I dubbi di Fauci non riguardano i vaccini anti-Covid e risalgono a marzo 2020 - Facta
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I dubbi di Fauci non riguardano i vaccini anti-Covid e risalgono a marzo 2020

Il 17 dicembre 2021 la redazione di Facta ha ricevuto una segnalazione via WhatsApp che chiedeva di verificare le informazioni riportate in un tweet pubblicato il 13 dicembre, contenente un filmato di 27 secondi che ritrae Anthony Fauci – direttore del National Institute of Allergy and Infectious Diseases (Niaid) e consigliere medico capo della Casa Bianca – a colloquio con il fondatore di Facebook Mark Zuckerberg

In riferimento ai vaccini contro la Covid-19, nella clip Fauci afferma che «non sarebbe la prima volta, se succedesse, che un vaccino apparentemente promettente nei controlli di sicurezza iniziali faccia in realtà peggiorare la gente». Fauci passa poi a fare degli esempi concreti, citando il caso di un vaccino contro «il virus respiratorio sinciziale» che ha «paradossalmente fatto peggiorare i bambini» e di «uno dei vaccini contro l’HIV che abbiamo testato diversi anni fa» e che ha «aumentato le probabilità di contrarre l’infezione».

Il filmato è accompagnato su Twitter dal commento «Il dottor Fauci apre alla possibilità che il vaccino COVID-19 possa aumentare le probabilità di essere infettati dal virus».

Si tratta di un vecchio filmato presentato senza il contesto necessario alla sua comprensione, che veicola dunque una notizia falsa. 

Il filmato in questione è in realtà uno spezzone del live streaming ospitato il 19 marzo 2020 dalla pagina Facebook personale di Zuckerberg, presentato come una «​​diretta con il Dr. Anthony Fauci, il massimo esperto di malattie infettive degli Stati Uniti, per conoscere cosa possiamo fare tutti per combattere la diffusione del coronavirus (COVID-19)». A marzo 2020 i vaccini contro la Covid-19 erano ancora nella fase di ricerca (la sperimentazione del vaccino di Moderna è partita il 13 marzo, Oxford avrebbe iniziato ad arruolare i volontari per la Fase 1 del trial di AstraZeneca solo il 27 marzo) e il primo vaccino sarebbe stato autorizzato dalla Fda americana solo nel dicembre dello stesso anno, nove mesi più tardi.

Per comprendere il significato del segmento riportato nel tweet bisogna partire dal minuto 22:44 del video condiviso su YouTube, quando Fauci risponde alla domanda di Zuckerberg sul perché un potenziale vaccino non possa essere distribuito subito dopo averne accertato la sicurezza – e quindi prima di comprenderne la reale efficacia. Alla domanda, Fauci risponde che «lo studio iniziale sulla sicurezza serve a vedere se [il vaccino] ha qualche tipo di reazione idiosincratica o negativa», ma che esiste un’ulteriore preoccupazione riguardante la possibilità che «la risposta anticorpale» possa «aumentare o peggiorare l’infezione».

Dopo aver esposto la ratio dietro le varie fasi della sperimentazione del vaccino, Fauci ha proposto alcuni esempi concreti per spiegare cosa potrebbe accadere se si immettesse sul mercato un vaccino che avesse superato i soli controlli di sicurezza iniziali. Questa è la parte della conversazione riportata nel tweet e non ha nulla a che fare con una apertura «alla possibilità che il vaccino COVID-19 possa aumentare le probabilità di essere infettati dal virus» – come si legge nel tweet segnalato –, ma rappresenta al contrario la prova della bontà del processo di sperimentazione che ha portato all’approvazione dei vaccini attualmente in uso. 

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