Logo

Robert Kennedy Jr, il professionista dell’antivaccinismo a cui Trump vuole affidare i vaccini

Il candidato repubblicano ha detto che Kennedy Jr avrà “mano libera” su salute, pesticidi e vaccini

5 novembre 2024
Condividi

Un’eventuale seconda presidenza Trump rappresenterebbe una grave battuta d’arresto al contrasto alla crisi climatica, come abbiamo scritto qui. Ma potrebbe essere disastrosa anche per quanto riguarda la salute pubblica – dai vaccini fino alla fluorazione dell’acqua potabile.

Negli ultimi comizi di Donald Trump è apparso più volte Robert Kennedy Jr., figlio di Robert Kennedy e nipote di John Fitzgerald, che da agosto si è ritirato dalla sua campagna come indipendente per unirsi a quella del candidato repubblicano.

Stando a varie dichiarazioni e indiscrezioni, in un’eventuale amministrazione trumpiana Kennedy Jr. potrebbe ricoprire un incarico di qualche tipo presso il Dipartimento della salute e dei servizi umani (HHS), che coordina e supervisiona le principali agenzie sanitarie federali.

All’evento di fine ottobre al Madison Square Garden di New York – quello della battuta razzista su Porto Rico e dei ripetuti insulti alla candidata democratica Kamala Harris – l’ex presidente ha infatti detto che «lo lascerò sbizzarrirsi [Kennedy Jr.] sulla salute, sul cibo e sulle medicine».

In un’intervista a NBC News, Trump l’ha descritto come «un grande» che «vuole semplicemente rendere le persone più sane». E ancora: durante un incontro con l’ex conduttore di Fox News Tucker Carlson, il candidato ha detto che Kennedy Jr. vuole «vederci meglio» su «vaccini e pesticidi», e che lui è ben contento di dargli carta bianca sul tema: «può fare quello che vuole».

La possibilità che Kennedy Jr. possa occuparsi di questioni sanitarie così delicate ha destato parecchia preoccupazione tra gli esperti di salute pubblica.

Da decenni, infatti, il membro della famiglia Kennedy è una delle figure chiave a livello globale del movimento antivaccinista. E in quanto tale ha rilanciato una quantità davvero sterminata di teorie pseudoscientifiche su salute, farmaci e – soprattutto – sulla pandemia di Covid-19.

Da avvocato ambientalista a professionista dell’antivaccinismo

Non è sempre stato così: per buona parte della sua vita, Kennedy Jr. sembrava destinato a percorrere le orme dello zio e del padre.

Da avvocato, tra gli anni Ottanta e Novanta si è occupato principalmente di cause ambientali. Tra le varie cose è riuscito a far ripulire il fiume Hudson di New York e a lanciare un movimento per la protezione dell’acqua chiamato Waterkeepers Alliance.

Con l’inizio del nuovo millennio è arrivata la svolta: dalla lotta all’inquinamento Kennedy Jr. è progressivamente passato a quella contro i vaccini.

Nel 2005, ad esempio, ha pubblicato sulle riviste Salon e Rolling Stone un lungo articolo intitolato “Deadly Immunity” («Immunità mortale») in cui sosteneva che i vaccini causavano l’autismo perché contenevano il tiomersale (un conservante a base di mercurio organico) e altre sostanze tossiche.

In sostanza, Kennedy Jr. aveva rilanciato la falsa correlazione tra vaccini e autismo – uno dei cavalli di battaglia dell’antivaccinismo – dandole visibilità e traghettandola all’interno del mondo democratico statunitense.

Il pezzo era stato subito criticato e smontato dalla comunità scientifica, per poi essere ritirato da entrambe le testate nel 2011. Questo però non ha fermato Kennedy Jr.: al contrario, l’ha radicalizzato ancora di più.

Nel 2015 si è unito al World Mercury Project, un piccolo movimento antivaccinista fino ad allora sconosciuto. Grazie a Kennedy, come ha ricostruito un’inchiesta dell’Associated Press, il gruppo non solo è diventato noto ma si è arricchito a dismisura: se nel 2014 i ricavi ammontavano ad appena 13mila dollari, l’anno successivo erano schizzati a 467mila.

Tre anni dopo, nel 2018, il gruppo ha cambiato nome in Children’s Health Defense (CHD, “Difesa della salute dei bambini”), e Kennedy Jr. è diventato – di fatto – un antivaccinista professionista.

Un negazionista pandemico

Com’è successo a molti altri professionisti della disinformazione, la scelta di Kennedy Jr. è stata ampiamente ripagata dalla pandemia di Covid-19.

L’emergenza sanitaria ha fatto esplodere sia i profili social dell’ex avvocato (cancellati e poi ripristinati da X e Meta) che i ricavi di CHD, più che raddoppiati da un anno all’altro.

