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Questo video non prova che il voto per le prossime elezioni è «truccato»

Questo video non prova che il voto per le prossime elezioni è «truccato»

7 settembre 2022
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Il 6 settembre 2022 su Facebook è stato pubblicato un video in cui si vede una donna, residente all’estero, affermare di aver ricevuto dal vice Consolato italiano di Arona (in Spagna) le schede elettorali per votare alle prossime elezioni politiche del 25 settembre. La donna denuncia che nelle schede elettorali arrivatele per eleggere i rappresentanti di Camera e Senato non sono presenti i simboli di due partiti: Italexit e Vita.

Le immagini sono accompagnate da un commento, scritto da chi ha pubblicato il post su Facebook, in cui si afferma che il video è di una «gravità inaudita» perché «se sei un italiano che vive all’estero non potrai votare i partiti anti-sistema, semplicemente perchè NON sono presenti sulle schede!! Dunque perderanno anche tutti i voti dall’estero. Il tavolo è truccato!!!». Il post si conclude affermando che questo fatto dimostra che si tratta di una «dittatura conclamata».

Si tratta di un contenuto presentato senza il contesto necessario alla sua comprensione, che veicola una notizia infondata. Vediamo perché.

Il prossimo 25 settembre si eleggeranno i senatori e i deputati italiani della XIX legislatura della Repubblica italiana. A partire da questa settimana le sedi diplomatiche e consolari italiane hanno iniziato a spedire i plichi contenenti le schede elettorali per gli italiani residenti all’estero iscritti all’Aire e per quelli temporaneamente all’estero per un periodo di almeno tre mesi per motivi di lavoro, studio o cure mediche, che intendono votare alle prossime elezioni politiche.

Come si può verificare sul sito del Consolato generale d’Italia, tra i partiti che gli elettori nella circoscrizione elettorale Estero potranno votare alle elezioni politiche del 25 settembre non compaiono i simboli delle liste elettorali di Italexit e Vita, due formazione definite mediaticamente «antisistema» perché rivendicano di posizionarsi fuori dal sistema politico nazionale. 

È dunque vero che questi due partiti non compaiono tra le scelte possibili per gli italiani che vivono all’estero. Questo fatto però non è la dimostrazione che il voto è «truccato» o che in Italia vige una «dittatura conclamata», come sostenuto nel post oggetto di analisi. In realtà questi due partiti non sono riusciti a raccogliere le firme necessarie per l’ammissione delle candidature e l’attribuzione dei seggi nelle quattro ripartizioni della circoscrizione Estero: Europa, America meridionale, America settentrionale e centrale, Africa, Asia, Oceania e Antartide. 

Come spiega infatti il Ministero dell’Interno nella guida sulle candidature per la circoscrizione Estero, la legislazione italiana (articolo 8 della legge n.459 del 27 dicembre 2001) stabilisce che «la dichiarazione di presentazione della lista dei candidati per ogni singola ripartizione della circoscrizione Estero, deve essere sottoscritta, pena la sua invalidità, da almeno 500 e da non più di 1.000 elettori residenti nella relativa ripartizione della circoscrizione Estero». In caso poi di scioglimento delle Camere che anticipi la scadenza della legislatura di oltre centoventi giorni, come nella situazione odierna, il numero minimo delle sottoscrizioni «è ridotto alla metà (almeno 250 sottoscrittori a corredo di ogni lista)».

Il fatto di non essere riusciti a raccogliere le firme necessarie per comparire come lista nella circoscrizione Estero è stato confermato il 6 settembre sulla propria pagina Facebook da Vita. Il movimento politico è invece riuscito a raccogliere quelle necessarie per presentare le proprie liste dei candidati alle elezioni politiche del 25 settembre in Italia. Anche Italexit ha annunciato lo scorso 24 agosto di aver raccolto le firme necessarie per partecipare alle elezioni politiche ed essere presente «su tutto il territorio nazionale» e non anche nella circoscrizione Estero.

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