Queste copertine del Der Spiegel non provano l’inesistenza del cambiamento climatico, ma l’esatto opposto - Facta
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Queste copertine del Der Spiegel non provano l’inesistenza del cambiamento climatico, ma l’esatto opposto

Il 9 novembre 2022 la redazione di Facta ha ricevuto una segnalazione che chiedeva di verificare le informazioni contenute in un post pubblicato il 6 novembre su Facebook, che mette a confronto due diverse copertine del settimanale tedesco Der Spiegel pubblicate a distanza di 36 anni. 

La prima copertina riporta la data dell’11 agosto 1986, contiene un’immagine del duomo di Colonia (in Germania) parzialmente ricoperto dal mare ed è accompagnata da un titolo che recita: “Buco dell’ozono, scioglimento dei poli, effetto serra: i ricercatori avvertono. IL DISASTRO CLIMATICO”. La seconda è stata pubblicata il 4 novembre 2022 e mostra un’immagine molto simile, con il duomo di Colonia parzialmente ricoperto dal mare ma circondato da un muro. Quest’ultima copertina contiene il titolo: “Crisi Climatica. Si salvi chi può. L’obiettivo di 1,5 gradi è stato mancato: in che modo si sta organizzando la Germania”.

Il post è accompagnato da un commento in cui si legge: «Der Spiegel annuncia l’apocalisse climatica dal 1986. Copertina del 10 agosto 1986 e del 4 novembre 2022».

Si tratta di immagini presentate senza il contesto necessario alla loro comprensione, che veicolano una notizia falsa.

Innanzitutto, le due copertine mostrate dall’autore del post sono reali. La prima è stata pubblicata nell’agosto del 1986 e, come ha spiegato il docente di comunicazione all’università di Zurigo Mike S. Schäfer nel libro Das Medien-Klima, rappresenta una pietra miliare nella divulgazione giornalistica del cambiamento climatico, che si affacciava per la prima volta sulla copertina di un grande settimanale.

La seconda è stata pubblicata a novembre 2022 ed è un’esplicita citazione della copertina del 1986. Come si legge sull’account Twitter del Der Spiegel: «“Catastrofe climatica” era il titolo dello SPIEGEL nel 1986. Oggi il cambiamento climatico è arrivato – ora è il momento di attutirne le conseguenze e di adattare città e campagna alla nuova normalità. La nuova copertina mostra quindi di nuovo la cattedrale di Colonia allagata, ma con un muro di sbarramento».

La storia di copertina pubblicata dallo Spiegel nel 2022 fa quindi riferimento al fallimento delle politiche di mitigazione dei cambiamenti climatici, le cui conseguenze erano note anche prima del 1986: tra il 1958 e il 1960, infatti, gli scienziati Roger Revelle e Charles Keeling furono in grado di dimostrare che la concentrazione di CO2 nell’atmosfera stava aumentando, mentre nel 1972 il rapporto “I limiti dello Sviluppo” pubblicato dal Massachusetts Institute of Technology (Mit) parlava già apertamente di cambiamenti climatici dovuti all’attività umana.

CNel 1986, insomma, la comunità scientifica aveva già messo in guardia dalle conseguenze di uno sviluppo umano non sostenibile per il pianeta e lo Spiegel decise di illustrare quei timori utilizzando l’immagine del duomo di Colonia sommerso dall’acqua, come conseguenza dello scioglimento dei ghiacciai. La copertina pubblicata nel 2022 comunica che negli ultimi 36 anni non abbiamo fatto abbastanza per salvare il pianeta e che dovremo prepararci a far fronte alle conseguenze del cambiamento climatico modificando il volto delle nostre città. 

La copertina arriva in concomitanza della Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (meglio conosciuta come Cop27), iniziata a Sharm el-Sheik, in Egitto, il 6 novembre 2022. Nell’edizione precedente della conferenza era stata sottolineata l’importanza di contenere l’aumento delle temperature globali al di sotto della soglia di 1,5 gradi centigradi rispetto ai livelli preindustriali, un parametro scientifico che siamo molto vicini a infrangere definitivamente.

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