
La teoria del complotto transmisogina che perseguita da anni Brigitte Macron
La moglie del presidente francese è al centro di speculazioni infondate sul suo genere, inventate da estremisti francesi e alimentate da influencer statunitensi
Tra la fine dello scorso gennaio e la fine di febbraio, l’influencer statunitense ultratrumpiana Candace Owens ha pubblicato sul suo canale YouTube otto video di un’ora ciascuno in cui sostiene falsamente che Brigitte Macron – moglie del presidente francese Emmanuel Macron – è segretamente un uomo.
La serie si intitola Becoming Brigitte (in italiano «Diventare Brigitte») e finora ha raggiunto quasi venti milioni di visualizzazioni soltanto sulla piattaforma di Google. In Italia è stata rilanciata da vari account complottisti, tra cui l’influencer Cesare Sacchetti.
Non è la prima volta che Owens si occupa del tema: nel marzo del 2024, dopo aver pubblicato un altro video sulla première dame, aveva scritto su X di essere disposta a «mettere in gioco la mia reputazione professionale sul fatto che Brigitte Macron è in realtà un uomo».
Nel corso delle varie puntate l’opinionista statunitense ribadisce che Brigitte Macron sarebbe suo fratello, Jean-Michel Trogneux. Quest’ultimo avrebbe compiuto una transizione di genere intorno ai 30 anni e avrebbe tentato di occultare il suo passato maschile, falsificando documenti e facendo sparire prove compromettenti.
Per giustificare l’impostura, Brigitte Macron avrebbe mentito a cascata su tutta la sua vita. Owens arriva a dire che lei non sarebbe la madre dei figli avuti con il primo marito André-Louis Auzière, ma il padre. La vera madre biologica sarebbe Catherine Auzière, moglie del cognato Jean-Louis Auzière, cioè il fratello di André-Louis.
L’influencer descrive inoltre la donna come un’adescatrice di minorenni – soprattutto a causa della differenza di età con il marito – e adepta di una imprecisata setta satanista, riecheggiando le teorie del movimento complottista di QAnon sulla «cricca» di pedofili satanisti che governerebbero segretamente il mondo.
Today on #BecomingBrigitte the LIVE chat went crazy when we dropped these photos:
— Candace Owens (@RealCandaceO) February 5, 2025
On the left: Jean-Michel Trogneux’s son, named Jean-Jacques.
On the right: Emmanuelle Macron, President of France.
These two individuals are not supposed to be related in any way.
Jean-Michel… pic.twitter.com/zRvzMD3msd
La degenerazione morale di Brigitte Macron emergerebbe anche da un’altra clamorosa circostanza fisiognomica, che Owens rivela verso la fine della seconda puntata della serie: per lei, Jean-Jacques Trogneux – figlio del fratello di Brigitte, Jean-Michel – avrebbe caratteristiche fisiche troppo simili a quelle di Emmanuel Macron.
E come si chiede maliziosamente su X: «com’è possibile che il figlio di Brigitte [che per Owens è Jean-Michel Trogneux] assomigli così tanto al suo futuro marito, il presidente della Francia»? In altre parole, Owens sottintende che Brigitte Macron abbia addirittura sposato suo figlio.
L’origine delle dicerie transmisogine su Brigitte Macron
Le affermazioni dell’influencer statunitense non sono nuove: riciclano aspetti già noti della teoria del complotto transmisogina che circola ormai da diversi anni.
Come spiega a Facta Emmanuelle Anizon, giornalista del Nouvel Obs e autrice del saggio L’Affaire Madame, «i sostenitori di questa teoria si basano su frammenti di immagini, immagini manipolate o fotomontaggi che, secondo loro, dimostrerebbero la “virilità” di Brigitte Macron». Anche la riservatezza della donna sul suo passato viene considerata come una «prova».
La principale propagandista della teoria è la sedicente «giornalista indipendente» Natacha Rey. Stando alla ricostruzione di Anizon, la quarantenne «era incuriosita dalla coppia presidenziale, dalla loro differenza di età e dalle battute sull’aspetto fisico di Brigitte».
Per tre anni si mette a fare «ricerche su Internet», costruendo così la sua «pseudo-inchiesta». Dopo aver incassato vari rifiuti dai media generalisti, riesce a pubblicarla nella primavera nel 2021 sulla rivista di estrema destra Fait et Documents, diretta dal giornalista Xavier Poussard e fondata nel 1996 dall’editore antisemita Emmanuel Ratier.
