Un negazionista pandemico
Com’è successo a molti altri professionisti della disinformazione, la scelta di Kennedy Jr. è stata ampiamente ripagata dalla pandemia di Covid-19.
L’emergenza sanitaria ha fatto esplodere sia i profili social dell’ex avvocato (cancellati e poi ripristinati da X e Meta) che i ricavi di CHD, più che raddoppiati da un anno all’altro.
Nel corso della fase più acuta, inoltre, Kennedy Jr. ha promosso tutte – ma proprio tutte – le argomentazioni chiave del negazionismo pandemico.
A suo dire, le restrizioni sanitarie sono state una scusa per imporre una dittatura. Anthony Fauci e le autorità sanitarie hanno orchestrato un «colpo di Stato». I “poteri forti” hanno nascosto le “vere” cure come l’ivermectina e l’idrossiclorochina (entrambe dannosissime, come rilevato da un recente studio).
E ancora: l’obbligo vaccinale è stata una misura degna del nazismo, i non vaccinati hanno avuto meno libertà di quella che aveva Anna Frank, e il virus sarebbe stato “creato” per risparmiare gli “ebrei aschenaziti” – una parola in codice antisemita utilizzata dall’estrema destra.
Oltre a diffondere la sua propaganda online, in quel periodo Kennedy Jr. ha partecipato a svariate manifestazioni all’estero (Italia inclusa) e negli Stati Uniti, condividendo il palco con seguaci di QAnon, consulenti trumpiani e complottisti di varia estrazione politica.
A riprova della sua rilevanza globale, un rapporto del 2021 della ONG anti-estremismo Center for Countering Digital Hate (CCDH) l’aveva inserito nella lista dei dodici influencer antivaccinisti più rilevanti al mondo, responsabili della stragrande maggioranza della disinformazione sul tema.
Come ha scritto la giornalista Shannon Bond su NPR, Kennedy Jr. tratteggia «un riquadro del mondo cupo e cospirativo» che «pullula di teorie sconfessate, affermazioni fuorviarti e palesi falsità».
I pericoli di aver un complottista a capo della sanità pubblica
Non a caso, la lista delle dichiarazioni scorrette e pseudoscientifiche si è allungata a dismisura anche dopo la fine dell’emergenza pandemica.
In una puntata del podcast di Joe Rogan dell’agosto del 2023, ad esempio, è arrivato a sostenere che il WiFi provoca il cancro e «perdite cerebrali» (non è così); gli antidepressivi sono la causa principale delle sparatorie scolastiche (in realtà sono le armi); l’Aids non è causato dal virus dell’Hiv (lo è); e che imprecisati composti chimici nell’acqua farebbero diventare transgender i bambini (una teoria del tutto priva di fondamento).
Una delle sue prime proposte da funzionario governativo in pectore riguarda proprio l’acqua potabile.
In un post su X ha scritto che la futura amministrazione Trump consiglierà agli enti locali di «rimuovere il fluoro dagli acquedotti», una sostanza descritta come uno «scarto industriale» che causerebbe varie malattie – tra cui «artrite, cancro alle ossa, perdita del quoziente intellettivo e disturbi alla tiroide».
In sostanza, Kennedy Jr. ha chiesto l’interruzione della fluorazione dell’acqua, una misura introdotta negli Stati Uniti nel 1945 per prevenire carie e altre malattie dentarie (in Italia non viene praticata perché, come si legge nel sito dell’Istituto Superiore di Sanità, «le acque italiane sono infatti in genere sufficientemente ricche in fluoro»).
Sebbene sul punto si sia riacceso il dibattito scientifico e sia in corso una complessa battaglia legale, i Centri per la prevenzione e il controllo delle malattie (CDC, l’equivalente del nostro Istituto superiore per la sanità) lo considerano uno dei più importanti interventi di salute pubblica del Ventesimo secolo.
Più in generale, l’idea che la fluorazione sia per forza di cose dannosa risale agli anni Cinquanta del secolo scorso, ed è stata oggetto di svariate teorie del complotto – tra cui quella di un piano segreto dei comunisti per fare il lavaggio del cervello ai cittadini statunitensi, resa celebre dal film Dottor Stranamore di Stanley Kubrick.
Ma le idee più problematiche di Kennedy Jr. sono indubbiamente quelle legate ai vaccini. Durante la sua campagna aveva parlato della necessità di condurre più “test” sui vaccini già approvati, rimettendone in discussione l’uso e dunque ostacolando le campagne di vaccinazione. Oltre a ciò, aveva promesso di smantellare gran parte delle agenzie federali – soprattutto quelle che si occupano di studiare le malattie infettive.
Di sicuro, un’eventuale nomina di Kennedy Jr. normalizzerebbe la disinformazione pseudoscientifica e aumenterebbe la sfiducia nella scienza e nelle autorità sanitarie.
«Saremo costretti a passare tantissimo tempo a correggere e smentire le sue affermazioni», ha detto alla testata The Hill l’esperto di salute pubblica George Benjamin, «con il concreto rischio che le persone non sapranno più di chi fidarsi».