No, la «risoluzione 2361» non ha vietato la vaccinazione obbligatoria - Facta
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No, la «risoluzione 2361» non ha vietato la vaccinazione obbligatoria

Il 25 gennaio 2022 la redazione di Facta ha ricevuto una segnalazione via WhatsApp che chiedeva di verificare le informazioni contenute in un articolo pubblicato il 18 gennaio 2022 dal sito web Stato Quotidiano, intitolato “Corte Europea, votata risoluzione 2361: la vaccinazione non è obbligatoria”. Secondo l’articolo, un «testo approvato» dalla «Assemblea permanente del Consiglio d’Europa» chiarirebbe «ai Paesi aderenti quali siano gli obblighi nella gestione della campagna di vaccinazione». Tra questi, al punto 7.3.1 del documento, ci sarebbe quello di «assicurarsi che i cittadini siano informati che la vaccinazione NON è obbligatoria».

Si tratta di un’informazione presentata senza il contesto necessario alla sua comprensione, che veicola una notizia falsa. Andiamo con ordine

Innanzitutto, la risoluzione 2361 del 2021 esiste davvero ed è stata approvata dal Consiglio d’Europa il 27 gennaio 2021, quando in Italia non esistevano obblighi vaccinali per alcuna categoria professionale. Nel testo della risoluzione – che definisce i vaccini contro la Covid-19 «sicuri ed efficaci» e chiede che siano un «bene pubblico globale» – si legge che gli Stati membri e l’Unione europea dovrebbero «garantire che i cittadini siano informati che la vaccinazione non è obbligatoria» come riportato dall’articolo in esame «e che nessuno è sottoposto a pressioni politiche, sociali o di altro tipo per essere vaccinato se non lo desidera» (punto 7.3.1). Devono inoltre «garantire che nessuno venga discriminato per non essere stato vaccinato, per possibili rischi per la salute o perché non voleva» (punto 7.3.2).

Per comprendere nel dettaglio la natura del documento, bisogna però parlare dell’istituzione che lo ha redatto. Il Consiglio d’Europa è un’istituzione intergovernativa autonoma, slegata dall’Unione europea, fondata nel 1949 e composta attualmente da 47 Stati. La sua sede è a Strasburgo e il suo obiettivo dichiarato è quello di «promuovere la democrazia e proteggere i diritti umani e lo stato di diritto in Europa». Il Consiglio d’Europa è dunque un organismo di cooperazione internazionale e le sue risoluzioni (le decisioni prese dal Consiglio d’Europa), compresa quella oggetto della nostra verifica, non sono giuridicamente vincolanti per gli Stati membri o per l’Unione europea.

Raggiunta dai colleghi tedeschi di Correctiv, la portavoce del Consiglio d’Europa Tanja Kleinsorge ha confermato che le risoluzioni approvate dall’Assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa «non sono giuridicamente vincolanti», ma possono avere in caso «un’influenza indiretta» sulla legislazione degli Stati membri. Contattato dai colleghi francesi di Afp, il docente di diritto a Sciences Po Loïc Azoulai ha evidenziato come «queste risoluzioni non hanno effetto vincolante. È una semplice presa di posizione, un atto di natura politica».

Per questo motivo, dunque, la risoluzione 2361 non ha vietato la vaccinazione obbligatoria negli Stati membri e nell’Unione europea, ma contiene una serie di indicazioni utili a incentivare l’efficacia della campagna vaccinale contro il coronavirus, senza alcun effetto diretto sulle legislazioni nazionali.

Photo Credits: Adrian Grycuk, CC BY-SA 3.0 PL, via Wikimedia Commons

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Comments (1)

  • Di Piero Edvige

    Le risoluzioni non sono vincolanti per gli Stati ma costituiscono un orientamento politico per l’Europa che non può essere ignorato a priori.
    Come facciamo noi a fare esattamente il contrario?

    reply

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