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Questa foto di una folla di migranti a Lampedusa non c’entra con la Covid-19, è stata scattata nel 2011

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25 agosto 2020
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Martedì 25 agosto 2020 la redazione di Facta ha ricevuto su Facebook una segnalazione che chiedeva di verificare le informazioni contenute in un post pubblicato il 22 agosto sul social network. Il post oggetto della nostra verifica mostra la foto di una folla ordinata e secondo l’autore del post sarebbe stata scattata a Lampedusa, una delle principali mete delle rotte dei migranti africani nel Mediterraneo, nonché sede di una struttura di prima accoglienza per migranti.

Sulla fotografia è stato apposto un testo, in cui si legge: «Il DJ e in ritardo…Summer 2020 Lampedusa». Il riferimento è alle polemiche seguite alla chiusura delle discoteche, stabilita con un’ordinanza del ministero della Salute datata 16 agosto 2020 sulla base del Dpcm 7 agosto 2020, che in questo caso vengono messe in relazione ai presunti assembramenti dovuti all’alto numero di ospiti accolti nell’hotspot di Lampedusa.

Questo è un contenuto fuorviante che veicola una notizia falsa.

La foto contenuta nel post è stata realmente scattata a Lampedusa ma nel 2011 e dunque non ha nulla a che fare con la Covid-19.

Lo scatto originale è stato pubblicato il 26 marzo 2011 sul sito web ufficiale del progetto Melting Pot Europa, che si occupa della promozione dei diritti di cittadinanza, e sul sito Global Project (qui), in un articolo pubblicato lo stesso giorno. Come raccontato da Melting Pot Europa, l’immagine mostra «circa mille persone» in «fila indiana» in attesa di ricevere un cestino con il pranzo, composto da «una piccola razione di riso imballata in contenitori di plastica, circa 50 grammi e due panini. Una bottiglia d’acqua da due litri per tre persone».

La foto oggetto della nostra verifica, insomma, è vecchia di nove anni e non può in alcun modo essere messa in relazione alle misure di prevenzione messe in campo nella lotta contro la Covid-19.

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