Giornalisti e attivisti italiani ostili alle politiche del governo sarebbero stati spiati. La notizia è emersa quando Francesco Cancellato, direttore della testata online Fanpage, ha rivelato di aver ricevuto il 31 gennaio una notifica da Meta (società di Mark Zuckerberg che controlla Instagram, Facebook, Threads e WhatsApp) che lo informava di una violazione del suo dispositivo tramite Graphite, uno spyware prodotto dall’azienda israeliana Paragon Solutions. Poco dopo, Luca Casarini, attivista e fondatore della ONG Mediterranea Saving Humans, ha riportato un’esperienza simile. Secondo fonti interne alla Ong, almeno tre membri di Mediterranea hanno ricevuto avvisi analoghi da Meta che indicavano che i loro dispositivi erano stati compromessi da Graphite.
Si stima siano coinvolti un centinaio di attivisti in tutta Europa. Lo spyware è noto per il suo essere uno “zero-click”: può infiltrarsi nei dispositivi delle vittime senza alcuna azione da parte dell’utente, garantendo massima discrezione a chi lo inietta. Una volta installato, Graphite può accedere a messaggi, chiamate, foto e altri dati sensibili, mettendo a rischio la privacy e la sicurezza delle comunicazioni.
Cos’è uno spyware e il ruolo di Paragon Solutions
Lo spyware è un tipo di software malevolo progettato per infiltrarsi in un dispositivo e raccogliere informazioni senza il consenso dell’utente. Esistono vari metodi di infezione, tra cui phishing (l’utente viene indotto a cliccare su un link malevolo o ad aprire un allegato infetto) e zero-click (lo spyware si installa senza alcuna interazione da parte dell’utente, sfruttando vulnerabilità sconosciute del sistema operativo o delle applicazioni). Una volta installato, lo spyware può registrare chiamate e messaggi, accedere a file multimediali come foto, video e documenti, attivare microfono e fotocamera per registrare audio e video in tempo reale senza mandare notifiche all’utente e raccogliere dati di localizzazione per tracciare i movimenti dell’ignaro bersaglio della violazione.
Più nello specifico, Graphite è uno spyware avanzato sviluppato da Paragon Solutions, società israeliana specializzata in soluzioni di cyber-intelligence che ha rapporti con 35 Stati, secondo quanto riferito dal Guardian, tutti vicini agli Stati Uniti. Non venderebbe i suoi software, secondo quanto riportato dalla testata britannica, a clienti istituzionali che, in passato, hanno intercettato membri della società civile, tra cui alcune democrazie come Grecia, Polonia, Ungheria, Messico e India. Graphite è progettato per infiltrarsi nei dispositivi sfruttando vulnerabilità sconosciute nelle applicazioni di messaggistica istantanea, come WhatsApp. Paragon Solutions ha dichiarato di vendere Graphite esclusivamente a governi e agenzie di intelligence per scopi legittimi di law enforcement, come la lotta al terrorismo e al crimine organizzato. Tuttavia, le recenti rivelazioni sollevano dubbi sul reale utilizzo di questo software e sulla possibilità che sia stato utilizzato per sorvegliare illegalmente membri della società civile, anche al di fuori dell’Italia.
Lo scandalo in Italia
Lo scandalo legato a Graphite ha rapidamente assunto una dimensione politica in Italia, in particolar modo quando il Guardian ha rivelato il 6 febbraio che Paragon, due giorni prima, avrebbe stralciato il contratto in essere con il governo italiano a causa di un presunto uso improprio del suo software in violazione dei termini di servizio. Il contratto, secondo la fonte del quotidiano inglese, era già stato sospeso il primo febbraio in via cautelativa, dopo le rivelazioni di Cancellato. Esponenti di vari partiti di opposizione, tra cui Alleanza Verdi e Sinistra (Avs), Partito Democratico (Pd) e Movimento 5 Stelle (M5s) hanno chiesto al governo di fornire chiarimenti sull’accaduto. Giuseppe Conte, leader del M5s, ha definito la vicenda «di una gravità inaudita in un sistema democratico» e ha sollecitato spiegazioni sul motivo per cui l’azienda israeliana avrebbe interrotto il rapporto contrattuale con l’Italia per «ragioni etiche».
Da parte sua, il governo italiano ha negato qualsiasi coinvolgimento dei servizi di intelligence. In una nota del 5 febbraio, Palazzo Chigi ha affermato che «sette italiani sono stati vittime di un attacco hacker attraverso uno spyware diffuso sui relativi dispositivi attraverso WhatsApp» e ha escluso che tali individui siano stati sottoposti a controllo da parte dell’intelligence. L’esecutivo ha riferito che è stata attivata l’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale per condurre ulteriori indagini sulla vicenda e si è detto disposto a riferire al Copasir (il comitato parlamentare che si occupa di tematiche legate ai servizi segreti, la cui presidenza spetta solitamente alle opposizion e che è attualmente presieduto dal democratico Lorenzo Guerini).
Il legame con la politica e la portata delle accuse nei confronti del governo italiano, oltre che per la natura e le regole di ingaggio del software utilizzato, sarebbero riconducibili alle attività delle persone spiate in Italia. Cancellato, come direttore di Fanpage, è responsabile delle inchieste del suo giornale, il cui team investigativo Backstair è stato autore di approfondimenti legati a gruppi di estrema destra (con l’inchiesta Lobby Nera) e alle sezioni giovanili del partito di Giorgia Meloni (con l’inchiesta Gioventù meloniana). Quest’ultimo lavoro, in particolare, ha causato non pochi imbarazzi alla presidente del Consiglio a causa della stretta vicinanza dei giovani del suo partito a valori e simboli del fascismo. Valori e simboli da cui, come capo del governo, Meloni sta provando a emanciparsi nonostante i numerosi inciampi dei suoi alleati e compagni di partito e di governo. Anche Casarini, con l’attività sua e della sua Ong nel salvare vite di persone migranti nel Mediterraneo, è ascrivibile agli avversari della linea securitaria dell’esecutivo in tema di immigrazione.
Governi e spionaggio: il caso Grecia-Pegasus
Lo scandalo Paragon ricorda il caso legato allo spyware “Pegasus” che, nel 2022, ha coinvolto il governo greco a ridosso delle elezioni politiche nel Paese. Pegasus, come Graphite, è uno spyware noto per essere stato utilizzato per sorvegliare giornalisti, attivisti e politici in vari Stati. È stato sviluppato da NSO Group, un’altra società israeliana, che per questo motivo è stata sanzionata dal governo americano sotto la presidenza Biden attraverso un ordine esecutivo nel 2023. Uno dei pochi a non essere stato ancora stralciato da Donald Trump. In Grecia, nel 2022, è emerso che il leader del partito socialista di opposizione PASOK, Nikos Androulakis, e un giornalista investigativo, Thanasis Koukakis, erano stati sorvegliati utilizzando lo spyware Predator, un software simile a Pegasus. Il governo greco, guidato dal conservatore Kyriakos Mitsotakis prima e dopo lo scandalo, ha negato di aver acquistato o utilizzato tale spyware, ma le indagini hanno rivelato che le autorità avevano concesso licenze di esportazione per Predator, sollevando dubbi sulla loro complicità ancora oggi irrisolti.