Il 3 gennaio 2022 la redazione di Facta ha ricevuto una segnalazione via WhatsApp che chiedeva di verificare le informazioni contenute in un video pubblicato il 30 dicembre su Facebook. Il filmato dura in tutto poco più di 3 minuti e mostra l’estratto di una trasmissione radiofonica che include tra gli ospiti il «dottor Domenico Biscardi», di cui ci eravamo già occupati in passato per un caso di disinformazione sui vaccini contro la Covid-19.
Il filmato mostra un non meglio precisato documento ufficiale, che non risulta leggibile per chi guarda il video, che secondo Biscardi riporterebbe i criteri di esclusione dalla vaccinazione contro la Covid-19. Tra questi (dal minuto 01:17) ci sarebbe anche la condizione di «investigatori o personale dello studio che è direttamente coinvolto nella conduzione dello studio, personale del sito altrimenti supervisionato dallo sperimentatore e i loro rispettivi familiari».
Come sintetizza lo stesso Biscardi, insomma, il documento dimostrerebbe che i familiari di chi ha lavorato ai vaccini contro la Covid-19 sarebbero esenti dalla sua somministrazione, mentre le case farmaceutiche «hanno fatto un’arca di Noé per le persone che lavorano» ai vaccini (minuto 02:22).
Si tratta di una notizia presentata senza il contesto necessario alla sua comprensione, che veicola una notizia falsa.
Innanzitutto, secondo le informazioni riportate nel 2014 da La Stampa, Domenico Biscardi ha una laurea in farmacia, sebbene in passato abbia esercitato abusivamente la professione di anatomopatologo sia in Italia che a Capo Verde. Già sostenitore del metodo Di Bella (la terapia alternativa per trattare i tumori ideata negli anni Novanta dal medico Luigi Di Bella, priva di alcun fondamento scientifico) e sostenitore della teoria del complotto sulle scie chimiche, nel febbraio 2020 Biscardi ha avuto un picco di popolarità sui social media grazie a un lungo audio WhatsApp in cui negava la gravità della malattia da coronavirus e sosteneva la natura artificiale del virus Sars-Cov-2.
Come anticipato, non è stato possibile analizzare il documento menzionato da Biscardi nel video oggetto di analisi, dal momento che il testo risulta illeggibile. Sappiamo tuttavia che né i foglietti illustrativi dei vaccini attualmente approvati nel nostro Paese (qui, qui e qui), né alcuna legge dello Stato italiano prevede l’esenzione dalla vaccinazione per i familiari dei ricercatori coinvolti nella sperimentazione dei vaccini contro la Covid-19.
Nonostante non esista alcun riferimento documentale, la teoria dell’esenzione per i familiari di chi ha lavorato al vaccino era già stata esposta da Biscardi in un post Facebook del 13 ottobre 2021. In quella circostanza, Biscardi aveva parlato di alcuni passaggi di un testo che riportava le condizioni di esclusione dal trial clinico di Fase 1, 2 e 3 condotto da Pfizer e BioNTech. Nel testo leggiamo che tra i soggetti esclusi dalla sperimentazione del vaccino ci sono «personale del sito sperimentale o dipendenti Pfizer direttamente coinvolti nella conduzione dello studio, personale del sito altrimenti supervisionato dallo sperimentatore e i rispettivi familiari».
Contrariamente a quanto sostenuto da Biscardi, insomma, non esiste un’esenzione dalla campagna vaccinale per chi ha lavorato allo sviluppo dei vaccini. Il testo citato nel video si riferisce infatti ai ricercatori Pfizer e ai loro familiari, ai quali non era consentito partecipare come volontari ai trial clinici. Questa accortezza serve a preservare il vincolo dello studio in cieco, ovvero la condizione utilizzata nell’iter sperimentale dei vaccini contro la Covid-19 che permette solo al ricercatore – e non al volontario – di sapere se ad un determinato individuo è stato somministrato il vaccino oppure un semplice placebo.