La commissaria europea alla Sanità non è stata «sorpresa in corruzione flagrante» - Facta
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La commissaria europea alla Sanità non è stata «sorpresa in corruzione flagrante»

Lunedì 24 maggio 2021 la redazione di Facta ha ricevuto via WhatsApp una segnalazione che chiedeva di verificare le informazioni contenute in un articolo pubblicato il 14 maggio dal sito web Voltairenet.org. L’articolo oggetto della nostra verifica si intitola “La commissaria europea alla Sanità sorpresa in corruzione flagrante” e riferisce di un documento della Corte dei Conti cipriota che metterebbe in dubbio la regolarità di «una serie di versamenti su un conto bancario detenuto dal marito» di Stella Kyriakides, dal 2019 commissaria europea alla Sanità.

Si tratta di una notizia fuorviante. 

La vicenda che riguarda Stella Kyriakides è stata portata alla luce lo scorso aprile dal programma televisivo tedesco Panorama, mandato in onda dall’emittente pubblica Ard. Secondo Panorama, un rapporto della Corte dei Conti cipriota (disponibile a questo link) avanzerebbe alcuni dubbi circa la regolarità di un prestito erogato da una banca di Stato cipriota verso Maralo Limited – una società diretta dal marito Kyiriakos Kyriakides – nonostante questa non avesse le garanzie sufficienti per ricevere il prestito. 

La Corte dei Conti di Cipro ha definito «molto problematica» la natura del prestito e il sospetto esplicitato dalla stampa è che tale operazione sia stata resa possibile dall’influenza politica della commissaria europea. Per evitare simili dinamiche, ogni membro eletto o nominato in organi dell’Unione europea è chiamato a redigere una «dichiarazione di interessi», nella quale inserire i nominativi di persone o aziende verso le quali potrebbe esistere un eventuale forma di conflitto d’interesse. Nel documento che riguarda Stella Kyriakides, il marito Kyiriakos è effettivamente descritto come un uomo d’affari, ma tra le nove società a lui collegate non compare il nominativo della Maralo. 

Nonostante la dinamica descritta nell’articolo da VoltaireNet sia sostanzialmente corretta, non è ancora possibile parlare legalmente di «corruzione flagrante», come nel titolo. La vicenda ha infatti attirato l’attenzione dei media e della politica – con un’interrogazione parlamentare presentata il 6 aprile 2021 da Sven Giegold (Verdi) – ma il caso non ha al momento prodotto il giudizio di nessun organo giuridico, europeo o cipriota. 

Copertina photo credits: European Parliament via Flickr

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