD come “partito TikTok”
Stando a diverse analisi e reportage questi risultati sarebbero il frutto di una precisa strategia del partito, che ha deciso di puntare all’elettorato giovanile presidiando attivamente TikTok – al punto tale da essersi guadagnato la fama di «partito TikTok».
In Germania, almeno secondo un rapporto dell’Istituto Simon Schnetzer, la piattaforma di ByteDance è utilizzata da più del 50 percento della fascia d’età tra i 14 e i 29 anni, che da lì ricava le informazioni sull’attualità e sulla politica.
E i contenuti politici sulla piattaforma, come ha rilevato un recente studio dell’Università di Potsdam, sono dominati proprio da AfD: i video della formazione di estrema destra sono visualizzati ben nove volte di più rispetto agli altri partiti.
Questa prevalenza è dovuta a una combinazione di fattori. Anzitutto c’entra la spinta algoritmica della piattaforma, che rende virali video che altrove faticherebbero a raggiungere una massa critica in maniera organica, cioè senza sponsorizzazioni o pubblicità a pagamento. Poi conta anche la funzione di ricerca interna, che secondo un articolo di Wired spesso e volentieri ha premiato i contenuti di AfD.
Ad aiutare c’è anche la presenza decentralizzata del partito sulla piattaforma: nel senso che non c’è un singolo account centrale del partito, ma diversi account ufficiali (il più seguito è quello del gruppo parlamentare di AfD con 475mila follower) e i profili dei singoli politici, dalla leader Alice Weidel (che ha più di 332mila follower) fino ai candidati locali.
A questi si affianca una vasta rete di account (molti dei quali con identità false, come scoperto da un’inchiesta della testata tedesca Correctiv) e influencer di destra che amplifica i messaggi del partito – come dimostrano i casi delle canzoni remixate di Gigi D’Agostino.
Un’altra chiave del successo di AfD su TikTok è il modo in cui si presenta sulla piattaforma. Uno studio condotto dal Centro Educativo “Anne Frank” di Francoforte ha evidenziato che gli esponenti di AfD si sono creati un’immagine pubblica “parallela” rispetto a quella raccontata dai media tradizionali.
Sulla piattaforma, insomma, non appaiono come estremisti antidemocratici – designati come tali dall’Ufficio federale per la protezione della Costituzione – che si incontrano di nascosto con esponenti neonazisti per discutere piani di «remigrazione» di migranti e cittadini tedeschi «non assimilati», né tanto meno come politici che riabilitano le SS naziste.
Tutt’altro: video dopo video, i membri del partito si presentano come persone comuni, alla mano e genuinamente interessate ai problemi dei giovani – che ovviamente promettono di risolvere una volta al potere.
I protettori dei giovani
L’AfD crea un «universo parallelo» su TikTok anche a livello contenutistico. Secondo lo studio “Right-wing populist communication of the party AfD on TikTok” (in italiano “La comunicazione populista di destra del partito AfD su TikTok”), pubblicato nel 2024 all’interno di un libro edito dall’università di Lipsia, il partito «enfatizza varie minacce per costruire la narrazione di una società tedesca in pericolo».
Le principali sono quattro: l’insicurezza finanziaria, la politica estera, il restringimento delle libertà personali e l’immigrazione. Per ciascuna di queste, chiaramente, il principale responsabile è l’attuale coalizione di governo formata dal Partito Socialdemocratico di Germania, i Verdi e il Partito Liberale Democratico.
L’AfD, prosegue lo studio, «utilizza strategicamente TikTok per minare la fiducia nelle istituzioni e rafforzare la propria credibilità, convogliando la frustrazione e l’insoddisfazione [nei confronti del governo federale] e offrendo ai giovani un’alternativa semplice». Così facendo alimenta «un senso di comunità» attraverso gli «appelli a resistere contro il governo», posizionandosi come «un partito vicino ai bisogni della gente» e immaginando un «futuro positivo quando l’AfD sarà alla guida del Paese».
In altre parole, concludono i ricercatori, il partito agita queste minacce – gonfiate a dismisura attraverso la diffusione di notizie false e teorie del complotto – per «sollevare paure esistenziali e suscitare un clima di insicurezza costante, che viene poi utilizzato come un’opportunità politica per diffondere la propria propaganda».
Anche se può sembrare paradossale, su TikTok AfD si presenta sia come il partito anti-establishment che come il partito della stabilità. E secondo Rüdiger Maas, psicologo e fondatore dell’Istituto per la Ricerca Generazionale, questa è un’altra chiave del suo successo presso l’elettorato giovanile.
«Molti giovani sono preoccupati dal futuro», ha detto in un’intervista alla testata svizzera NZZ, «e credono che le loro vite peggioreranno sul lungo termine. Per questo stanno cercando un partito che possa fungere da perno della società, e che per loro possa essere una scelta sicura e credibile».
A tal proposito, continua Maas, i giovani tedeschi non percepiscono nemmeno AfD come un partito di estrema destra; per loro, «la tradizionale linea di faglia destra-sinistra non ha più alcun senso». Basti pensare che i giovani elettori di AfD interpellati dallo psicologo e dal suo gruppo di ricerca si collocano al centro dello spettro politico.
Insomma: una parte consistente dell’elettorato giovanile tedesco non ritiene AfD una minaccia democratica, ma al contrario «un partito vicino a loro, che parla la lingua dei giovani e affronta i loro problemi». E se tutti i partiti sono «contrari alle questioni sollevate dal partito», chiosa Maas, «allora questo diventa un incentivo a votare AfD».