L’accoglienza per la presunta «rivelazione» sulla moglie del presidente Macron è però abbastanza tiepida, anche perché la rivista ha una circolazione limitata. Il caso esplode soltanto a dicembre del 2021, quando Rey ne parla in una diretta di quattro ore sul canale YouTube della veggente Amandine Roy.
Il video raggiunge oltre mezzo milione di visualizzazioni e la teoria si propaga nella cosiddetta «fasciosfera» – una rete informale di siti e account social di estrema destra – e nei circuiti complottisti. Poussard cavalca l’onda e dedica ben tredici numeri al «mistero di Brigitte Macron», che poi raccoglie in un cofanetto da 59 euro e riprende nel libro Devenir Brigitte.
In pratica, il direttore di Fait et Documents ha serializzato la teoria del complotto – un approccio che sarà poi ripreso e reso virale da Owens, con cui Poussard ha collaborato.

Dal canto suo Brigitte Macron inizialmente respinge le accuse, salvo poi optare per una strategia del silenzio mediatico nel tentativo di non dare adito alle voci. La première dame, insieme ai coniugi Auzière, ha comunque denunciato per diffamazione Rey e Roy: nel settembre del 2024 le due sono state condannate in primo grado a una pena pecuniaria.
Nonostante ciò, la calunnia transmisogina è andata ben oltre il recinto estremista e militante francese. Come racconta Anizon a Facta, ci hanno creduto persone «di tutte le età, di tutti i profili e di tutti gli schieramenti politici»: da chi ha «perso i propri punti di riferimento politici, storici, sindacali e anche familiari» fino all’«impiegata di banca, l’imprenditore del settore degli eventi culturali, l’ex hostess di volo, e così via». Ad accomunare tutte queste persone c’è soprattutto «la diffidenza nei confronti delle élite politiche, economiche e mediatiche».
Il format delle «transvestigazioni»
Brigitte Macron non è l’unica figura politica colpita da speculazioni di questo genere. Anzi: negli ultimi tempi si sono diffuse sempre di più le cosiddette «transvestigazioni».
Questo termine indica le «indagini» complottiste che – basandosi su interpretazioni anatomiche campate per aria, pseudo-medicina, misoginia e omolesbobitransfobia – puntano a smascherare la cosiddetta Elite Gender Inversion (EGI), ossia «l’inversione di genere delle élite».
Stando a questa teoria, la maggior parte delle celebrità e dei politici mentirebbe sul loro reale genere. I bersagli più succulenti dei «transvestigatori» sono per l’appunto le donne di potere e le compagne di leader invisi all’estrema destra.
La prima a subire una «transvestigazione» su vasta scala è stata Michelle Obama, moglie dell’ex presidente statunitense Barack Obama, che per anni ha subito un’ossessiva campagna denigratoria alimentata da Alex Jones – fondatore del sito complottista InfoWars – e da pseudo-documentari.
Poi è toccato all’ex premier neozelandese Jacinda Arden, indicata come il travestimento drag del magnate sudafricano Peter Thiel; a Begoña Gómez, moglie del primo ministro spagnolo Pedro Sanchez, additata in una trasmissione tv come una narcotrafficante transgender; e infine, per l’appunto, alla première dame.
Siamo dunque di fronte a un format replicabile, capace di generare un grande volume di interazioni e di sfruttare la potenza degli algoritmi delle piattaforme.
Non a caso, la serie di Candace Owens – che adotta diversi stilemi del genere true crime – è circolata moltissimo anche su TikTok. Il sito statunitense MediaMatters ha rilevato decine e decine di video sulla piattaforma di ByteDance, per un totale di oltre 62 milioni di visualizzazioni e decine di migliaia di commenti.
«Proprio come fanno i programmi e i podcast true crime più seguiti», ha scritto la giornalista Abbie Richards, «anche Owens è riuscita a coltivare una schiera di persone appassionate che formulano le proprie teorie come se stessero discutendo di una serie tv, e non dell’apparato genitale di una figura politica globale».
Per quanto le «transvestigazioni» possano sembrare strampalate e assurde, in realtà sono estremamente pericolose: oltre a causare sofferenza alle persone colpite, inquinano il dibattito pubblico e legittimano discorsi d’odio contro comunità marginalizzate e già ampiamente prese di mira.
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