Nel corso della fase più acuta, inoltre, Kennedy Jr. ha promosso tutte – ma proprio tutte – le argomentazioni chiave del negazionismo pandemico.

A suo dire, le restrizioni sanitarie sono state una scusa per imporre una dittatura. Anthony Fauci e le autorità sanitarie hanno orchestrato un «colpo di Stato». I “poteri forti” hanno nascosto le “vere” cure come l’ivermectina e l’idrossiclorochina (entrambe dannosissime, come rilevato da un recente studio).

E ancora: l’obbligo vaccinale è stata una misura degna del nazismo, i non vaccinati hanno avuto meno libertà di quella che aveva Anna Frank, e il virus sarebbe stato “creato” per risparmiare gli “ebrei aschenaziti” – una parola in codice antisemita utilizzata dall’estrema destra.

Oltre a diffondere la sua propaganda online, in quel periodo Kennedy Jr. ha partecipato a svariate manifestazioni all’estero (Italia inclusa) e negli Stati Uniti, condividendo il palco con seguaci di QAnon, consulenti trumpiani e complottisti di varia estrazione politica.

A riprova della sua rilevanza globale, un rapporto del 2021 della ONG anti-estremismo Center for Countering Digital Hate (CCDH) l’aveva inserito nella lista dei dodici influencer antivaccinisti più rilevanti al mondo, responsabili della stragrande maggioranza della disinformazione sul tema.

Come ha scritto la giornalista Shannon Bond su NPR, Kennedy Jr. tratteggia «un riquadro del mondo cupo e cospirativo» che «pullula di teorie sconfessate, affermazioni fuorviarti e palesi falsità».

I pericoli di aver un complottista a capo della sanità pubblica

Non a caso, la lista delle dichiarazioni scorrette e pseudoscientifiche si è allungata a dismisura anche dopo la fine dell’emergenza pandemica.

In una puntata del podcast di Joe Rogan dell’agosto del 2023, ad esempio, è arrivato a sostenere che il WiFi provoca il cancro e «perdite cerebrali» (non è così); gli antidepressivi sono la causa principale delle sparatorie scolastiche (in realtà sono le armi); l’Aids non è causato dal virus dell’Hiv (lo è); e che imprecisati composti chimici nell’acqua farebbero diventare transgender i bambini (una teoria del tutto priva di fondamento).

Una delle sue prime proposte da funzionario governativo in pectore riguarda proprio l’acqua potabile.

In un post su X ha scritto che la futura amministrazione Trump consiglierà agli enti locali di «rimuovere il fluoro dagli acquedotti», una sostanza descritta come uno «scarto industriale» che causerebbe varie malattie – tra cui «artrite, cancro alle ossa, perdita del quoziente intellettivo e disturbi alla tiroide».

In sostanza, Kennedy Jr. ha chiesto l’interruzione della fluorazione dell’acqua, una misura introdotta negli Stati Uniti nel 1945 per prevenire carie e altre malattie dentarie (in Italia non viene praticata perché, come si legge nel sito dell’Istituto Superiore di Sanità, «le acque italiane sono infatti in genere sufficientemente ricche in fluoro»).

Sebbene sul punto si sia riacceso il dibattito scientifico e sia in corso una complessa battaglia legale, i Centri per la prevenzione e il controllo delle malattie (CDC, l’equivalente del nostro Istituto superiore per la sanità) lo considerano uno dei più importanti interventi di salute pubblica del Ventesimo secolo.

Più in generale, l’idea che la fluorazione sia per forza di cose dannosa risale agli anni Cinquanta del secolo scorso, ed è stata oggetto di svariate teorie del complotto – tra cui quella di un piano segreto dei comunisti per fare il lavaggio del cervello ai cittadini statunitensi, resa celebre dal film Dottor Stranamore di Stanley Kubrick.

Ma le idee più problematiche di Kennedy Jr. sono indubbiamente quelle legate ai vaccini. Durante la sua campagna aveva parlato della necessità di condurre più “test” sui vaccini già approvati, rimettendone in discussione l’uso e dunque ostacolando le campagne di vaccinazione. Oltre a ciò, aveva promesso di smantellare gran parte delle agenzie federali – soprattutto quelle che si occupano di studiare le malattie infettive.

Di sicuro, un’eventuale nomina di Kennedy Jr. normalizzerebbe la disinformazione pseudoscientifica e aumenterebbe la sfiducia nella scienza e nelle autorità sanitarie.

«Saremo costretti a passare tantissimo tempo a correggere e smentire le sue affermazioni», ha detto alla testata The Hill l’esperto di salute pubblica George Benjamin, «con il concreto rischio che le persone non sapranno più di chi fidarsi».

Potrebbero interessarti
Segnala su Whatsapp